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Amomum smithiae

Amomum smithiae

Il serai acheh (Amomum smithiae (Y.K.Kam) Skornick. & Hlavatá) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Liliopsida,
Ordine Zingiberales,
Famiglia Zingiberaceae,
Sottofamiglia Alpinioideae,
Genere Amomum,
Specie A. smithiae.
È sinonimo il termine:
– Elettariopsis smithiae Y.K.Kam (1982).

Etimologia –
Il termine Amomum proviene da amomum, nome di una pianta aromatica orientale citata da Virgilio dalla quale si estraeva un prezioso balsamo (dal greco ἄμωμος ámomos irreprensibile, perfetto, derivato dal prefisso privativo α- a- senza e da μῶμος mómos biasimo, critica).
L’epiteto specifico smithiae è in onore della botanica scozzese Rosemary Margaret Smith (1933-2004) che ha dedicato quasi interamente la sua attività professionale allo studio delle Zingiberaceae.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Amomum smithiae è una pianta originaria della Malaysia Peninsulare e Thailandia.
Il suo habitat è quello del sottobosco delle foreste umide, sia di pianura che collinari.

Descrizione –
L’Amomum smithiae è una pianta erbacea, perenne, con rizoma strisciante, sempreverde.
Da questo si formano densi cespi con pseudofusti, alti fino a circa 70 cm.
Questi sono provvisti di 2-6 foglie, su un picciolo lungo 2,5-6 cm, ellittico-lanceolate, lunghe 25-35 cm e larghe 4-7 cm, con margine intero ed apice caudato lungo circa 2 cm, di colore verde intenso lucido; le foglie stropicciate emanano un profumo di limone.
Le infiorescenze si formano alla base del pseudo fusto su un corto peduncolo; solitamente nascosto dallo spesso strato di detriti vegetali che ricoprono il suolo della foresta, con fiori di colore bianco-crema, lunghi circa 7 cm, che si aprono in successione. Questi hanno un calice tubolare, lungo circa 3 cm, con apice bilobato, corolla con tubo sottile lungo 5 cm, lobo dorsale spatolato e concavo (cucullato) e lobi laterali ovati, labello ovato con margini crespati, di colore bianco con banda centrale giallo intenso, che funge da guida per l’insetto impollinatore, e venature rosse.
Il frutto è una capsula di circa 3 cm di diametro.

Coltivazione –
L’Amomum smithiae è una pianta che cresce allo stato spontaneo nella Malaysia Peninsulare e Thailandia in aree di sottobosco delle foreste umide, sia di pianura che collinari.
È una pianta a crescita veloce con un fogliame ornamentale e dai fiori appariscenti che sembrano spuntare dal suolo.
Per la sua coltivazione ha bisogno di un clima con elevate temperature e umidità, sia nell’aria che nel suolo; la pianta è adatta come coprisuolo in giardini ombrosi, anche di piccole dimensioni, su suoli drenanti ricchi di sostanza organica.
È coltivabile in vaso per la decorazione di serre, giardini d’inverno e interni anche poco luminosi, con valori minimi di temperatura superiori a 16 °C ed elevata umidità, che può essere ottenuta ricorrendo a frequenti nebulizzazioni con acqua non calcarea, per evitare antiestetiche macchie sulle foglie, a temperatura ambiente.
La pianta si riproduce per seme, in substrato organico drenante mantenuto umido alla temperatura di 24-28 °C, ma solitamente e facilmente anche per divisione.

Usi e Tradizioni –
L’Amomum smithiae è una pianta conosciuta nei luoghi di origine con i nomi comuni di serai acheh, tepus wangi (Malay).
Alcune parti di questa pianta vengono utilizzate per scopi commestibili.
Inoltre da esse si ricavano degli oli essenziali.
Gli oli essenziali ottenuti per idrodistillazione delle foglie, dei rizomi e delle radici di questa pianta contengono principalmente monoterpenoidi; i componenti principali sono: geraniale (38,1%) e nerale (29,1%) nell’olio di foglie, e canfene (22,9%) e α-fenchil acetato (15,7%) nell’olio di i rizomi e le radici.

Modalità di Preparazione –
L’Amomum smithiae è una pianta utilizzata, oltre che come ornamentale in alcune parti del mondo, come pianta alimentare.
Inoltre da foglie, rizomi e radici si può estrarre un olio essenziale che può avere utili utilizzi.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://ids.si.edu/ids/deliveryService/id/ark:/65665/m368f6e9dfbb264a8eba8942cc9eceff90
https://www.europeana.eu/en/item/1027/E00279171

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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