Cuscuta europaea
Cuscuta europaea
La Cuscuta europea (Cuscuta europaea L.) è una specie erbacea parassita appartenente alla famiglia delle Convolvulaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Solanales, Famiglia Convolvulaceae e quindi al Genere Cuscuta ed alla Specie C. europaea.
Sono sinonimi i termini:
– Cuscuta major L.;
– Cuscuta vulgaris Pers..
Etimologia –
Il termine Cuscuta proviene dall’arabo kúshuth.
L’epiteto specifico europaea è in riferimento alla distribuzione della specie del continente europeo.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La cuscuta europea è una specie a vasta distribuzione eurasiatica e, probabilmente della Cina.
Cresce in un vasto areale e la si ritrova dall’estremo Oriente, come in Giappone fino all’Africa settentrionale, attraverso l’Asia occidentale e l’Europa. È presente, inoltre in India e Pakistan e sull’Himalaya, dove si estende dal Kashmir al Sikkim a un’altitudine di 3.600 metri.
In Italia è presente in tutte le regioni con differente intensità e distribuzione.
Questa pianta, che vive come parassita di diverse piante (luppolo, ortica, sambuco etc.) in vegetazioni erbacee aperte, prati e incolti, dal livello del mare a circa 1800 m.
Il suo habitat originario sembra quello delle località erbose aperte, ruscelli e aree collinari ad altitudini comprese tra 800 e 3.100 metri della Cina.
Descrizione –
La Cuscuta europea è una pianta erbacea perenne costituita da un lungo filamento di colore giallo-verdastro che si arrossa in estate, senza clorofilla, che cresce normalmente tra 10 e 40 cm in altezza, parassita di altre piante mediante appositi austori.
Le foglie sono ridotte a delle squame microscopiche.
I fiori sono ermafroditi, di colore rosso-roseo, sono riuniti in densi glomeruli a forma sferica.
Fiorisce da giugno a settembre.
Il frutto è una capsula foraminicida di forma da subsferica a piriforme di 1,4-2,5(3) x 2-3,1 mm, spesso ingrossata all’apice, glabra con 2-4 semi ovoidi o subglobosi di 0,9-1,5 x 0,7-1,2 mm.
Coltivazione –
Questa pianta è, come detto, una specie parassita, il cui fusto filamentoso sviluppa degli austori che si fissano alle piante dalle quali la Cuscuta ricava il nutrimento; questa specie vive su alcune piante ed in particolare vive sulle piante di ortica o di erba medica, sviluppando un intricato groviglio filamentoso.
Usi e Tradizioni –
Questa specie introdotta in alcuni Paesi, come nel nord America, ha creato non pochi problemi agli agricoltori. La sua diffusione però è molto connessa all’uso indiscriminato dei fertilizzanti azotati ed alle specializzazioni agricole nonché ad alcune pratiche intensive.
La Cuscuta europea in alcune regioni orientali, compreso l’ Himalaya orientale nel Nepal, vien usata come medicina tradizionale per curare le malattie epatiche.
Le proprietà farmaceutiche sono: Carminative, digestive, sedative, colagoghe, diuretiche, lassative. Per uso esterno viene usata come lenitivo e antinfiammatorio della pelle e delle mucose.
Nonostante il fatto che la Cuscuta è malvista dagli agricoltori, essa ha una lunga storia nell’uso della medicina popolare. In fitoterapia occidentale, la Cuscuta è stata tradizionalmente usata, come detto, per curare il fegato, la milza, e disturbi della colecisti, in malattie come l’ittero, poiché e un ottimo sostegno della funzione epatica. È tuttora usata, anche se raramente, soprattutto dagli erboristi più esperti. È anche un leggero lassativo. Viene inoltre molto stimata come delicato diuretico molto selettivo per le sostanza azotate; può anche essere usata per trattare la sciatica e lo scorbuto. Può essere raccolte fresca per essere usata esternamente, se applicata sulla pelle può curare alcune dermatosi come la scrofola. Gli estratti della pianta hanno un sapore molto amaro.
