Passer domesticus
Passer domesticus
Il passero domestico o passera europea o, ancora, passera oltremontana (Passer domesticus Linnaeus, 1758) è un uccello appartenente alla famiglia dei Passeridae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Phylum Chordata,
Subphylum Vertebrata,
Superclasse Tetrapoda,
Classe Aves,
Sottoclasse Neornithes,
Superordine Neognathae,
Ordine Passeriformes,
Sottordine Oscines,
Infraordine Passerida,
Superfamiglia Passeroidea,
Famiglia Passeridae,
Genere Passer,
Specie P. domesticus.
Sono sinonimi i termini:
– Fringilla domestica Linnaeus, 1758;
– Passer indicus Jardine and Selby, 1835;
– Passer arboreus Bonaparte, 1850;
– Passer confucius Bonaparte, 1853;
– Passer rufidorsalis C. L. Brehm, 1855;
– Passer engimaticus Zarudny, 1903;
– Passer ahasvar Kleinschmidt, 1904.
All’interno di questa specie si riconoscono le seguenti sottospecie anche il relazione ai differenti areali popolati:
– Passer domesticus domesticus (Linnaeus, 1758);
– Passer domesticus balearoibericus von Jordans, 1923;
– Passer domesticus biblicus Hartert, 1904;
– Passer domesticus hyrcanus Zarudny & Kudashev, 1916;
– Passer domesticus persicus Zarudny & Kudashev, 1916;
– Passer domesticus indicus Jardine & Selby, 1831;
– Passer domesticus bactrianus Zarudny & Kudashev, 1916;
– Passer domesticus parkini Whistler, 1920;
– Passer domesticus hufufae Ticehurst & Cheesman, 1924;
– Passer domesticus tingitanus Loche, 1867;
– Passer domesticus niloticus Nicoll & Bonhote, 1909;
– Passer domesticus rufidorsalis Brehm, CL, 1855.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il passero domestico è un uccello con un areale originario che si estende dall’Europa, al Nord Africa all’Asia. A seguito di ripetute introduzioni da parte dell’uomo si è naturalizzato anche in America, in Africa australe e in Oceania, divenendo di fatto una specie a distribuzione cosmopolita.
L’areale di questa specie non comprende però l’Italia, eccezion fatta per alcune aree di confine.
L’habitat di questa specie è strettamente associato agli insediamenti umani ed alle sue attività agricole. Gli unici habitat terrestri che il passero domestico non abita sono la fitta foresta e la tundra. Ben adattato a vivere intorno agli umani, vive spesso e si riproduce anche in casa, specialmente nelle fabbriche, nei magazzini e negli zoo.
Raggiunge la sua massima densità nei centri urbani, ma il suo successo riproduttivo è maggiore nelle periferie, dove gli insetti sono più abbondanti.
Su scala più ampia, è più abbondante nelle aree di coltivazione del grano come in alcune aree granicole del mondo.
Tollera una varietà di climi, ma preferisce condizioni più asciutte, specialmente nei climi tropicali umidi.
Inoltre ha diversi adattamenti alle zone aride, tra cui un’elevata tolleranza alle zone salmastre e la capacità di sopravvivere senza acqua ingerendo bacche.
Nella maggior parte dell’Asia orientale, questa specie è del tutto assente.
Nella maggior parte del suo areale, il passero domestico è estremamente comune, nonostante da alcuni anni la popolazione è in declino in varie parti d’Europa, molto probabilmente, secondo le ultime ricerche, per via dell’uso dei pesticidi in agricoltura.
Descrizione –
Il Passer domesticus è un uccello di piccole dimensioni con una lunghezza totale di 15-16 cm, un’apertura alare di 24-30 cm, per un peso che oscilla tra 27 e 34 grammi e che presenta un dimorfismo sessuale evidente.
Il piumaggio superiore è di colore bruno-castano nel maschio e bruno-grigiastro nella femmina, con striature longitudinali brune, inferiormente bianco-grigiastro; nei giovani è simile alla femmina.
Il becco è breve, conico, bruno; che diviene nero in primavera-estate nel maschio.
La testa ha guance biancastre, più chiare nel maschio, con mento e gola neri sempre nel maschio.
Le ali hanno una barra biancastra che è più evidente nel maschio.
La coda è di media lunghezza, leggermente intaccata.
Le zampe sono di media lunghezza, chiare.
La voce si caratterizza con la maggior parte delle vocalizzazioni che sono variazioni sul suo breve e incessante cinguettio. Questa è riportata come un: chirrup, tschilp o philip; che è una chiamata di contatto tra uccelli che si affollano o riposano, o dai maschi per proclamare la proprietà del nido e invitare l’accoppiamento.
