Mentha piperita
Mentha piperita
La menta piperita (Mentha × piperita L.) è una pianta erbacea perenne, stolonifera, fortemente aromatica, che appartiene alla famiglia delle Labiate (Lamiaceae), e al genere Mentha. È ibrida tra la Mentha aquatica e la M. spicata (chiamata anche Mentha viridis).
Sistematica –
La Mentha appartiene al Dominio Eukaryota, al Regno Plantae, alla Divisione Magnoliophyta, alla Classe Magnoliopsida, Ordine Lamiales, Famiglia Lamiaceae, Genere Mentha, Specie Mentha piperita.
Il genere menta è uno dei più complessi del regno vegetale e la ragione va ricercata nella facilità di ibridazione spontanea tra le varie specie. Generalmente le mente si distinguono in due gruppi a seconda della forma dell’infiorescenza:
– Spicatae
Menta Longifolia, Menta Spicata, Menta Suaveolens, Menta Viridis:
con fiori riuniti in dense spighe cilindriche, terminali, su fusti privi di foglie.
– Capitate
Menta Acquatica: con fiori disposti in gruppi compatti, sferoidali.
Tutte le specie del genere menta sono piante erbacee con fusto quadrangolare, foglie sessili o spicciolate, con la base arrotondata, glabre o tormentose. I fiori sono piccolissimi, di colore variabile, dall’azzurro, al rosato, al bianco; possono essere ascellari, verticillati o spicati. Il frutto è costituito da quattro acheni.
Menta Piperita: ibrido naturale di Menta Viridis o Spicata e Menta Acquatica, è anche denominata “Menta d’Inghilterra” ed è stata recentemente introdotta nella farmacopea ufficiale italiana.
Etimologia –
Il termine deriva dal latino scientifico (mentha) piperita, derivazione del latino pĭper, pipĕris, cioè ”pepe”.
Secondo il papiro di Erbes del 1550 a.C., la menta era sacra al dio Thot (Hermes greco), ed era riservata ai sacerdoti e agli iniziati che con essa preparavano un unguento denominato Kifi, che serviva a mantenere attivo il processo vitale e quindi la longevità, contribuendo a rendere anche lucido lo stato mentale. La mitologia greco-latina, vuole che Plutone, dio degli Inferi, si innamorasse perdutamente della ninfa Minta, figlia del dio dei Fiumi Cocito, e che la sua consorte, Proserpina (Primavera), offesa e tradita, la tramutasse in pianta permettendole di danzare per i boschi soltanto attraverso il suo inebriante profumo. È chiaro che in questo insieme di simboli potremmo veder personificato in Minta il principio vitale degli antichi Egizi, che si propaga e rigenera in diverse forme e che addirittura attrae il dio dei Defunti e che, trasformata in pianta, affonda poi le sue radici nella terra da cui trae tutta la sua energia, mentre si diffonde tutt’attorno il suo profumo che si contrappone a quello della morte. Tale pianta è stata ritenuta giustamente capace, per questi motivi, di risvegliare ardori sopiti e grandi amori, tanto che in Arabia il the di menta è una bevanda molto diffusa e apprezzata da divenire un vero e proprio culto. Per il povero funge da antisettico poiché allontana le mosche apportatrici di infezioni (in virtù del contenuto di mentolo), per il gran signore serve da messaggero d’amore e da pegno di amicizia. Le proprietà afrodisiache della mente sono state troppo decantate per poter essere messe in dubbio, le stesse infiorescenze a spighe puntute ricordano orgogliosi falli. Il significato etimologico del termine menta potrebbe essere “di gradito odore”. Gli antichi non distinguevano le differenti specie di menta, e sia i greci che i romani la utilizzavano contro la fermentazione intestinale, la cattiva digestione, per aromatizzare cibi e bevande e per cingersene il capo durante le cerimonie religiose. Nel Medioevo era obbligatoria la coltivazione della menta poiché ad essa venivano attribuite nuove e sorprendenti virtù quali: la capacità di curare le febbri, di stimolare lo stomaco e l’intestino, di sedare l’isterismo, di curare i disturbi della vista, di ridurre i gonfiori, di guarire l’itterizia e le malattie del petto. Mattioli considerava la menta particolarmente adatta ai “giochi d’amore”, Galeno la consigliava contro gli stati d’isterismo, unitamente all’edera, da applicarsi nelle narici del paziente, Trousseau la prescriveva nei vomiti nervosi, nelle gastrodinie, nelle coliche spasmodiche, nelle turbe dispeptiche e nella clorosi. In realtà la pianta possiede un’azione tonica ed al tempo stesso antispasmodica ed analgesica “in virtù della quale fortifica tutto il sistema nervoso, dando ad alcuni vigore per muoversi, ad altri l’acutezza per sentire ma non per soffrire” (Deloux de Savignac 1875).