Nella medicina tradizionale cinese, i semi di Cuscuta, chiamati tu si zi, sono stati usati per migliaia di anni. Nella concezione cinese della salute, gli aspetti yin nella parte interna dell’essere umano come al suo esterno devono essere tenuti in equilibrio con gli aspetti yang. La cattiva salute si verifica quando le energie e gli elementi del corpo non sono più in equilibrio o sono in disarmonia con la natura. La salute si ripristina prendendo le opportune erbe e seguendo le cure adatte per ripristinare l’equilibrio interno ed esterno.
Secondo i guaritori tradizionali cinesi, i semi di Cuscuta hanno un carattere neutro e pungente, un sapore dolce. Sono associati con specifici organi come il fegato ed i reni e sono utilizzati nelle formule che aiutano le carenze sia yin che yang, a seconda delle condizioni del paziente e le altre erbe nella formula. La Cuscuta è stata considerata sia un afrodisiaco che un’erba per la longevità perché rallenta la perdita di liquidi dal corpo.
Gli Erboristi cinesi contemporanei e tradizionali usano la Cuscuta nelle formule per il trattamento di una serie di condizioni, tra cui:
– Impotenza;
– Eiaculazione precoce;
– Perdite di sperma;
– Minzione frequente;
– Ronzio nelle orecchie (acufeni);
– Dolore lombare;
– Ginocchio dolorante;
– Perdite bianche dalla vagina (leucorrea);
– Occhi asciutti;
– Visione offuscata;
– Occhi stanchi:
La Cuscuta è una delle nove erbe incluse nella fabbricazione di un medicinale a base di erbe cinesi consigliato per disturbi renali e della prostata. Una ricerca eseguita nel Medical College di New York indica che la combinazione di ingredienti in questo medicinale potrebbe essere efficace nel trattamento anche del cancro alla prostata. La preparazione ha inibito la crescita delle cellule tumorali, aumentato il tasso di auto-distruzione (apoptosi) delle cellule tumorali, e ha impedito la formazione di colonie di cellule superstiti.
La Cuscuta è utilizzata anche nel sistema indiano di guarigione ayurvedico per il trattamento di ittero, dolori muscolari, tosse e problemi di minzione.
Purtroppo, ad oggi, in Occidente, è stata fatta poca ricerca scientifica su questa pianta. dalla pianta è stato isolato un componente purgante e viene confermato il suo uso tradizionale come tonico del fegato e della cistifellea. Altre ricerche fatte in università asiatiche indicano che i semi di Cuscuta contengono un carboidrato complesso che stimola il sistema immunitario e ha pure alcune proprietà antiossidanti.
I componenti chimici contenuti sono: Cuscutina (glucoside) che per idrolisi dà una sostanza resinosa, la cuscuterina; acido tannico, gomma. Le ceneri contengono acidi fosforico, sulfurico, magnesio, ferro.
In generale gli impieghi terapeutici sono quindi: Acolia, Dispepsia flatulenta, Epatargia, Eruttazione, Idropisia epatica, Meteorismo, Stasi biliare, Stipsi da epatite.
Per quanto riguarda possibili controindicazioni e precauzioni nell’impiego, pare che non siano necessarie precauzioni particolari, quando la Cuscuta è utilizzata nelle dosi normalmente prescritte dagli erboristi.
Infatti un’assenza di effetti collaterali sono stati riportati quando la Cuscuta è utilizzata in dosi prescritte dagli erboristi.
Inoltre per quanto riguarda sue possibili interazioni, si riporta che la Cuscuta è stata usata per secoli con le altre erbe cinesi, senza alcuna interazione segnalata. Studi di interazioni tra farmaci e cuscuta occidentali non sono ancora stati effettuati.
Modalità di Preparazione –
La parte usata della Cuscuta europea è l’intera pianta ed il tempo balsamico ottimale è quello tra giugno ed agosto.
La pianta può essere impiegata appena raccolta per essere usata esternamente, se applicata sulla pelle può curare alcune dermatosi come la scrofola. Si ricorda che gli estratti della pianta hanno un sapore molto amaro.
In fitoterapia occidentale, nel trattamento vengono utilizzati tutti interi gli steli di cuscuta. Vengono fatti bollire in acqua con altre erbe, come zenzero e spezie per fare un Decotto. In fitoterapia cinese, sono utilizzati solo i semi. È quasi sempre utilizzata in combinazione con altre erbe, come Polipodio, Ligustrum, Curcuma ecc..
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.