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Tipula oleracea

Tipula oleracea

La tipula o zanzarone degli orti (Tipula oleracea Linnaeus, 1758) è un insetto appartenente alla famiglia dei Tipulidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Ramo Bilateria,
Phylum Arthropoda,
Subphylum Tracheata,
Superclasse Hexapoda,
Classe Insecta,
Sottoclasse Pterygota,
Coorte Endopterygota,
Superordine Oligoneoptera,
Sezione Panorpoidea,
Ordine Diptera,
Sottordine Nematocera,
Infraordine Tipulomorpha,
Superfamiglia Tipuloidea,
Famiglia Tipulidae,
Sottofamiglia Tipulinae,
Genere Tipula,
Specie T. oleracea.
Sono sinonimi i termini:
– Tipula oleracea De Geer, 1776;
– Tipula pratensis De Geer, 1776;
– Tipula submendosa Tjeder, 1941.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Tipula oleracea è un insetto che si trova in tutto il Paleartico e in parti del Neartico, diffuso soprattutto in Europa. Il suo areale si estende dal Sud al Nord Africa, ma ha un limite in Algeria a est. In Europa il confine sud-orientale è in Grecia. Si trova su alcune isole greche come Creta come sottospecie ed è anche a Malta. Si trova nel Nord Europa ad eccezione della Finlandia e della Lettonia. Nell’America del Nord e del Sud è stato probabilmente introdotto come specie invasiva localizzata nell’ovest del continente nordamericano dalla Columbia Britannica alla California, a est tra il Michigan e New York. È stato introdotto, inoltre, in Ecuador in Sud America.
È un insetto polifago che infesta sia coltivazioni ortive ed ornamentali, in serra ed in pieno campo, sia grandi colture come i Cereali.

Morfologia –
La Tipula oleracea è un insetto di colore generalmente grigiastro, con addome occasionalmente ferruginoso e spesso con una striscia longitudinale mediana e/o laterale nerastra. Può raggiungere anche 23-25 mm di lunghezza; nell’insieme presenta una livrea grigio-nocciola, con evidenti bilancieri e lunghissime ed esili zampe.
La lunghezza dell’ala è 18–28 mm. Lo spazio minimo tra gli occhi sottostanti è al massimo inferiore alla larghezza massima dell’antenna! fuga; le antenne sono 13 segmentate. Il tergite maschio 9 ha una breve proiezione mediana (la sua larghezza alla base supera la sua lunghezza), e rotondamente biforcato all’apice, le biforcazioni nerastre; sternite 8 semplice, 9 quasi fusa con tergite 9 (come in T. paludosa e T. czizeki). Le ali delle femmine sono lunghe quanto l’addome; valvole sternali che di solito si estendono per circa due terzi della lunghezza dei cerci, cerci solo leggermente bastonati alle punte.
Le larve sono lunghe circa 30 mm, sono di color grigio-chiaro, con l’estremità addominale che termina con una serie di protuberanze.
Le uova sono ovali e misurano poco meno di un millimetro. Hanno un colore scuro.

Attitudine e Ciclo biologico –
La Tipula oleracea è un insetto polifago che infesta sia coltivazioni ortive ed ornamentali, in serra ed in pieno campo, sia i Cereali. Il danno si manifesta sulle radici e sugli organi epigei più vicini al terreno (foglie basse e colletto), ad opera delle larve che vivono nei suoli umidi, nutrendosi degli organi descritti. Danni analoghi sono causati anche da Tipula paludosa Meig. che, tra l’altro, provoca dei problemi sulle giovani piantine in semenzaio o in vasetti, in fase di ripicchettamento
Questo insetto inizia a volare all’inizio dell’estate, da aprile a giugno (picco maggio-giugno) e c’è una seconda generazione a fine estate da agosto a ottobre. Piccoli sciami, che probabilmente servono come formazioni di accoppiamento, si formano nelle ore serali quando volano rasenti al suolo sopra prati e campi.
Le uova vengono deposte individualmente in un terreno sciolto e umido. I prati umidi offrono questa possibilità, ma anche i giardini e le aree culturali sono ideali per la deposizione delle uova. Poiché in un metro quadrato una femmina può deporre fino a 1200 uova e spesso fino a 400 larve, gli attacchi di massa possono danneggiare i raccolti. Le larve si schiudono dopo circa 15 giorni e si nutrono di materiale vegetale in decomposizione, ma anche di radici delicate e possono causare danni alle colture, come i cavoli. Di notte possono colpire le parti fuori terra delle piante e mangiarne le foglie. Lo sviluppo larvale dura circa quattro mesi e comprende quattro mute. La larva si impupa nel terreno. La seconda generazione trascorre l’inverno nel terreno fino alla tarda primavera o all’inizio dell’estate. Gli animali adulti possono assumere solo alimenti liquidi come il nettare grazie al loro apparato boccale morbido. L’intero ciclo di vita di T. oleracea dura fino a otto mesi e compie 2 generazioni all’anno.

Ruolo Ecologico –
La Tipula oleracea è un insetto che va contenuto soprattutto con pratiche di tipo agronomico mentre quella chimica deve essere gradualmente abbandonata per evidenti ripercussioni sull’entomofauna e sugli ecosistemi agrari e naturali.
La lotta agronomica consiste nel creare condizioni avverse alla vita delle larve, il cui ambiente ottimale è umido; pertanto le pratiche agronomiche sono:
– Lavorazioni estive del terreno, allo scopo di distruggere le larve e le pupe;
– Buone sistemazioni idraulico-agrarie che evitino il ristagno d’acqua e l’eccessiva umidità dei terreni;
– Lavorazioni che favoriscano l’evaporazione dell’acqua.
La lotta chimica che, fin qui si è praticata, viene effettuata quando le pratiche agronomiche non sono riuscite a limitare la presenza della Tipula, questa si avvale:
– Esche alimentari (crusca, granuli commerciali) avvelenate;
– Geodisinfestazioni dei substrati senza la coltura in atto, con insetticidi ammessi per la coltivazione.
Negli ultimi tempi ottimi risultati sono stati ottenuti anche con la lotta biologica, impiegando nematodi entomopatogeni, in particolare Steinernema carpocapsae, sul terreno nei momenti di presenza di larve; inoltre consociazioni e buone rotazioni limitano notevolmente le infestazioni di questo insetto.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Pollini A., 2002. Manuale di entomologia applicata. Edagricole, Bologna.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.

Fonte foto:
https://observation.org/photos/64534324.jpg



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