Mangifera odorata
Mangifera odorata
Il mango profumato (Mangifera odorata Griff. 1854) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Rosidae,
Ordine Sapindales,
Famiglia Anacardiaceae,
Genere Mangifera,
Specie M. odorata.
Sono sinonimi i termini:
– Mangifera foetida var. bakkill Miq.;
– Mangifera foetida var. bombom Blume;
– Mangifera foetida var. kawini Blume;
– Mangifera foetida var. mollis Blume;
– Mangifera foetida var. odorata (Griff.) Pierre;
– Mangifera oblongifolia Hook.fil..
Etimologia –
Il termine Mangifera proviene dalla voce indiana mángo, nome di un frutto, e da féro portare: che produce frutti simili a quelli di un mango.
L’epiteto specifico odorata è in riferimento all’intenso odore emanato dai suoi fiori.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Mangifera odorata è una pianta originaria del sud-est asiatico tropicale, corrispondente all’area della Malesia.
Il suo habitat naturale è sconosciuto perché cresce solo in esemplari coltivati e si ritiene che sia un ibrido di Mangifera indica e Mangifera foetida; tuttavia in Malesia cresce fino a circa 1000 m di altitudine in aree ad alta piovosità regolarmente distribuita durante l’arco dell’anno.
Viene coltivata in tutto il sud-est asiatico, dalla Thailandia peninsulare, alla Malesia, all’Indonesia e alle Filippine meridionali. Occasionalmente è stata coltivata anche nel Vietnam meridionale e nelle Isole Marianne.
Descrizione –
La Mangifera odorata è un albero, sempreverde, che cresce fino a 15-20 m di altezza, o poco oltre, con chioma globosa, o pressoché colonnare,
La corteccia è di colore grigiastro che essuda una resina irritante e dall’intenso odore.
Le foglie sono di forma oblungo-lanceolate, lunghe 15-35 cm e larghe fino a circa 10 cm, coriacee.
Le infiorescenze crescono in posizione terminale, sono a pannocchia, lunghe fino a 50 cm, dense, con fiori di circa 6 mm di diametro con petali giallastri sfumati di rosa intensamente odorosi.
I fiori, che emanano un profumo gradevole e sembrano di colore verde-giallastro, hanno un rachide di colore bruno-rossastro. I petali sono lanceolati e alla base sono di colore giallastro ma virano successivamente al rosso scuro. L’apice o punta del petalo è di colore rosa pallido. I sepali, che sembrano essere di colore rosso-bruno o parzialmente verde, sono di forma ovale e sono lunghi circa 3–4 mm. All’interno del fiore c’è uno stame fertile che serve alla riproduzione ed è lungo circa 5 mm. Gli staminoidi sono lunghi circa 1,5–2 mm. L’ovario è di forma rotonda, di colore da giallastro a rosso scuro e lungo circa 3-5 mm. Il polline è ellittico e si assottiglia verso i poli.
I frutti sono drupe oblunghe, appiattite, lunghe 10-12 cm di colore verdastro a maturità, la polpa è giallastra, fibrosa, con un deciso odore e sapore di trementina, dolce o piccante quando viene consumata.
Il seme all’interno è di forma piatta con una superficie pelosa/fibrosa.
Coltivazione –
La Mangifera odorata è una pianta che produce un frutto popolare, di importanza economica locale nelle aree dove il mango (Mangifera indica) non può essere coltivato in modo soddisfacente perché il clima è troppo umido.
L’albero è comunemente coltivato per i suoi frutti nel Borneo, Sumatra e Giava, dove viene coltivato principalmente mescolato con altre specie arboree nei giardini domestici e nei frutteti dei villaggi. Viene coltivato occasionalmente anche nel Vietnam meridionale e nelle isole Christmas e Guam.
Per la sua coltivazione si tenga conto che è una pianta delle zone tropicali di pianura, che prospera ad altitudini inferiori a 1.000 metri. Si trova più spesso in zone con precipitazioni abbastanza abbondanti ed equamente distribuite durante tutto l’anno, sebbene cresca anche in zone con precipitazioni moderate purché non vi siano periodi di siccità prolungati e nei climi monsonici.
La pianta cresce bene in aree in cui la piovosità media annua può variare da 1.200 a 3.267 mm, la temperatura minima annuale è 18 – 24 °C, la temperatura massima annuale è 21 – 33 °C e la temperatura media annuale è 25 – 28 °C.
È una pianta abbastanza tollerante vari tipi di vento e a differenti condizioni pedologiche.
