Riproduzione della Quercia da sughero
Riproduzione della Quercia da sughero
La quercia da sughero o sughera (Quercus suber L., 1753) è un albero della famiglia delle Fagaceae, originaria dell’Europa sud-occidentale e dell’Africa nord-occidentale.
Habitat idoneo di riproduzione –
La quercia da sughero è una pianta naturalizzata da tempi remoti e spontanea in tutto il bacino occidentale del mar Mediterraneo, molto longeva che può diventare plurisecolare.
L’habitat di questa pianta è quello delle boscaglie e dei boschi caratterizzati dalla dominanza o comunque da una significativa presenza della pianta e differenziati rispetto alle leccete da una minore copertura arborea che lascia ampio spazio a specie erbacee e arbustive.
L’habitat è ancora di alta qualità e di scarsa vulnerabilità, dovuta essenzialmente al pascolo eccessivo e ad una gestione forestale che, se assente o mal condotta, potrebbe portare all’invasione di specie della lecceta con perdita delle specie eliofile, tipiche dei vari stadi nei quali è presente la sughera.
L’habitat di questa pianta è distribuito nelle parti occidentali del bacino del Mediterraneo, su suoli prevalentemente acidi e in condizioni di macrobioclima mediterraneo, con preferenze nel piano bioclimatico mesomediterraneo oltre che in alcune stazioni a macrobioclima temperato, nella variante submediterranea.
Propagazione –
La quercia da sughero è una pianta non molto resistente al freddo, che tollera temperature fino a circa -8 °C per brevi periodi di dormienza.
Cresce meglio, infatti, nelle zone con estati calde, andando bene nei climi mediterranei. Nelle zone con estati più fresche (anche se gli inverni sono miti), come le regioni marittime della zona temperata, spesso cresce male, non riuscendo a maturare correttamente il suo legno e subendo danni da gelo durante l’inverno.
Le piante hanno un’ampia tolleranza alle precipitazioni – sono ben adattate per crescere nei climi mediterranei più secchi, ma riescono anche in alcune parti del nord del Portogallo con una piovosità annuale di circa 2.400 mm.
Queta quercia cresce meglio in una posizione soleggiata o parzialmente ombreggiata e, dal punto di vista pedologico, preferisce un buon terreno, profondo, fertile, ben drenato, preferibilmente alquanto sabbioso.
Per la sua riproduzione si può partire dalla raccolta delle ghiande mature durante la stagione di caduta (autunno), scegliendo quelle sane e mature da alberi sani e stabili.
Si consiglia, inoltre, di preparare il terreno dove si intendono piantare le ghiande, assicurandosi che il suolo sia ben drenato e ricco di sostanza organica. Vanno rimossi eventuali detriti e concimi chimici che potrebbero essere dannosi per le giovani piante.
Per migliorare le possibilità di germinazione, alcune persone suggeriscono di mettere le ghiande in acqua per alcuni giorni prima della semina. Altri raccomandano di metterle in un sacchetto di plastica umido nel frigorifero per un periodo di “stratificazione fredda” per simulare il processo naturale dell’inverno.
La profondità di piantagione delle ghiande dovrebbe essere di circa 2-3 volte la dimensione della ghianda stessa, coprendo le ghiande con terra e compattando leggermente il terreno sopra di esse.
Dopo la germinazione si ricorda che le prime settimane sono critiche per la sopravvivenza delle giovani piantine. Si consiglia di mantenere il terreno costantemente umido, ma non eccessivamente bagnato, evitando però che le piantine si secchino o subiscano danni da eccessiva umidità.
Bisogna, inoltre, proteggere le giovani piantine da animali che potrebbero danneggiarle, come roditori o uccelli, utilizzando recinzioni o coperture protettive.
Dopo alcuni mesi o quando le piantine hanno raggiunto una dimensione adeguata, possono essere trapiantate in posizioni definitive all’aperto. Assicuratevi di scegliere un’area adatta alle esigenze di crescita della sughera, che preferisce un clima mediterraneo e un’esposizione soleggiata.
Ecologia –
La Quercus suber riveste un ruolo cruciale negli ecosistemi mediterranei in cui è presente.
Questa pianta cresce in zone con estati calde e secche e inverni miti e umidi. Si trova generalmente in terreni poco profondi e acidi.
La sua fitta chioma offre ombra e riparo a una varietà di specie animali e vegetali. Inoltre, la quercia da sughero è una specie chiave per la conservazione del suolo e la prevenzione dell’erosione, poiché le sue radici aiutano a stabilizzare il terreno.
Come detto, la riproduzione del Quercus suber avviene principalmente attraverso la dispersione delle ghiande. Le ghiande vengono mangiate da vari animali, come maiali, uccelli e roditori. Alcuni di questi semi vengono seppelliti dagli animali e, se le condizioni sono favorevoli, germoglieranno e daranno origine a nuovi alberi.
Gli ecosistemi mediterranei sono soggetti a periodici incendi boschivi e la quercia da sughero ha sviluppato adattamenti per sopravvivere a questo tipo di disturbo. La spessa corteccia di sughero funge da protezione contro il fuoco, impedendo al calore di raggiungere l’interno dell’albero, e in alcuni casi, dopo un incendio, le querce da sughero possono ricrescere dalla base del tronco; in tal senso sono importanti sentinelle nella ricrescita del bosco.
Nonostante la sua importanza ecologica, la quercia da sughero e le sue foreste affrontano diverse minacce, tra cui l’eccessivo disboscamento per l’estrazione del sughero, la conversione della terra per l’agricoltura e l’urbanizzazione. Queste attività possono ridurre l’estensione delle foreste di querce da sughero e influenzare le specie che dipendono da esse. Pertanto, la conservazione delle foreste di querce da sughero è essenziale per proteggere la biodiversità e l’equilibrio ecologico degli ecosistemi mediterranei.
Io vivo in olanda ma sono nato in sardegna ho piantto un albero di sughero nel mio giardinetto, ma vorei sapere se si può da un ramo fare crescere una pianta
Normalmente si propaga da seme.
Tuttavia può tentare con talee da prelevare nel periodo tra giugno e settembre, dal legno dell’anno; basta tagliare sotto un nodo dei pezzi di rami lunghi 5-15 cm, eliminando le foglie basse.
Queste talee vanne poste in sabbia (possibilmente silicea), sotto campane di vetro o in serra o, comunque, in ambiente ombreggiato e mantenuto umido.