Fumaria officinalis
Fumaria officinalis
La Fumaria comune (Fumaria officinalis L., 1753) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Papaveraceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Magnoliidae,
Ordine Ranunculales,
Famiglia Fumariaceae,
Genere Fumaria,
Specie F. officinalis.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Fumaria angustifolia Gilib.;
– Fumaria diffusa Arn. ex Parl.;
– Fumaria gasparinii Bab.;
– Fumaria media Loisel.;
– Fumaria officinarum Neck.;
– Fumaria petteri V.Ten.;
– Fumaria pulchella Salisb..
Etimologia –
Il termine Fumaria proviene da fúmus fumo: per l’aspetto grigiastro delle foglie.
L’epiteto specifico officinalis viene da offícina laboratorio medioevale: in quanto pianta usabile in farmaceutica, erboristeria, liquoristica, profumeria e simili.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Fumaria officinalis è una pianta diffusa nel bacino del Mediterraneo e nell’Europa settentrionale ed a distribuzione euroasiatica.
Questa pianta è presente in tutte le regioni d’Italia.
Il suo habitat è quello dei prati, campi, strade, in pianura ed in collina, è soprattutto presente nei coltivi, dove è considerata infestante; di solito preferisce zone di suolo smosso e fertile, soprattutto per la presenza di composti azotati, talvolta decalcificati e subacidi, dal livello del mare alla fascia montana inferiore, a volte anche più in alto.
Descrizione –
La Fumaria officinalis è una pianta erbacea che raggiunge un’altezza media di 20–30 cm, fino ad un massimo di 50 cm.
I suoi piccoli fusti sono di colore verde azzurrognolo, glabri eretti o prostrati e parzialmente rampicanti.
Le foglie sono lunghe ed esili, picciolate e profondamente divise in sottili segmenti.
I fiori sono riuniti in infiorescenze racemose lasse portanti oltre venti fiori; hanno un colore rosa porpora, più scuri all’apice e vagamente assomiglianti ad un calzino.
Il frutto è una capsula (achenio) liscio, ellittico o sferico, compresso tronco o retuso all’apice, leggermente ridotto alla base, con superficie liscia o grossolanamente rugosa, bruno-olivastra, del diametro di 2 mm, portato da un peduncolo eretto patente lungo 2 volte la brattea.
Coltivazione –
La Fumaria officinalis è una pianta che predilige un terreno leggero e ben drenato in posizione soleggiata. In certi casi può diventare una pianta infestante anche se è abbastanza facile da controllare con il diserbo manuale.
I fiori sono raramente visitati dagli insetti, ma sono autofertili e solitamente vanno a seme.
La propagazione è per seme, con semina primaverile in situ. Normalmente c’è pochissimo bisogno di seminare questo seme in quanto le piante, normalmente, si auto seminano.
Usi e Tradizioni –
La Fumaria comune è stata molto apprezzata almeno dai tempi dei romani per il suo effetto tonificante e purificante del sangue sul corpo.
È particolarmente preziosa nel trattamento di tutte le ostruzioni viscerali, in particolare quelle del fegato, nelle affezioni scorbutiche e nelle fastidiose malattie eruttive della pelle, in particolare l’eczema (per il quale può essere assunta internamente ed esternamente).
L’erba è antispasmodica, aperiente, colagoga, leggermente diaforetica, leggermente diuretica, lassativa e debolmente tonica.
È usata in erboristeria, ed è prodotto medicinale per il suo contenuto di acido fumarico, attivo, tra l’altro, per la cura della psoriasi. Costituisce l’ingrediente principale di una diffusa preparazione per automedicazione .
Dai fiori si ottiene, inoltre, un colorante giallo.
Un decotto produce una lozione curativa per la “crosta di latte” sul cuoio capelluto dei bambini.
Contiene gli alcaloidi: Fumarina (o Protopina), Fumoficinalina, Sinactina, Coridamina, Fumarosina, Sanguinarina, Criptopina, Stilopina. Questi alcaloidi in toto hanno una efficace azione anti-istaminica, antiaggregante delle piastrine e sudorifera; sono presenti, altresì, flavonoidi: Rutina, Isoquercitina, Kampferolo. Sono dotati di eccellente azione antispastica biliare e diuretica, oltre che leggermente sedativa.
Sono presenti, infine, acidi organici: acido fumarico, acido protocatechico, acido caffeico, acido clorogenico, acido citrico, acido malico e glicolico. Agiscono regolarizzando il metabolismo epatico.
Le principali applicazioni di questa pianta officinale sono per:
– spasmi gastrici e biliari;
– congestione epatica;
– ritenzione idrica;
– trombofilia;
– eccitazione ed insonnia;
– tachicardia nervosa.
In passato era utilizzata per curare un gran numero di disturbi nonostante la tossicità. L’erba fresca o essiccata veniva, inoltre, aggiunta al latte vegetale acido. Alcuni spruzzi venivano aggiunti a ogni litro di liquido e lasciati fino a quando il liquido non si era inacidito. Gli spray venivano quindi rimossi. Conferisce un sapore piccante al latte, funge da conservante e previene il sapore rancido che può accompagnare il latte inacidito.
La Fumaria officinali si dovrebbe usare una certa cautela poiché dosi eccessive causano effetti ipnotici e sedativi, specialmente se viene presa per più di circa 8 giorni.
Modalità di Preparazione –
Nell’uso della Fumaria officinalis bisogna raccogliere la pianta quando la fioritura inizia in estate e può essere utilizzata fresca o essiccata per un uso successivo.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.