Valore nutrizionale della Lenticchia
Valore nutrizionale della Lenticchia
La lenticchia (Lens culinaris Medik.) è una pianta della famiglia delle Fabaceae coltivata sin dall’antichità.
I reperti archeologici e le rappresentazioni trovate ci dicono che è una delle prime specie domesticate: testimonianze archeologiche relative alla grotta di Franchthi in Grecia dimostrano che venisse mangiata tra il 13.000 e l’11.000 a.C.. È stata una delle prime colture domesticate e il suo consumo viene attestato nell’episodio biblico di Esaù, nella Genesi.
Caratteristiche –
La lenticchia è una pianta annuale, i cui frutti sono dei legumi che contengono semi rotondi appiattiti, commestibili, ricchi di proteine e ferro, noti come lenticchie con diverse varietà.
È una pianta annuale erbacea, alta da 20 cm a 70 cm. Gli steli sono dritti e ramificati.
Le foglie sono alterne e composte (imparipennate con 10-14 foglioline oblunghe) e terminano con un viticcio generalmente semplice o bifido. Sono munite alla base di stipole dentate.
I fiori, a corolla papilionacea tipica della sottofamiglia delle Faboideae, sono di color bianco o blu pallido e riuniti in grappoli da due a quattro. Il calice è regolare, a cinque denti sottili e relativamente lunghi. La fioritura avviene tra maggio e luglio.
I frutti sono dei baccelli appiattiti, corti, contenenti due semi dalla caratteristica forma a lente leggermente bombata. Il colore dei semi varia secondo le varietà da pallido (verde chiaro, biondo, rosa) a più scuro (verde scuro, bruno, violaceo).
Scheda nutrizionale –
Come tutti i legumi anche le lenticchie sono ricche di proteine, fibre, ferro, magnesio e potassio; si pensi che il suo contenuto in ferro è superiore rispetto alla carne, malgrado l’assorbimento del ferro sia pressoché ridotto e le proteine di scarso valore biologico. Tale condizione è dovuta al fatto che le proteine delle lenticchie sono carenti di alcuni aminoacidi essenziali (cisteina e metionina): ne consegue un’inevitabile minor assimilazione di tutti gli aminoacidi. Per ovviare a questo inconveniente, è consigliabile associare le lenticchie a pasta o a cereali.
Tuttavia le lenticchie sono molto nutrienti ed energetiche; si pensi che 100 grammi di prodotto apportano infatti 291 kcal.
Inoltre sono costituite da circa il 51% di carboidrati, 23% di proteine, 14% di fibre, 1% di grassi e dal restante 11% di acqua.
Tra i componenti chimici di maggior rilievo, presenti nelle lenticchie, troviamo:
Isoflavoni, potenti antiossidanti;
Tiamina, utile per favorire la memoria e la concentrazione;
Vitamina PP (vitamina B3), importante per equilibrare il metabolismo energetico e ridurre i trigliceridi nel sangue; la niacina è inoltre un potenziale antiossidante
Proprietà –
Il consumo di lenticchie viene indicato, in particolar modo, per chi soffre di anemia, affaticamento fisico e mentale e denutrizione.
Inoltre, essendo ricche di fibre, che agevola la motilità intestinale, e di antiossidanti, sono utili per contrastare l’attività dei radicali liberi. Sembra che le lenticchie siano indicate anche per i diabetici perché rallentano l’assorbimento dei carboidrati, evitando picchi glicemici.
Da ultimo, ma non per importanza, alle lenticchie sono attribuite proprietà galattofore: a tal proposito, sono particolarmente indicate alle mamme che allattano il piccolo al seno perché sembrano stimolare la produzione di latte e mantenerla costante nel tempo.
Ad ogni modo, le lenticchie sono sconsigliate per i malati di gotta e di uremia, perché fonte di purine.
Da non dimenticare, infine, che le lenticchie non dovrebbero mai essere consumate crude per la presenza di sostanze antidigestive, distrutte durante la cottura.