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Menta è originaria dell’Europa ed è diffusissima in tutto il mondo. Cresce bene in zone con clima temperato, mentre è assente in quelle con clima tropicale.
La menta piperita è un erba aromatica perenne e resistente, che cresce e si sviluppa facilmente se coltivata nel proprio giardino o in vaso, in modo da poter avere sempre a portata di mano le sue foglie fresche e profumate. Tollera suoli sabbiosi e l’esposizione in pieno sole, che deve essere controbilanciata da annaffiature frequenti.
Descrizione –
La menta piperita è un’erba alta da qualche cm a circa 70 cm, con steli eretti e radici rizomatose che si espandono notevolmente nel suolo.
Le foglie sono opposte, semplici, lanceolate e ricoperte di una leggera peluria di colore verde brillante.
I fiori sono raccolti in cime terminali, coniche, che fioriscono a partire dal basso verso l’alto. I singoli fiori, simpetali e irregolari, sono piccoli, di colore bianco, rosa o viola; la corolla, parzialmente fusa in un tubo, si apre in due labbra, la superiore con un solo lobo, l’inferiore con 3 lobi disuguali. La fioritura avviene in piena estate e prosegue fino all’autunno.
Il frutto è una capsula che contiene da 1 a 4 semi.
Coltivazione –
Vedi scheda di coltivazione.
Usi e Tradizioni –
La menta piperita ha le seguenti proprietà terapeutiche:
Azione anestetica: sulle mucose e sulla pelle provoca un’iniziale vasocostrizione seguita successivamente da una vasodilatazione, in questo modo si ha un’azione anestetica locale. Questo può avvenire anche a livello gastrico, inducendo un’azione antiemetica.
Azione analgesica: l’estratto di menta è un’importante rimedio contro le cefalee e emicranie di tipo tensivo, con significativa riduzione del dolore. Applicata sulla fronte e sulle tempie, una soluzione di mentolo, allevia tutti i sintomi dell’emicrania come nausea, vomito e intolleranza alla luce e ai rumori.
Azione antisettica: la menta ha forti proprietà antisettiche, antiparassitiche e germicide grazie al suo contenuto di polifenoli.
Azione antilitica: alcuni studi hanno evidenziato una possibile capacità nella dissoluzione di calcoli nella cistifellea.
Azione decongestionante e balsamica: la menta ha un’azione rinfrescante, decongestionante e fluidificante delle secrezioni dell’apparato respiratorio, pertanto viene utilizzata per curare il raffreddore, la febbre e la tosse.
Azione cosmetica: in cosmesi la menta ha un’azione rinfrescante, tonica, e purificante.
Azione carminativa: la menta agisce rilassando lo sfintere esofageo, riducendo il volume dei gas intestinali.
Azione aromatica: la menta viene utilizzata in cucina e anche per la produzione di bevande, liquori e prodotti dolciari.
Azione depurativa: molto utile nei casi di alito cattivo.
I componenti principali della menta sono:
Un olio essenziale ricco di mentolo e mentone.
Enzimi (ossidasi e perossidasi).
Vitamina C.
Acido fenolico e acido caffainico.
Flavonoidi.
Tannini.
Di sapore intenso, viene raramente utilizzata in cucina dove si preferiscono altre specie di menta; della menta piperita viene perlopiù utilizzata l’essenza nella preparazione di bevande e prodotti dolciari.
Nell’aromaterapia viene consigliata come tonificante del sistema nervoso, dell’apparato digerente, del fegato, dell’intestino, per ridurre gli spasmi e la flatulenza. Si rivela un efficace espettorante, analgesico e antisettico. Si utilizza nel caso di cattiva digestione, nausea, diarrea, raffreddore, influenza, acne, mal di denti, emicrania.
Viene utilizzata anche in industria farmaceutica come aromatizzante (collutori, dentifrici, tisane), è antinevralgico e decongestionante delle prime vie aeree.
