Vinca minor
Vinca minor
La pervinca minore (Vinca minor L.) è una specie erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Apocinacee.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Gentianales, Famiglia Apocynaceae, Sottofamiglia Rauvolfioideae, Tribù Vinceae, Sottotribù Vincinae e quindi al Genere Vinca ed alla Specie V. minor.
Etimologia –
Il termine Vinca è di etimologia incerta: da pervínca (da pervínco stravincere, s’intende le malattie), o da pervíncio avvinghiare (con gli stoloni).
L’epiteto specifico minor è il comparativo di párvus: minore, più piccolo rispetto ad altre specie congeneri.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La pervinca minore è una pianta originaria dell’Europa centrale e meridionale e dei tropici.
Il suo habitat è rappresentato dal sottobosco, specialmente sotto le querce, dove forma estesi tappeti sempreverdi, ma è comune anche lungo i bordi delle strade da 0 a 1300 m. s.l.m..
È una pianta piuttosto diffusa, di cui alcune cultivar sono coltivate a scopo ornamentale, soprattutto per realizzare bordure.
Descrizione –
La Vinca minor è una specie con portamento strisciante e tappezzante, alta 10–15 cm, che tende a formare grandi tappeti di fusti striscianti piuttosto esili ed alti al massimo 18 cm che producono radici ai nodi e portano foglie opposte, ellittiche, coriacee e lucide superiormente di colore verde intenso e lucido.
I fiori, larghi 2 cm, sono di un colore azzurro-violetto, denominato appunto blu-pervinca che sbocciano su peduncoli di 1 – 1,5 cm all’ascella di corti rametti ascendenti. Esistono anche varietà con fiori bianchi, azzurrognoli, porpora e rosso vino.
La corolla è composta da 5 petali con l’apice troncato obliquamente. L’antesi è tra marzo e maggio, con una possibile seconda fioritura in autunno.
Il frutto è formato da due follicoli, simili a una capsula, che si aprono per mezzo di una fenditura laterale; sono cilindrici e acuminati all’apice e contengono alcuni semi ovali-oblunghi di colore nero.
Coltivazione –
La pervinca minore è una pianta di facile coltivazione che ha bisogno di grande luminosità e di aria, sia nella stagione estiva che invernale. In estate la temperatura ideale oscilla tra i 21 gradi e i 29 mentre in inverno è preferibile che si mantenga sui 16-18°C. Al di sotto dei 15 gradi la pianta comincia ad avere problemi. Nella stagione estiva è consigliabile tenere la pianta all’esterno, in pieno sole. Insieme ad un adeguato livello di umidità, questo assicurerà una generosa fioritura. La vinca è generalmente trattata come pianta annuale, cioè da eliminare in autunno, tuttavia se, in inverno, viene tenuta in casa, esposta a luce sufficiente, potrà sopravvivere molto bene. La pervinca si pianta nei mesi tra settembre e marzo, su terreno ben drenato e in un luogo soleggiato o solo parzialmente ombreggiato.
Per quanto riguarda il substrato, questa pianta ha bisogno di buona fertilità, per cui deve essere ben drenato ed avere una reazione lievemente acida. Sarà composto da terriccio di foglie, terra di bosco e torba. Se coltivata in vaso, sul fondo di questo contenitore, preferibilmente in terracotta, sarà bene porre dei pezzettini di coccio per evitare il ristagno idrico. Il rinvaso si effettua una volta all’anno tra gennaio e marzo in vasi di diametro sempre leggermente maggiore. Occorre innaffiare molto la pianta dalla stagione primaverile e per metà autunno. nella piena stagione autunnale ed invernale bisogna innaffiare quanto basta per mantenere umido il terriccio. Nel periodo vegetativo, dalla primavera all’autunno, la pianta deve essere concimata ogni 15 giorni. Nel resto dell’anno, invece, la concimazione va interrotta. Il concime dovrà essere ricco di azoto, potassio e fosforo. La Pervinca ha anche bisogno di microelementi come ferro, zinco e rame.
Per alcuni dettagli della tecnica di coltivazione si rimanda alla seguente scheda.
Usi e Tradizioni –
La Vinca minor, a livello popolare, è stata utilizzata per le parti aeree che sono utilizzate per migliorare la circolazione sanguigna.
Un tempo veniva utilizzata in terapia per la curiosa proprietà (tutta da provare) di bloccare la secrezione del latte nelle puerpere. Le parti aeree contengono alcaloidi indolici relativamente semplici (vincamina) ed utilizzati in medicina per le loro proprietà vasodilatatrici cerebrali. Le specie europee di Vinca non contengono alcaloidi dimerici, contenuti invece della vinca del Madagascar (Vinca rosea o Catharantus roseus) che sono ampiamente usati come agenti anti-tumorali. Non sono noti avvelenamenti da pervinca nell’uomo, anche per la concentrazione relativamente modesta degli alcaloidi nella pianta.
Si ricorda che il principio attivo vincamina svolge un’attività, dimostrata, nootropica sulla circolazione cerebrale.
Altre sostanze contenute sono: Alcaloidi indolici, fitosteroli, saponine, flavonoidi, tannini.
Si ricorda che tutte le parti della pianta sono velenose.
Questa pianta possiede proprietà farmaceutiche: Diuretiche, astringenti, digestive, ipoteensive. Per uso esterno ha proprietà antinfiammatorie.
La tradizione, inoltre, associa ai fiori della pervinca e alle foglie sempreverdi il concetto di fedeltà in amicizia e di tenacia del ricordo. Era ritenuta simbolo di verginità ed era usanza spargerne i fiori davanti agli sposi o disporre quattro piccoli mazzetti agli angoli del letto coniugale.
Della pianta, per i vari usi, la parte che si utilizza è quella aerea.
Modalità di Preparazione –
Come per la Vinca major anche per la Vinca minor le foglie possono essere usate contro il catarro cronico, l’enterite, la diarrea, le emorroidi, la leucorrea; ricordando comunque che per il contenuto di vincristina è da considerarsi pianta tossica in tutte le sue parti e quindi da usare dietro attenta prescrizione medica.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.