Coltivazione del cavolo nell’Orto Sinergico
Coltivazione del cavolo nell’Orto Sinergico
Le coltivazioni ortive, come altre produzioni agricole, si avvantaggiano notevolmente delle tecniche di consociazione e, soprattutto della biodiversità della stessa.
Le piante infatti scambiano tra loro e con l’ecosistema circostante (suolo, soprassuolo, insetti, ecc.) informazione, energia e materia.
Come altre ortive, le crucifere, a cui appartiene il cavolfiore, non vanno mai coltivate annualmente nello stesso terreno. In questo caso si consiglia un ritorno sullo stesso appezzamento non prima di 3 anni.
Inoltre è consigliabile di non abbinarlo con aglio, cipolla, fragole e patate ma è utile, invece, avvicendarlo con le leguminose (piselli, fave, fagioli, ecc.); questo perché le leguminose arricchiscono il suolo di azoto.
Inoltre in presenza di ernia delle crucifere o ernia del cavolo (Plasmodiophora brassicae Woronin), un fungo molto pericoloso per tutte le piante della famiglia e diffuso nei terreni con pH compresi tra 6 e 7 è meglio aspettare, addirittura 7-10 anni. In questi casi è utile coltivare i cavoli con il rabarbaro. Il rabarbaro interrato tra le file delle crucifere previene l’agente patogeno P. brassicae che si sviluppa con temperature dell’aria tra i 18 e i 20 °C, alto tasso d’umidità e terreno con un pH tendenzialmente acido; il ciclo vegetativo è continuo e si interrompe solo quando le condizioni ambientali diventano sfavorevoli, cioè in inverno: colpisce la parte bassa del fusto e l’apparato radicale delle crucifere che manifestano piccoli “tumori” tubercolosi, le foglie basali ingialliscono per la scarsa funzionalità delle radici. Inoltre è sempre bene assicurarsi che le piantine, se sono prelevate in vivaio, dovrebbero essere esenti da questo fungo.
Pertanto è bene valutare che siano sane. Questa procedura si fa esaminando le foglie basali e tirandone fuori qualcuna dal semenzaio in polistirolo per verificare che abbiano un apparato radicale vigoroso con radici chiare.
In generale è utile sapere che il cavolfiore convive bene con barbabietola, lattuga e spinaci, che sono repellenti per l’altica, con il pomodoro che impedisce le infestazioni della mosca del cavolo, e con abrotano (Artemisia abrotanum) che allontanano la cavolaia.
Un‘altra utile consociazione, per proteggere le piante di cavolo e tutte le altre crucifere, è quella con erbe aromatiche; tra queste: timo, aneto, menta, camomilla, salvia, assenzio e rosmarino.
Inoltre le varietà di cavoli tardivi e le patate novelle crescono bene insieme se piantati quando queste ultime vengono rincalzate per la prima volta.
Si tenga conto che, inoltre, coltivando i cavolfiori in file più strette, con l’ortica, questa consociazione incrementerà la crescita di quest’ultima.
A carattere preventivo, è buona norma, al momento del trapianto, immergere le radici del cavolo in un miscuglio di letame di mucca e argilla e, dopo il trapianto, dare una copertura di letame semi-maturo prima che il suolo si secchi.