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Come coltivare il timo in maniera biologica

Come coltivare il timo in maniera biologica

Il timo (Thymbra capitata (L.) Cav.) è una pianta arbustiva perenne che cresce fino a 30 cm di altezza con fusti tortuosi e legnosi e a sezione quadrata, molto ramificato che può esser coltivato sia in vaso che in pieno campo. Esistono diverse specie di timo ma qui ci occuperemo di questa specie, sottolineando che per la sua coltivazione dobbiamo essere in presenza di clima caldo mediterraneo e che si adatta benissimo in zone aride.
Per coltivare il timo, il terreno adatto è leggero, calcareo e con buon drenaggio ed in zona soleggiata. Per la coltivazione in vaso  (con un diametro di almeno 25-30 cm) è evidente che bisogna scegliere un terriccio prelevato su substrati simili. Visto il suo habitat di crescita può essere destinato a giardini rocciosi.

Per la sua coltivazione si può partire sia da seme che da talea; il migliore modo per seminarlo è quello di farlo in ambiente protetto tra fine marzo e inizio aprile, in una cassetta riempita di terreno e torba; per il trapianto si aspetterà il periodo di luglio – agosto. Se partite da talea i periodi più adatti sono quelli più miti: tra i mesi di marzo e maggio o quelli di settembre e ottobre a file ad una distanza di 50-60 centimetri l’una dall’altra (circa sei-otto piantine per metro quadrato).
Per avere getti sempre verdi e rinnovati va operata una potatura accurata con asportazione dei rami secchi o troppo vecchi o fragili. Il periodo migliore per potare il timo cade tra marzo e maggio e va operato con forbici affilate e disinfettate per non operare strappi invece che tagli.
Per quanto riguarda l’irrigazione questa va limitata allo stretto necessario considerando che una pianta meno irrigata da una qualità migliore del suo aroma e dei suoi olii essenziali. Identico discorso per l’apporto di fertilizzante. Assodato che non vanno assolutamente usati i concimi chimici, l’unico apporto lecito è quello di sostanze organiche ma in quantitativi minori rispetto alle ordinarie coltivazioni. Questo evita di far vegetare troppo il timo con perdita di alcune sue qualità organolettiche.
La raccolta del timo viene eseguita attraverso lo sfalcio della pianta fiorita (a tre-cinque centimetri da terra) nel periodo che va da aprile a tutto il periodo estivo. Le parti utilizzate di questa pianta sono i fusti fioriti e le foglie. I fiori si possono raccogliere o a giugno oppure in settembre. Dopo la raccolta, foglie e fiori del timo si fanno essiccare. Nei primi anni è meglio non esagerare con la raccolta perché la pianta raggiunge il suo massimo livello di produzione verso il quarto anno di età.
Il timo è una pianta molto resistente a vari patogeni e fitopatie ma anche questa pianta può essere attaccata nello specifico da: Alternaria oleracea (che colpisce i frutti),da Puccinia menthae, da Aecidium thymi fuck e da Thyelauia microspora apinis che colpiscono le foglie. Se seguirete le indicazioni date (non eccedendo in fertilità,  irrigazioni e scelta del terreno) avrete un miglior prodotto (magari meno abbondante) ma di migliore qualità.




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