Allium subhirsutum
Allium subhirsutum
L’ Aglio peloso o pelosetto (Allium subhirsutum L.) è una specie bulbosa erbacea appartenente alla famiglia delle Amaryllidaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Liliopsida, Ordine Liliales, Famiglia Amaryllidaceae e quindi al Genere Allium ed alla Specie A. subhirsutum.
Tra i sinonimi di questa specie ricordiamo:
– Allium ciliatum Cirillo;
– Allium tinei C. Presl..
Etimologia –
Il termine Allium viene da allium/alium aglio, citato da Plauto, Plinio e da altri (di origine incerta, probabilmente dal greco ἄγλῑς áglis capo d’aglio; lo Webster Dictionary, basandosi sull’origine asiatica, propone un possibile collegamento con il sanscrito āluka radice edule di Amorphophallus campanulatus. Per A. Gentil deriverebbe dal celtico all caldo, bruciante, per il caratteristico sapore.
L’epiteto specifico subhirsutum è dato dal prefisso sub- quasi, simile a, meno di, e da hirsutus: poco meno che irsuto oppure simile alla specie congenere avente hirsutus, a, um come epiteto.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’aglio pelosetto è una specie stenomediterranea a gravitazione occidentale, diffuso dalla Spagna e dalle Isole Canarie alla Turchia e alla Palestina e presente in tutte le regioni dell’Italia meridionale, in Sardegna e lungo tutte le coste tirreniche. Il suo habitat è quello dei pascoli aridi, negli incolti, nelle garighe e in boschi aperti, dal livello del mare a 600 – 700 m circa s.l.m..
Descrizione –
Allium subhirsutum è una pianta erbacea perenne alta fino a 50 cm, con fusto cilindrico, bulbo ovato, bianco, subsferico avvolto da tuniche biancastre, accompagnato da bulbilli.
Le foglie sono lunghe, larghe fino a 15 mm, assottigliate verso la punta, con peli lungo i margini, da cui il nome “aglio peloso”.
I fiori, di colore bianchi con sottili aree rosa, sono riuniti in una in ombrella lassa, avvolta da una breve spata; perigonio di 6 tepali bianchi, ovato-lanceolati, stami 6 inclusi nel perigonio; gli stami bianchi si dipartono dalla base dei petali e le loro antere sono di colore bruno rossastro. Il colore delle antere aiuta a non confondere Allium subhirsutum con Allium subvillosum (presente solo in Sicilia) che ha stami più sporgenti dei petali e antere gialle.
L’antesi è tra marzo ed aprile.
Il frutto è una capsula loculicida di 2,2-4,1 x 3,1-5,4 mm, con 1 o 2 semi per loculo di 1,7-3 x 1-1,8 mm irregolarmente ovato-angolosi, senza eleosoma.
Coltivazione –
L’ Aglio peloso, come l’aglio triquetro e l’aglio orsino è utile alla creazione di food forest e progetti di permacultura senza incorrere nel rischio di inquinamento biologico dato dall’uso di specie “aliene”.
Questa pianta si adatta ad ogni terreno sia acido, neutro o alcalino purché sia umido.
Si può coltivare in piena terra che in vaso usando i bulbi o le piantine. Un terriccio mediamente concimato può andare bene.
È importante distanziare i bulbi singoli o a gruppi (max 10 per gruppo) a 2-3 cm tra loro, interrandoli a circa 5 cm di profondità. La profondità di interramento delle piantine invece, varia in base alla lunghezza del gambo. Posizionare quindi le piantine ad una profondità tale da mantenere il tratto verde appena fuori dal terreno.
Siccome la pianta non tollera i ristagni d’acqua è necessario aggiungere sul fondo del vaso del materiale inerte come cocci di terracotta o sassolini, per permettere al vaso di drenare l’acqua in eccesso raccolta durante le annaffiature manuali o le piogge. Al nord Italia o a quote superiori a 600 metri sul livello del mare è opportuno spostare le piantine in luogo riparato dalle forti gelate nei periodi più freddi dell’anno.
Usi e Tradizioni –
L’ Allium subhirsutum rientra nel novero di quelle piante spontanee che un tempo venivano conosciute da una popolazione curtense e che oggi, a causa della creazione di un’agricoltura industriale e pericolosa dal punto di vista ecologico e sociale per l’erosione che ha generato, è poco conosciuto.
Questa pianta presente grandi potenzialità sia dal punto di vista colturale, alimentare, agroecologico e per i suoi numerosi utilizzi.
Dal punto di vista biochimico le cellule intatte di tutti gli Allium contengono alliina, un amminoacido inodore che per azione dell’enzima alliinasi, che si libera con la rottura del bulbo, si trasforma in allicina, composto fortemente odoroso.
Tutte le specie di Allium possiedono diverse proprietà medicinali; bulbi e foglie sono commestibili. Il succo viene utilizzato come repellente per le falene, e nella credenza popolare è detto che funzioni anche contro insetti e talpe.
In fitoterapia può essere impiegato come: antisettico, antitumorale, antibiotico,
stimolante della circolazione del sangue, espettorante, vasodilatatore,
coronarico, antiossidante, cardiovascolare, colagogo, tonico.
I principi attivi, oltre all’alliina, e allicina (nei bulbi schiacciati) sono: disolfuro di
diallile (odore caratteristico), ajoene, vitamine A, B1, B2, PP, C, garlicina, sali minerali e alisina.
Bisogna seguire comunque un’avvertenza in quanto, avendo effetti rubefacenti, l’uso esterno a dosaggio elevato può provocare vescicazione.
Le parti utilizzate sono i bulbilli.
Anche l’ Allium subhirsutum è quindi una pianta commestibile e il suo gusto è quello di un aglio dolce.
Per questo motivo questa specie di aglio, oltre ad essere commestibile, è talvolta coltivato negli orti. I bulbi possono essere consumati cotti o in insalata. Vi sono tuttavia alcune segnalazioni di tossicità se consumato in grandi quantità.
Il fiore è frequentato da insetti impollinatori tra cui Apis mellifera.
Modalità di Preparazione –
L’ Aglio peloso può essere usato fresco durante tutto l’anno, in quanto si può raccogliere allo stadio di solo bulbo, di foglie e di fiori.
L’intera pianta può essere usata in cucina sostituendo agevolmente l’uso dell’aglio comune (Allium sativum L.).
Dato il suo sapore gustoso ma meno aggressivo dell’aglio comune, si possono usare le foglie per preparare delle salse, come il pesto d’aglio selvatico, per condire pasta, ravioli, carni e pesci.
Con i bulbi si può preparare la bagna càuda, le bruschette d’aglio, il salmorigano per il pesce.
Con i fiori si può preparare un ottimo tempura da servire con fermentati salati, dare gusto alle minestre, condire insalate e misticanze offrendo anche il loro lato coreografico nelle portate.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.