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Agriotes obscurus

Agriotes obscurus

L’Agriotes obscurus (Agriotes obscurus Linneo, 1758) è un coleottero appartenente alla famiglia degli Elateridae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Coleopteroidea, Ordine Coleoptera, Sottordine Polyphaga, Infraordine Elateriformia, Superfamiglia Elateroidea, Famiglia Elateridae e quindi al Genere Agriotes ed alla Specie A. obscurus.
È sinonimo il termine:
– Elater obscurus Linnaeus, 1758.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Agriotes obscurus è un insetto polifago originario dell’Europa e che ha oggi un’ampia diffusione presente in varie parti del mondo.
Nel dettaglio è presente in: Armenia, Austria, Azerbaigian, Belgio, Bielorussia, Bulgaria, Cina, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Georgia, Germania, Gran Bretagna, Ungheria, Irlanda, Italia, Kazakistan, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Mongolia , Norvegia, Polonia, Romania, Russia, Serbia-Montenegro, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina e Corea.
Il suo habitat è soprattutto quello dei terreni sciolti e ricco di sostanza organica dove depone le uova sia negli anfratti che in profondità.

Morfologia –
L’Agriotes obscurus è un piccolo coleottero i cui adulti hanno una dimensione di 7-9 mm di lunghezza.
Presentano un corpo bruno-nero con antenne brune ferruginose; il protorace è più largo che lungo, convesso, con forte punteggiatura serrata.

Attitudine e Ciclo biologico –
Gli adulti di questo insetto compaiono nel periodo di giugno-luglio, muovendosi sul terreno o tentando brevi voli, rimanendo nel raggio di poche decine di metri (per questo motivo le infestazioni hanno spesso carattere localizzato, anche nello stesso appezzamento).
Le condizioni favorevoli per questo coleottero si hanno con temperature fra i 17 e i 25°C, manifestando una spiccata sensibilità alle temperature elevate (per tale ragione svolgono la propria attività nelle ore notturne). Di notte compiono erosioni a carico delle foglie. Poco dopo la fuoriuscita si hanno gli accoppiamenti, dopo di ché le femmine ricercano terreni umidi ove depongono fino a 200 uova, raggruppandole in 5-6 elementi disposti a rosario, interrandole di alcuni centimetri.
Le uova sono estremamente sensibili alla siccità e muoiono in pochi minuti se esposte all’aria secca.
Le larve nascono dopo 15 giorni di incubazione ed iniziano l’attività trofica a spese delle radici di piante erbacee spontanee e coltivate.
Le mute avvengono nel periodo di agosto ed ottobre, approfondendosi nel terreno anche fino a 90 cm, per ripararsi dai rigori invernali.
Giunto il periodo primaverile, con l’aumento delle temperature, si ripresentano in superficie, compiono una muta e proseguono l’attività trofica per poi effettuare una nuova muta in autunno.
Lo sviluppo larvale richiede un periodo di circa quattro anni, con due mute annuali.
La maturità viene raggiunta dopo 8 mute, quando le larve creano una cella terrosa ove compiono la metamorfosi. Dopo un paio di settimane, raggiunta la forma adulta, i coleotteri fuoriescono per poi accoppiarsi e deporre le uova ed iniziare un nuovo ciclo.

Ruolo Ecologico –
I danni di questo insetto sono provocati dalle larve che infestano radici e altri organi sotterranei. A carico dei cereali provocano erosioni sugli organi ipogei delle giovani piante e danneggiano l’apice vegetativo cagionando il disseccamento della foglia apicale. A causa di ciò la pianta dissecca e se l’infestazioni è notevole si possono avere fallanze nelle coltivazioni.
Sulla pianta della patata le larve forano i tuberi scavando gallerie di lunghezza variabile. L’attacco può essere interrotto dal sopraggiungere della siccità estiva, ma i tuberi restano segnati da tracce crateriformi con solchi radiali. Inoltre si possono avere danni anche sui tuberi pronti per la raccolta, sia in caso di estirpazioni tardive sia a seguito di piogge che richiamano in superficie le larve.
Per quanto riguarda gli interventi per limitare la presenza e quindi i danni dovuti alle larve dell’Agriotes obscurus bisogna evitare la coltura in successione a prati stabili per almeno due anni.
Nel caso di successione a medicai è opportuno rompere gli stessi nell’estate precedente in modo che la maggior parte delle larve subisca l’azione della siccità estiva; inoltre bisogna rompere il prato immediatamente prima di seminare in modo tale che questo coleottero, insieme ad altri elateridi presenti, si approfondisca temporaneamente sotto lo strato lavorato e resti inattivo sino al superamento delle prime fasi critiche della coltura.
Sulla coltura della patata bisogna evitare irrigazioni tardive in prossimità della raccolta per limitare la risalita delle larve.
Inoltre è opportuno adottare tecniche agro ecologiche atte ad aumentare la biodiversità delle colture aziendali, la consociazione e la tecnica di rotazione.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



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