Come potare il Nespolo comune
Come potare il Nespolo comune
Il nespolo comune (Mespilus germanica L.) è un albero da frutto della famiglia delle Rosaceae, conosciuto anche come nespolo germanico o europeo, ed il suo frutto è chiamato “nespola”.
Questa pianta negli ultimi tempi è stata sostituita sempre più dal nespolo giapponese ma presenta delle qualità e delle caratteristiche organolettiche molto interessanti.
In questa scheda vedremo come potare il Nespolo comune considerando che è una pianta di dimensioni medie, con chioma rigogliosa, che non necessita interventi di potatura particolarmente complicati. In genere i nespoli sono tenuti in una semplice forma a vaso.
L’obiettivo della potatura del nespolo comune è quella di stimolare la sua produttività, oltre a mantenerlo nelle proporzioni opportune ed eliminando rami troppo vecchi e polloni.
La potatura può essere anche biennale ed i tagli vanno effettuati con lo scopo di raccorciare i rami ed evitare che cresca oltre le dimensioni desiderate.
Vediamo intanto il periodo più adatto per potarlo. In generale il periodo di maggiore intervento coincide con la ripresa del periodo vegetativo, per cui si può andare dal mese di febbraio nei climi più caldi a metà marzo in quelli più freddi.
La scelta di questo periodo è dettata da fattori biologici ma anche dall’opportunità di intervenire in un momento in cui possiamo trovare i rami nudi, privi delle foglie che forma un’abbondante chioma in quest’albero.
Successivamente, all’arrivo del periodo estivo, si può praticare la potatura verde, andando a eliminare i germogli che svilupperebbero rami non previsti dalla forma di allevamento attuata e i polloni che partono dalla base del fusto.
Come detto, la forma d’allevamento più idonea per questa pianta è quella a vaso libero, per cui lasciar crescere rami concorrenti alle branche principali rappresenterebbe per l’albero uno spreco di energie e risorse che andrebbero a decremento della produzione.
Per iniziare quindi una buona capacità produttiva del nespolo comune bisogna partire dall’attenta attuazione della potatura di formazione.
La potatura di formazione o d’allevamento si effettua nei primi anni di vita della pianta.
Per ottenere questo tipo di allevamento occorre selezionare sulla giovane piantina tre o quattro branche principali che devono partire a circa un metro da terra. Le branche devono avere una distanza tra di loro di 90° o 120° ed inclinate di circa 60° dal piano del terreno. All’interno non devono essere presenti succhioni o altri rami in modo tale che le tre o quattro branche, portando i propri rami, assicurino una sufficiente luminosità all’interno della pianta.
Una volta che l’albero si è sviluppato ed ha assunto la sua forma che lo caratterizza si pota in modo da mantenerlo nelle dimensioni corrette e favorire la sua produzione di frutta.
Per far ciò, si ricordi che il nespolo comune è una pianta che produce vegetazione fitta ma con una crescita abbastanza lenta, per questo non deve essere potato eccessivamente, tanto che c’è chi esegue la potatura di mantenimento ogni due o, addirittura, anche tre anni. Le chiome di quest’albero sono naturalmente molto folte e piene di foglie.
Si ricordi che la produzione avviene sui rami dell’anno in corso, questo è importante tenerlo presente mentre si taglia, per evitare di asportare rami dell’anno.
I rami su cui effettuare quindi i tagli sono quelli che hanno almeno un anno di età e hanno già prodotto frutti, questi rami si accorciano di un quarto della loro lunghezza con tagli di ritorno, con lo scopo di stimolare la fioritura e di mantenere la pianta nelle giuste proporzioni.
Durante la potatura di produzione del periodo di febbraio-marzo, quindi, senza eccedere però nei tagli, si eliminano le parti vecchie della pianta, rami che si intersecano tra loro o che puntano in verticale, rami secchi o danneggiati.
Sarà poi la potatura verde dell’inizio estate a permetterci di eliminare un eccesso di parti vegetative che ci consentiranno di arieggiare maggiormente la parte interna della chioma diminuendo così anche i possibili attacchi di cocciniglie, afidi ed altri insetti.
Una nota importante per la raccolta dei frutti; infatti per l’alto contenuto in tannini i frutti non possono essere consumati alla raccolta. Necessitano di ammezzimento, una fermentazione di maturazione ottenuta deponendo i frutti all’interno di cassette di legno, ricoperte di paglia e poste in un locale fresco. I frutti devono essere consumati a mano a mano che sono pronti perché il processo di fermentazione non si arresta e i frutti possono rapidamente degradarsi. In seguito all’ammezzimento la polpa diventa bruna, molle, zuccherina, di consistenza pastosa, leggermente acidula e gradevole.