Come coltivare l’Abete rosso
Come coltivare l’Abete rosso
L’abete rosso o peccio (Picea abies (L.) H.Karst., 1881) è un albero della famiglia delle Pinaceae, molto diffuso sulle Alpi, nonché nel resto d’Europa.
Per la coltivazione dell’Abete rosso bisogna pertanto tenere conto delle condizioni pedoclimatiche del suo habitat naturale e quindi delle sue necessità vegetazionali.
In questa scheda vedremo, pertanto, come coltivare l’Abete rosso, seguendo le indicazioni agronomiche e forestali più idonee, considerando che oltre per possibili scopi ornamentali questa pianta riveste un ruolo di produzione e di protezione forestale molto importante.
Per la coltivazione del peccio, si tenga conto che, questa pianta, nei primi anni teme la siccità; per questo motivo non bisogna esitare ad innaffiarlo nel periodo secco. Necessita, pertanto, di annaffiature regolari, ma non eccessive. In preparazione dell’inverno, l’abete rosso deve accumulare acqua per affrontare le condizioni estreme. Dalla fine dell’estate il suo metabolismo rallenta. In inverno, quando è esposto a temperature al di sopra del punto di congelamento, l’abete continua a svolgere la fotosintesi e questa comporta una perdita continua di acqua. A ciò si aggiungono i venti invernali combinati con il freddo disidratante.
Per tali ragioni l’irrigazione di soccorso diviene necessaria, soprattutto a causa dei cambiamenti climatici che comportano incremento della temperature medie annuali e diminuzione delle precipitazioni estive. Si tratta di fattori che, se non corretti con tecniche di irrigazione, possono compromettere la stabilità e la produttività delle giovani foreste.
Per la sua coltivazione si ricorda che l’Abete rosso cresce in qualsiasi terreno, preferendo, tuttavia, i suoli acidi, profondi e freschi.
Nella tecnica di coltivazione come pianta ornamentale bisogna piantarlo al riparo dal vento.
La tecnica di propagazione può avvenire con l’impianto di giovani piantine in pane di terra ma si può procedere anche, per chi ha la possibilità di reperire i semi, con la semina che deve avvenire nel tardo autunno o all’inizio della primavera.
Se vi trovate in presenza di piantine con radici nude, queste si piantano in periodo autunnale, prima del gelo. Le radici non devono essere raffreddate e bisogna effettuare una buona pacciamatura. Si potrà prevedere una potatura di formazione, se necessaria, in inverno, specialmente prima dell’apparizione dei nuovi getti e solo per i rami ridondanti o che rompono la sagoma dell’albero.
Durante la giovane età delle piantine bisogna provvedere alla ripulitura delle aree prossime alle giovani piantine dalle infestanti o, meglio ancora, alla realizzazione di una pacciamatura vegetale che svolge il ruolo di mantenimento delle erbe infestanti, di protezione contro le gelate ed, in estate, dell’eccessiva evaporazione degli strati superficiali di terreno.
Nella scelta dell’area dove impiantarlo si tenga conto che si tratta di un albero che non ama avere intorno altre piante perenni.
L’abete rosso può essere coltivato anche in vaso, scegliendo contenitori di dimensioni adeguate e ponendolo in ambienti che rispettino le condizioni climatiche e di umidità dell’habitat della pianta.
Ma, come detto in precedenza, l’Abete rosso viene coltivato, in campo forestale largamente ed essenzialmente per due motivi:
– per scopi protettivi;
– per finalità produttive.
L ’Abete rosso è infatti una specie preziosa per i rimboschimenti, è facilmente coltivabile in vivaio ed attecchisce egregiamente in bosco. Svolge una sensibile azione di regimazione delle precipitazioni, grazie all’acqua intercettata dalla chioma. È utile, quando piantato a gruppi, per interrompere la continuità del manto nevoso e scongiurare il rischio di valanghe. Viene però travolto facilmente una volta che la massa di neve si è staccata. Vista la produttività media tutt’altro che trascurabile, 500 – 600 mc ad ettaro, altezze medie di 30 – 35m, anche dal punto di vista produttivo questa specie riveste un ruolo importante.
In ambito forestale per favorire la rinnovazione naturale, si applicano diversi metodi di taglio. Tuttavia spesso occorrono integrazioni artificiali di piante coltivate in vivaio.
Le principali tecniche di governo dei boschi ad abete rosso sono:
– Taglio a strisce: Tipico dell’Austria e del Sud Tirolo, si effettua lungo le linee di massima pendenza, per una larghezza di 40m e lunghezza 80 – 110 m, andando ad asportare un’area totale di 0,20 – 0.30 ha.
– Taglio raso a buche: Si praticano tagliate dal diametro di 1,5 – 2 volte l’altezza degli alberi.
– Taglio a Fratte: Taglio raso di 1 – 3 ettari di forma rettangolare. Dopo alcuni anni viene effettuata la rinnovazione artificiale. Oggi comunque non più praticato per motivi estetici ma che può essere effettuato ancora oggi in luoghi di minima rilevanza paesaggistica.