La menta deve essere usata con precauzione dalle persone affette da gastrite e ulcere. Può produrre effetti collaterali come: irritazioni delle mucose, nausea, vomito vertigini ed aumento del reflusso gastroesofageo.
A scopo cautelativo, l’impiego della Menta è sconsigliato in gravidanza, in allattamento e in caso di gastrite, glaucoma, disfunzioni alla tiroide e ipersensibilità verso uno o più componenti della droga. Il mentolo ad alte dosi può essere neurotossico ed è quindi sconsigliato in caso di favismo.
Nonostante l’olio essenziale di Menta sia molto irritante, sia per la cute che per le mucose, rappresenta un valido complemento terapeutico per le persone con ulcera peptica.
Modalità di Preparazione –
Della menta si utilizzano le foglie fresche o essiccate e l’olio essenziale. La menta trova i seguenti utilizzi: sotto forma di estratti secchi titolati, olio essenziale, polvere, estratto fluido e tintura madre.
Tisana di menta: aiuta a digerire e rende fresco l’alito. Fare bollire 1 litro d’acqua e versarla su una manciata di foglie fresche (oppure 2 cucchiaini di menta secca). Lasciare in infusione 5 minuti, poi filtrare. Bere la tisana tiepida e senza zucchero. La tisana alla menta, per il suo contenuto di mentolo, viene consigliata per le sue proprietà digestive e tonificanti. Può essere d’aiuto per rilassare la muscolatura dell’intestino e per favorire la secrezione della bile e i processi di digestione degli alimenti attraverso l’apparato digerente. L’assunzione di tisana alla menta è sconsigliata nelle ore serali, poiché potrebbe disturbare il sonno, fino a provocare episodi di insonnia. La tisana di menta piperita, bevuta a piccoli sorsi, aiuta a combattere la nausea, anche durante la gravidanza o durante i viaggi. Sia l’infuso caldo sia l’essenza sono rimedi efficaci nella cura di malattie da raffreddamento, per esempio influenza accompagnata da febbre. Possono essere consumati fino a 500 millilitri di tisana alla menta al giorno.
Massaggio tonificante: utilizzare 3-5 gocce di olio essenziale di menta diluite in 30 cc di olio di mandorle dolci o di semi di sesamo. L’impiego dell’olio essenziale di menta è consigliato per effettuare dei suffumigi nel caso di raffreddore. È sufficiente versarne poche gocce in un litro d’acqua bollente e respirare i vapori che si sprigionano. L’olio essenziale di menta non deve essere applicato sulla pelle dei bambini, ma può essere utilizzato in forma molto diluita nella preparazione di cosmetici o oli da massaggio destinati agli adulti. L’olio essenziale di menta viene utilizzato per la preparazione di rimedi erboristici utili a combattere i reumatismi. Può essere, infine, utilizzato diluito in olio vegetale per effettuare dei massaggi rilassanti e anti-stress sulle tempie e sulla nuca.
In caso di punture di insetti: frizionare la zona interessata con 1 goccia di olio essenziale.
Per allontanare gli insetti: pestare leggermente alcune foglie di menta e passarle sulla pelle.
Un collutorio alla menta, per rinfrescare l’alito e dall’azione antisettica per il cavo orale, può essere preparato lasciando in infusione per dieci minuti in 200 millilitri d’acqua bollente un cucchiaino di foglie di menta essiccate. L’infuso così ottenuto dovrà essere filtrato e lasciato raffreddare prima di essere utilizzato come collutorio.
In cucina la menta è utilizzata per aromatizzare salse, aceto, sciroppi. Può essere utilizzata sia fresca che essiccata come erba aromatica da impiegare per insaporire le pietanze. È ottima come condimento per le insalate, per le verdure, i legumi e i cereali. Viene utilizzata per insaporire i piatti a base di carne o i dolci come ad esempio la famosa salsa di menta inglese. Le foglie di menta essiccate possono essere utilizzate insieme a del succo o della scorza di limone per creare una bevanda aromatica estiva, semplicemente preparando una tisana che verrà poi lasciata raffreddare. Strofinare sulle dita delle foglioline di menta fresca può aiutare ad eliminare i cattivi odori eventualmente lasciati sulle dita da aglio o cipolla. La menta, infine, fornisce materia prima soprattutto per l’industria liquoristica in quanto gli estratti ottenuti dalle foglie esplicano un’attività eupeptica, cioè favoriscono la digestione e, come tali, entrano nella composizione di molti amari.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.