Nella stagione riproduttiva, il maschio dà questa chiamata ripetutamente, con enfasi e velocità, ma non molto ritmo, formando ciò che viene descritto come un canto.
I giovani uccelli danno anche un vero canto, specialmente in cattività, un gorgheggio simile a quello del verdone europeo.
I maschi aggressivi danno una versione trillata della loro chiamata, trascritta come “chur-chur-r-r-it-it-it-it”. Questo richiamo viene utilizzato anche dalle femmine nella stagione riproduttiva, per stabilire il dominio sui maschi mentre li sposta per nutrire i giovani o per incubare le uova.
A queste vocalizzazioni se ne aggiungono altre per particolari momenti della loro vita come un vero e proprio linguaggio.
Questo uccello ha un volo con rapidi battiti d’ali, ondeggianti.
Biologia –
Il Passer domesticus è una specie molto socievole, infatti può vivere in gruppi di una decina di esemplari che spesso si avvicinano agli esseri umani per cercare cibo.
Il maschio prepara più nidi, nei posti più disparati ma sempre comodi: sotto le tegole, negli anfratti di edifici e occasionalmente sugli alberi. Il componente principale dei nidi è la paglia, che poi imbottisce con piume di altri uccelli; l’ingresso del nido è sempre laterale.
Nel periodo primaverile la femmina, che si farà attirare in uno dei nidi preparati dal maschio, vi deporrà dalle 4 alle 8 uova.
L’incubazione dura 13-14 giorni, con 2-3 covate all’anno e la nidiata è svezzata da entrambi i genitori.
La prole è nidicola e s’invola a 14-18 giorni.
Vive in media 5 o 6 anni.
Ruolo Ecologico –
Il passero domestico è una specie molto socievole, infatti può vivere in gruppi di una decina di esemplari e spesso, come detto, si avvicina agli umani alla ricerca del cibo.
Inoltre non è una specie migratoria ed è socievole anche nel periodo di cova.
Tuttavia migrazioni limitate si verificano in tutte le regioni. Alcuni giovani uccelli si disperdono per lunghe distanze, specialmente sulle coste, e gli uccelli di montagna si spostano a quote più basse in inverno.
Due sottospecie, P. d. bactrianus e P. d. parkini, sono prevalentemente migratori. A differenza degli uccelli delle popolazioni sedentarie che migrano, gli uccelli delle sottospecie migratorie si preparano alla migrazione ingrassando.
La sua alimentazione è principalmente granivora ma in estate non disdegna larve e insetti.
Il Passer domesticus ha un areale e una popolazione estremamente ampi e non è seriamente minacciato dalle attività umane, quindi è valutato come meno preoccupante nella Lista Rossa IUCN.
Le stime dell’IUCN per la popolazione mondiale arrivano fino a quasi 1,4 miliardi di individui.
Tuttavia, le popolazioni sono diminuite in molte parti del mondo, specialmente vicino ai suoi luoghi di origine eurasiatici.
Questi cali sono stati notati per la prima volta in Nord America, dove inizialmente sono stati attribuiti alla diffusione del fringuello domestico, ma sono stati più gravi nell’Europa occidentale.
Il calo non è universale, poiché non sono stati segnalati gravi diminuzioni dall’Europa orientale, ma si sono verificati anche in Australia, dove questa specie è stata introdotta di recente.
La drammatica diminuzione della popolazione è imputata a varie cause, tra cui:
– la predazione, in particolare da parte degli sparvieri eurasiatici;
– radiazioni elettromagnetiche dei telefoni cellulari;
– malattie come la malaria aviaria;
– carenza di siti di nidificazione causata dai cambiamenti nella progettazione degli edifici urbani;
– una insufficientefonte di cibo causata dalla diminuzione delle popolazioni di alcuni insetti; il declino delle popolazioni di insetti deriva da un aumento delle monocolture, dall’uso massiccio di pesticidi, la sostituzione di piante autoctone nelle città con piante introdotte e aree di parcheggio;
– un’altra causa in analisi è forse l’introduzione della benzina senza piombo, che produce composti tossici come il nitrito di metile.
Per ovviare a questo forte declino si ipotizzano varie soluzioni quali:
– proteggere gli habitat degli insetti nelle aziende agricole e piantare piante autoctone anche nei centri abitati;
– tecniche agroeoclogiche e diminuzione netta dell’uso dei pesticidi;
– la creazione di spazi verdi urbani.
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.
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