Le piantine impiegano solitamente 6 – 9 anni prima di produrre frutti.
Inoltre l’albero può produrre due raccolti all’anno nelle aree in cui prevalgono due stagioni secche.
È una specie polimorfica, di cui si distinguono diverse forme, tra queste:
– La Bembem, che è una forma inferiore. Il frutto ha un forte odore e sapore di trementina che ricorda il frutto della M. foetida, le foglie sono coriacee.
– La Kaweni, che ha una polpa meno fibrosa e un sapore delicato di trementina. Le forme migliori sono molto appetibili.
– La Gandarassa, della zona di Banten a Giava Occidentale, è una forma rara e poco conosciuta che si dice sia superiore al kaweni, meno dolce ma più succosa e con un odore meno forte.
– La Sangay, che si distingue per il suo colore giallo a maturità dal frutto verdastro “Huani”.
Questa pianta si riproduce per seme (che spesso è poliembrionico); le varietà selezionate per innesto.
Usi e Tradizioni –
La Mangifera odorata è una pianta conosciuta con vari nomi comuni, tra cui si riportano: “bembem”, “kuweni”, “kaweni” (indonesiano); “wani”, “huani” (malay); “fragrant mango”, “kuweni mango”, “kuini”, “kuwini”, “saipan mango” (inglese); “mangue odorante”, “manguier à fruit odorant”, “manguier odorant” (francese); “juani”, “kuwini” (spagnolo).
I frutti vanno consumati ben maturi e sbucciati, il contatto con la polpa immatura può causare gravi reazioni allergiche. Il legno, di qualità scadente, è scarsamente utilizzato.
Sebbene il frutto possa essere consumato crudo, viene solitamente preparato o incorporato in qualcos’altro, come i chutney. Anche la polpa del frutto di M. odorata è una buona fonte di nutrimento. Quando la M.odorata non ha raggiunto la maturità, la sua polpa è una buona fonte di fibra alimentare, di vitamina C e vitamina E”.
La polpa matura è buona da mangiare per la presenza di proteine, ceneri, grassi, carboidrati solubili e vitamina B.
Il nocciolo del seme del frutto è ricco di grassi, proteine, carboidrati e ceneri.
La buccia o la pelle è un’ottima fonte di fibre, minerali, β-carotene e acido ascorbico.
Tra gli altri usi si ricordano quelli agroforestali. La pianta, con la sua chioma, è adatta nei sistemi di permacultura, dove viene tradizionalmente coltivata con verdure o banane sotto di essa.
Il legno viene utilizzato localmente col nome di “machang”, ma secondo quanto riferito è di scarsa qualità.
Dal punto di vista ecologico questa pianta è fonte di nutrimento di: Bactrocera dorsalis, Ciripestis eutraphera, Coptotermes, Coptotermes cuvignathus, Cryptorhynchus frigidus, Deanolis albizonalis, Marasmiellus scandens e Marasmius crinis-equi.
Per quanto riguarda il suo stato di conservazione questa pianta non è rilevata in natura ed i dati di rilevamento sono considerati, comunque, carenti e non sono catalogati come in via di estinzione, minacciati o estinti. Il suo materiale genetico è conservato in depositi di germoplasma dove può essere utilizzato per future cultivar e usi di ricerca. Per tale motivo la pianta è classificata come “Dati carenti” nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate (2013).
Modalità di Preparazione –
La Mangifera odorata è una pianta conosciuta e coltivata sia per fini alimentari ma anche medicinali.
I frutti vengono consumati crudi o cotti. Hanno una polpa giallo arancio e soda, fibrosa, agrodolce, succosa, con odore pungente e sapore di trementina in alcune forme.
Le forme migliori sono molto apprezzate come frutta da tavola. Frutti vanno sbucciati molto spesso a causa della presenza di un succo acre nella buccia, che può anche essere ridotto macerando in acqua di calce diluita prima del consumo.
I frutti vengono utilizzati anche per preparare chutney e sottaceti.
Dai chicchi dei semi si ottiene una sorta di farina che viene utilizzata nella preparazione di prelibatezze come il “dodol” (a base di riso glutinoso) e il “jenang pelok” (una preparazione densa di papavero ricavata dai rizomi di curcuma).
Trova impiego anche nella medicina popolare, dove la corteccia è consigliata per applicazione esterna nell’isteroepilessia, sotto forma di composto simile a una miscela cosmetica.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://species.wikimedia.org/wiki/Mangifera_odorata#/media/File:Mangif_odor_071229-2993_khjo.jpg
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.