Come si coltiva il Girasole
Come si coltiva il Girasole
Prima di vedere nel dettaglio come si coltiva il Girasole (Helianthus annuus L., 1753) bisogna dire che è una delle specie più diffuse a livello mondiale e, data l’importanza economica, è stato sottoposto ad un grande lavoro di ibridazione e di miglioramento genetico.
Il Girasole (che è di provenienza del continente americano) è una pianta che cresce facilmente, a prescindere dalla varietà che si sceglie. Per la tecnica di coltivazione comunque faremo più riferimento alla varietà Heliantus gialla.
Per la coltivazione del girasole abbiamo bisogno di almeno sei o sette ore al giorno di esposizione alla luce del sole diretta. La semina del girasole deve essere effettuata tra fine di marzo e metà aprile.
Il girasole è una specie annuale che lascia alla fine del periodo di maturazione un grosso fiore che al suo appassimento presenta centinaia di semi che possono essere raccolti e nuovamente seminati. Comunque i semi di girasole sono tra i più reperibili nei negozi di prodotti agricoli. La sua peculiarità più nota è quella che la corolla del fiore segue il movimento del sole durante la giornata.
Il girasole va seminato in pieno campo o (per piccole coltivazioni) in piccoli vasetti e, una volta che la pianta avrà raggiunto i 15-20 cm di altezza, trapiantarla in terra. Il terreno, preferibilmente di medio impasto tendente al sabbioso, va preparato bene, con una preventiva concimazione a base di letame maturo o compost, con la lavorazione principale e poi livellato. La tecnica di semina dipende dall’estensione della coltivazione: si passa dalla semina con seminatrici di precisione a quella manuale per poche piante. L’emergenza delle piantine avviene a poche settimane di distanza dalla semina; in questo periodo bisogna tenere il terreno sempre abbastanza umido.
Le innaffiature, devono essere regolari, senza mai causare ristagni di acqua per non provocare marciume, con conseguenti infezioni e malattie. Pur se il girasole sopporta si freddo che siccità per una buona crescita e produzione di semi ha bisogno di clima caldo e buona dotazione idrica.
Anche se le piante si reggono da sole, nel caso di coltivazioni isolate ed in presenza di forti venti è possibile ricorrere a dei tutori che evitino l’allettamento della pianta.
L’epoca di fioritura dei girasoli si completa tra agosto e settembre. Quando il fiore appassirà, i semi maturi, se non si raccoglie il fiore, cadranno dalla pianta originando nuove piante in maniera spontanea.
Tra i parassiti si ricorda lo sminthurus viridis la cui lotta principale consiste in un buon sistema di rotazione che non preveda il susseguirsi di piante che gli creino le migliori condizioni (come il frumento subito dopo l’erba medica, seguito dal girasole). Si possono usare i piretroidi e, meglio ancora, l’olio di Neem.
Per le malattie fungine, questo dipende sempre dall’estensione della coltivazione: è evidente anche qui che rotazioni e consociazioni rappresentano (oltre ad evitare i ristagni) un ottimo deterrente. Negli ultimi tempi si sta facendo ricorso a prodotti a base di Lecitina, che oltre a svolgere una funzione fungicida risulta corroborante e potenziatore della resistenza delle piante.