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Come fare il compost in casa

Come fare il compost in casa

Il compostaggio è una tecnica antica come l’agricoltura ma di fatto, con l’avvento della “modernità” e dei concimi chimici è stata per un certo periodo trascurata. Oggi con l’avvento della cultura ecologista sta riprendendo piede.
Per l’operazione del compostaggio domestico poi bisogna separare la frazione organica dei rifiuti e operare un processo che porta alla creazione di humus. Quindi operazione economica ed ecologica. Il processo di trasformazione della sostanza organica in humus è operato, in determinate condizioni, da una serie di piccoli o microorganismi di cui ricordiamo soprattutto: insetti, batteri e funghi.

Per ovvi motivi sanitari il compostaggio domestico va fatto in presenza di un piccolo spazio verde dove posizionare una compostiera (acquistata o auto costruita) mentre per grandi produzioni aziendali si rimanda alla guida: Come preparare il compost in azienda. Le compostiere sono invece piccoli contenitori di capienza di alcune centinaia di litri (si scelga quella più idonea al vostro fabbisogno). La compostiera va posizionata poi in una parte del giardino di facile accesso e possibilmente in posizione molto ombreggiata. Sotto la compostiera bisognerà preliminarmente creare un letto molto drenante (utilizzando anche materiale vegetale molto frammentato).
Il materiale da compostare è il più svariato: si va dagli scarti alimentari casalinghi, agli scarti di potatura e parti vegetali in genere. Per quanto riguarda le parti legnose è bene che queste siano state preventivamente sminuzzate con un trituratore. La miscelazione con vari tipi di frazione organica assicura la migliore porosità ed ossigenazione alla massa da compostare; questa massa andrà poi periodicamente rivoltata (dall’alto della compostiera) ma non compressa. La buona miscela tra scarti del giardino con scarti alimentari assicura un miglior rapporto C/N e per fare questo si consiglia di tenere sempre un buon equilibrio tra i due apporti. Se si vuole si può integrare nel compost un po’ di terra prelevata dall’orto.
Per la regolazione dell’umidità basta munirsi di guanti adatti, prendere un pugno di massa della compostiera, stringerla e vedere se gocciola o meno. Se sgocciola qualche gocciolina d’acqua siamo in presenza di un buon rapporto acqua/sostanza secca altrimenti se troppo secca va spruzzata dell’acqua fino ad avere questa umidità. Durante il processo di compostaggio, per via dei processi biochimici che si instaurano la temperatura raggiunge valori di 60-70 °C.
Se il processo di umificazione invece procede male ciò è verificabile o perché la massa rimane troppo fredda (mancanza di ossigeno o eccesso di acqua), o perché sentite odore di marcio (in questo caso si deve arieggiare di nuovo, aggiungere altre masse vegetali e far diminuire l’umidità). Altri sintomi possono essere: odore di urina; presenza di troppo azoto (in questo caso aggiungete scarti carboniosi e rimiscelare). Se ci sono moscerini è perché sulla testa della massa ci sono troppi scarti umidi (in questo caso coprire lo strato superiore con foglie, erba o paglia secca). Il compost normalmente è pronto dopo 4-6 mesi e diventa maturo dopo 8-10 mesi.




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