Brassica juncea
Brassica juncea
La Senape indiana o Senape cinese (Brassica juncea L. Czern.) è una specie erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Brassicacee.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Capparales, Famiglia Brassicaceae e quindi al Genere Brassica ed alla Specie B. juncea.
È basionimo il termine:
– Sinapis juncea L.;
Sono sinonimi i termini:
– Brassica juncea Coss.;
– Raphanus junceus (L.) Crantz.
Etimologia –
Il termine Brassica proviene da brassica, nome latino del cavolo descritto da diversi autori, attestato in letteratura a partire da Plauto (III-II sec. a.C.). L’origine di questo nome è incerta ed è stata fatta risalire a voci greche o celtiche, senza prove totalmente convincenti. Diversi testi etimologici fanno riferimento alla parola Βράσκη braske, secondo Esichio usata dagli Italici in Magna Grecia per indicare il cavolo.
L’epiteto specifico juncea viene da Juncus, nome latino del giunco, da iúngo congiungere: per l’utilizzo che ne viene fatto per realizzare legacci: quindi simile al giunco, giunchi forme.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Senape indiana è una pianta originaria dell’Asia ma diffusa anche in altri continenti come in Europa centrale e meridionale, Nord America.
In Italia si trova distribuita in tutte le regioni, dove cresce nei campi e nelle aree ruderali, generalmente nei luoghi umidi da 0 a 500 metri s.l.m..
Descrizione –
Brassica juncea è una pianta glabra o quasi, con presenza di qualche setola solo sui rami e sui piccioli.
Ha radice corta, gracile e di colore bianco.
Il fusto si sviluppa per 30 – 70 cm, robusto, ramoso, con rami alterni.
Le foglie inferiori sono picciolate, runcinate-pinnafite di 5–12 cm, con margine apicale ovato e basale dentato a formare 1 – 2 o due coppie lungamente picciuolate.
Le foglie superiori sono sessili o quasi, di forma lanceolata o lineari, spesso intere, molto più piccole delle basali.
I fiori sono riuniti in infiorescenze a forma di racemo allungato, dai 6 ai 9 cm, con sepali eretto patenti e petali di colore giallo.
L’antesi è tra maggio e luglio.
I frutti sono silique di 20-60 x 2-3,5 mm, sessili, da eretto patenti a patenti, con becco aspermo di 5-10 mm, conico, carpoforo di 10-12 mm.
I semi sono in numero di 6-12, di forma sferica, di colore bruno o nerastro, di 1 mm.
Esternamente hanno un reticolo formato da creste sottilissime che difficilmente si riescono a distinguere ad occhio nudo.
Coltivazione –
Brassica juncea è una specie spontanea che può essere coltivata propagandola principalmente per seme.
La pianta predilige terreni umidi ma drenati.
È una pianta coltivata oltre che per la produzione di granella anche per essere utilizzata come sovescio.
Usi e Tradizioni –
I semi di Brassica juncea contengono un alcaloide, la sinapina, ed un glucoside, la sinigrina. Le foglie contengono acido ascorbico.
Dai semi di questa pianta si ricava la senape nera, salsa di condimento dal sapore aspro e piccante. Nella penisola indiana è uno dei semi utilizzato per la produzione di olio di mostarda, con un aroma forte e semi irritante come quello del rafano o del wasabi (conosciuto anche con il nome di ravanello giapponese).
In alcune regioni dell’Asia centrale le foglie vengono mangiate.
La Senape indiana ha proprietà metallifere e per questo è una delle specie utilizzate per l’asportazione dal suolo di metalli pesanti come piombo, cadmio ecc. Al momento il suo utilizzo è allo studio ed in fase sperimentale.
L’olio essenziale di questa senape entra nella produzione di prodotti per la cosmesi.
Modalità di Preparazione –
Dalla Brassica juncea si ricava, come per la Senape nera (Brassica nigra (L.) W.D.J. Koch, 1833) una senape nera, che è una salsa preparata con semi polverizzati della pianta.
I semi vengono mescolati con acqua, aceto, succo di limone, vino, o altri liquidi, sale, e spesso altri aromi e spezie, per creare una pasta o salsa di colore variabile verso il marrone scuro e dal sapore che spazia dal dolce al piccante.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.