Come coltivare la zucca in maniera biologica
Come coltivare la zucca in maniera biologica
Per sapere come coltivare la zucca in maniera biologica bisogna sapere che con il termine zucca vengono identificati i frutti di diverse piante appartenenti alla famiglia delle Cucurbitaceae, in particolare alcune specie del genere Cucurbita (Cucurbita maxima, Cucurbita pepo e Cucurbita moschata) ma anche specie appartenenti ad altri generi come ad esempio la Lagenaria vulgaris o zucca ornamentale.
Le zucche per uso alimentare, come molte cucurbitacee, hanno grandi esigenze a livello di fertilità del suolo, per cui prima di pensare alla loro coltivazione bisogna munirsi di quantitativi sufficienti di letame maturo o di compost da interrare (orientativamente bisogna apportare al terreno 3 o 4 quintali di letame ogni 100 metri quadrati di orto) con la lavorazione principale in tempo poi per la semina; a questo si deve aggiungere una buona dotazione in elementi minerali che può essere fornita con una programmazione nella produzione di cenere (che apporta abbastanza potassio per questo frutto) dai residui del vostro orto.
Il pH ideale per la coltivazione della zucca è compreso tra 6 e 7, inoltre il clima deve essere temperato con valori ideali che devono oscillare intorno ai 25 °C; infatti è una pianta che teme temperature sotto i 10 °C e sopra i 30 °C.
Per la semina si può provvedere in pieno campo o in semenzaio; la preparazione in semenzaio è sempre più consigliata perché permette di organizzare l’impianto, i sesti e le successive operazioni. La semina si può fare da metà aprile trapiantando alla fine mese, partendo da vasetti abbastanza grandi (con diametro di 7-9 cm). Per quanto riguarda le distanze vista la dimensione delle piante e del frutto consigliamo 160 – 200 cm tra le piante.
Tra le operazioni successive all’impianto le zucche hanno bisogno di continue sarchiature per l’ossigenazione del terreno e l’eliminazione delle infestanti. La tecnica della pacciamatura vegetale è un’ottima alternativa in quanto elimina molte lavorazioni, l’eccessivo apporto di volumi idrici (soprattutto quando inizia a fiorire), il pericolo di ristagni , contribuisce periodicamente ad apporti di sostanza organica molto utile anche alla sofficità del suolo e permette al frutto di non appoggiare direttamente sul terreno.
In un programma di agricoltura sostenibile ottimo è l’apporto del macerato di ortica dopo il trapianto delle giovani piantine di zucca. Un’altra tecnica molto importante per la zucca è quella della cimatura che consiste nel taglio periodico del tralcio; bisogna tagliare dopo la seconda o quarta foglia (in funzione di quanto è sviluppata la pianta). Con questa tecnica si ha l’obiettivo di far produrre germogli ascellari. Se l’obiettivo è quello di volere zucche di grandi dimensioni meglio lasciare solo un paio di frutti.
La raccolta dei frutti si fa nel periodo autunnale e possono essere conservati in luoghi bui e non umidi per mesi.
Tra le avversità principali ricordiamo gli afidi, con cui si può operare col irrorazioni a base di sapone di Marsiglia, le virosi (che si evitano se si eliminano gli afidi), l’oidio che si può tenere a bada con appositi sistemi e la peronospora ed il marciume del colletto che si possono contrastare insieme con metodi naturali.
Le varietà di zucca sono molteplici ma tutte con caratteristiche di coltivazione molto simili.