Come si coltiva il Pino di Wallich
Come si coltiva il Pino di Wallich
Il Pino di Wallich o pino himalayano (Pinus wallichiana A.B.Jacks., 1938) è un albero della famiglia delle Pinaceae, originario dell’Himalaya ed importato in Europa a scopo ornamentale a metà del XIX secolo.
Le sue strutture riproduttive sono: coni maschili ovoidali giallastri riuniti in spighe che liberano il polline a giugno; coni femminili verde-glauco, cilindrici, sorretti da un lungo peduncolo, lunghi a maturazione fino a 30 cm bruno chiaro, penduli e ricurvi, molto resinosi; le pigne hanno squame con grande apofisi solcata e terminante in umbone ottuso.
Coltivazione –
Il Pinus wallichiana è una pianta che può essere coltivata in Italia a condizione di scegliere bene le caratteristiche pedologiche e climatiche idonee.
È una pianta che predilige terreni freschi, umidi, profondi, in posizioni soleggiate e si adatta bene ai climi miti.
Si tratta di una pianta abbastanza diffusa in tutta Italia, come albero ornamentale, in parchi e giardini, inclusi quelli di molte ville storiche romane.
Il periodo di impianto ottimale è quello tra ottobre e marzo avendo cura di irrigare regolarmente la pianta soprattutto nei primi anni di vita, lasciando asciugare il terreno tra una irrigazione e l’altra, necessario ad evitare la formazione di ristagni ed eccessiva umidità del suolo. La presenza di funghi e le radici marce, infatti, sono segnali che indicano il ristagno d’acqua; per evitare ciò, si consiglia di provvedere ad un buon drenaggio.
Il Pinus wallichiana ha un buon grado di resistenza al freddo.
Per quanto riguarda la potatura si consiglia di non effettuare alcun tipo di intervento per non apportare a questo albero danni permanenti.
Usi –
Il Pinus wallichiana è un albero apprezzato nell’uso come pianta ornamentale per il suo portamento elegante favorito dai lunghi aghi ricadenti; è stato impiegato anche in rimboschimenti.