Aspalathus linearis
Aspalathus linearis
L’Afrikaans rooibos o semplicemente rooibos (Aspalathus linearis (Burm.f.) R.Dahlgren) è una specie a portamento arbustivo appartenente alla famiglia delle Fabaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Rosidae, Ordine Fabales, Famiglia Fabaceae, Sottofamiglia Faboideae, Tribù Crotalarieae e quindi al Genere Aspalathus ed alla Specie A. linearis.
È sinonimo il termine:
– Psoralea linearis Burm. f..
Etimologia –
Il termine Aspalathus fu attribuito da Linneo riprendendolo dal greco ἀσπάλᾰϑος aspálathos aspalato, una pianta spinosa citata da Teofrasto & al., secondo Plinio Genista acanthoclada.
L’epiteto specifico linearis viene da linea filo, linea: lineare, di forma allungata e sottile, solitamente per le foglie lunghe e strette, con margini quasi paralleli.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Aspalathus linearis, allo stato spontaneo, cresce esclusivamente nelle montagne della regione del Cederberg in Sudafrica dove viene anche coltivata per i suoi impieghi.
Descrizione –
L’Afrikaans rooibos è una specie polimorfica che quando cresce spontanea può avere caratteristiche diverse a seconda della regione in cui cresce. Alcune varietà possono raggiungere i 30 cm di altezza, mentre altre raggiungono i 2 metri.
Le varietà che vengono utilizzate alla coltivazione del “tè rosso” hanno una dimensione media di 1,5 metri di altezza.
La pianta ha piccoli fiori gialli che fioriscono nella tarda primavera o vicino all’inizio dell’estate calda.
Ogni fiore produce un legume.
Coltivazione –
La pianta rooibos viene coltivata in estate, che alla latitudine del Sudafrica corrisponde al periodo di gennaio.
Si tratta di una specie che si adatta ad essere coltivata in suoli poveri di nutrienti e a condizioni climatiche estremamente calde.
La pianta è coltivata solo nella regione del Cederberg che si trova vicino a Clanwilliam, a circa 300 km a nord di Città del Capo. La catena montuosa prende il nome dal cedro Clanwilliam in via di estinzione (Widdringtonia wallichii Endl. ex Carrière), che è un albero endemico della zona.
Usi e Tradizioni –
Il rooibos è una pianta da cui si prepara una bevanda (chiamata rooibos, Red Bush o anche tè rosso africano) ottenuta dalle foglie che da sempre è usata dalle popolazioni locali.
La bevanda si prepara per infusione e si trova in commercio anche aromatizzato. Ha un leggero gusto che ricorda la nocciola e la malva, con un sapore dolce, anche senza l’aggiunta di zucchero e con un colore rosso brunastro.
Le foglie dell’albero, dopo raccolte, possono ossidarsi al sole e questo processo è popolarmente chiamato fermentazione (anche se tecnicamente non è una fermentazione ma è così chiamata per fare un’equivalenza con la produzione di tè). Questo processo ossidativo è ciò che conferisce alla pianta il suo caratteristico sapore e colore “rosso”. Esiste anche una produzione “non fermentata” (cioè non ossidata) che si chiama rooibos verde (per equivalenza al tè verde). Questa varietà è commercializzata a un prezzo superiore rispetto alla varietà “fermentata” e ha un caratteristico colore giallastro ed ha una grande quantità di polifenoli antiossidanti.
L’inizio del consumo di questa bevanda risale al 17° secolo.
La divulgazione di questa pianta è abbastanza recente. Dopo che fu scientificamente classificata nel 1772 dal botanico Carl Thunberg fu studiata in maniera approfondita dal dottor Nortier, medico e botanico, che fu, di fatto, la prima persona a dedicarsi al suo studio approfondito.
Nortier, oltre a constatare le sue proprietà medicinali, sperimentò la coltivazione, in quanto, ai tempi, cresceva solo allo stato spontaneo.
La bevanda prodotta con il rooibos, come detto, è usata da secoli dalle popolazioni Khoisan che abitano la zona e che ne conoscono da sempre le proprietà. I coloni olandesi del Sudafrica la adottarono come alternativa economica al tè nero che doveva essere trasportato dalle navi provenienti dall’Europa. Tuttavia fino al XIX secolo l’uso da parte degli olandesi era minimo.
Nel 1904 Benjamin Ginsberg, un colono sudafricano di origine russa e discendente da una famiglia di commercianti di tè, intuì il potenziale del rooibos e cominciò a commerciare con le popolazioni Khoisan che la raccoglievano. Cominciò a vendere il suo “Tè della Montagna” ai coloni e divenne in breve il primo importatore di rooibos usando i contatti con la sua famiglia.
Negli anni trenta Ginsberg convinse un medico locale a sperimentare la coltivazione della pianta. I tentativi furono fruttuosi e consentirono a Ginsberg di incoraggiare gli agricoltori locali a cominciare la coltivazione, con la speranza di ottenerne un buon profitto. Il primo tentativo di coltivazione su larga scala fu un disastro a causa della piccola dimensione dei semi. Non sono più grandi di un granello di sabbia, e quindi sono difficili da rintracciare e raccogliere. Per questo motivo il prezzo dei semi arrivò, ben presto, a 80 sterline alla libbra, troppo alto per gli agricoltori locali.
Fu a quel punto che una delle donne che lavoravano per Ginsberg trovò un sistema efficiente e originale per la raccolta dei semi. Mentre gli altri portavano una manciata di semi pari a una scatola di fiammiferi, la donna era in grado di consegnarne regolarmente grossi sacchetti e, per questo, fu persuasa a rivelare il suo segreto.
Mentre era in cerca dei semi, si era accorta casualmente che le formiche facevano il suo stesso lavoro. Seguì le formiche fino al loro nido e, quando lo aprì, scoprì al suo interno un deposito di dimensioni ragguardevoli.
Da allora il rooibos è diventato sempre più popolare in Sudafrica e ha cominciato a essere apprezzato anche nel resto del mondo.
Le foglie di Aspalathus linearis, allo stato fresco, contengono un alto contenuto di acido ascorbico (vitamina C) che, comunque, si perde quando viene trasformato in tè.
Le foglie sono prive di caffeina e contengono molte sostanze antiossidanti, vitamina C e minerali, tra cui magnesio, calcio, fosforo, ferro, fluoro, potassio.
Il tè ottenuto dal rooibos non contiene quindi caffeina e contiene bassi livelli di tannino rispetto al tè nero o al tè verde.
La pianta contiene polifenoli, tra cui flavanoli, flavoni, flavanoni, diidrocalconi, aspalatini e notofagini.
Le foglie e gli steli lavorati contengono acidi benzoico e cinnamico.
Modalità di Preparazione –
Le foglie del rooibos, dopo la raccolta, vengono tritate, fatte fermentare e asciugare. La bevanda, che è di colore rosso brunastro, si prepara per infusione, con tempi leggermente più lunghi rispetto al tè. In Sudafrica si usa berlo con latte e zucchero, mentre altrove si beve senza. Si trova in commercio anche aromatizzato. Ha un leggero gusto che ricorda la nocciola e la malva, con un sapore dolce, anche senza l’aggiunta di zucchero.
La preparazione di questo “tè rosso sudafricano” può richiedere più di cinque minuti per preparare l’infuso. In alcuni negozi di gastronomia sudafricana si vende una varietà chiamata espresso rooibos prodotta in modo simile al caffè espresso.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.