Sterculia foetida
Sterculia foetida
L’olivo di Giava (Sterculia foetida L. 1753) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Malvaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Dilleniidae,
Ordine Malvales,
Famiglia Malvaceae,
Sottofamiglia Sterculioideae,
Genere Sterculia,
Specie S. foetida.
Sono sinonimi i termini:
– Clompanus foetidus (L.) Kuntze;
– Clompanus foetida (L.) Kuntze;
– Sterculia mexicana var. guianensis Sagot;
– Sterculia polyphylla R.Br.
Etimologia –
Il termine Sterculia proviene dal latino “stercus”, cioè sterco, letame, con riferimento all’odore sgradevole dei fiori e delle foglie di alcune specie. Sterquilinus era, inoltre, il dio romano del fertilizzante o del letame
L’epiteto specifico foetida viene dal latino “foetidus, a, um”, cioè fetido, puzzolente, in riferimento all’odore sgradevole dei fiori.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Sterculia foetida è una pianta con origine incerta ma rinvenuta in molte aree, quali: India, Sri Lanka, Myanmar, Thailandia, Bangladesh, Cambogia, Malesia, Taiwan, Indocina, Filippine, Stati Uniti (Hawaii), Indonesia, Ghana, Australia, Mozambico e Togo.
Il suo habitat è quello delle foreste primarie e secondarie, generalmente sulle rive dei fiumi e sulle rocce arenarie lungo le coste, nonché in boschetti e aree aperte, ad altitudini fino a 1.500 metri.
Descrizione –
La Sterculia foetida è un grande albero deciduo, dioico, che cresce fino a 40 m.
Il tronco è eretto, la corteccia è di colore grigiastro e i rami sono pressoché orizzontali disposti in verticilli (3 o più inseriti sullo stesso nodo).
Le foglie sono raggruppate all’apice dei rami su un picciolo lungo 10-30 cm, sono palmato-composte con 5-9 foglioline da ellittiche a lanceolate, lunghe 6-15 cm e larghe 2-5 cm, con margine intero ed apice lungamente appuntito, inizialmente pubescenti, poi glabre, di colore verde intenso lucido e odore sgradevole.
Le infiorescenze sono delle pannocchie subterminali, erette, che si formano prima dell’emissione delle foglie; sono composte da fiori maleodoranti unisessuali sulla stessa pianta, di circa 2 cm di diametro su un peduncolo lungo 1,5-2,5 cm, privi di corolla, con calice campanulato a 5 lobi lanceolati con apice retroflesso, di colore giallastro all’apertura, poi rosso o porpora, pubescente; fiori maschili con colonna staminale ricurva lunga circa 1 cm con 10-15 antere raggruppate in cima, fiori femminili con ginoforo (colonna che sostiene l’ovario) lungo circa 0,6 cm, ovario pubescente a cinque lobi e stilo ripiegato.
Il frutto è composto da 1 a 5 follicoli ellissoidi, lunghi circa 10 cm e larghi 7 cm, legnosi, inizialmente di colore verde, poi rosso, che si aprono a maturità.
All’interno sono presenti 10-15 semi oblunghi di colore ardesia, di 1,5-2,5 cm di lunghezza, disposti lungo i bordi dell’apertura.
Coltivazione –
La Sterculia foetida è un attraente albero deciduo, dioico, multiuso, viene spesso raccolto in natura e fornisce un alimento popolare, oltre a medicinali e una serie di materiali per uso locale. È un albero imponente e ornamentale per il fogliame, le infiorescenze e le vistose infruttescenze, ma con lo svantaggio dell’odore sgradevole e penetrante emanato dai fiori, coltivabile in pieno sole nelle zone a clima tropicale e subtropicale, essendo piuttosto sensibile alle basse temperature.
La pianta è spesso coltivata come ornamentale in molte parti dei tropici, anche se i suoi fiori sono maleodoranti.
È una pianta delle pianure calde e tropicali, dove si trova ad altitudini fino a 1.500 metri, dove cresce meglio nelle aree in cui le temperature diurne annuali sono comprese tra 18 e 32 °C, ma possono tollerare 16-36 °C.
Preferisce una piovosità media annua compresa tra 1.100 e 1.800 mm, ma tollera 900 – 2.000 mm, crescendo in aree con o senza una stagione secca e limpida.
Dal punto di vista pedologico predilige terreni profondi, fertili, umidi ma ben drenati in posizione soleggiata e riparata e preferisce un pH compreso tra 6 e 7,5, tollerando 5 – 8.
La pianta si riproduce per seme, tenuto preventivamente in acqua per 24 ore, in terriccio organico con aggiunta di sabbia grossolana o perlite, mantenuto umido, alla temperatura di 22-24 °C.
Il seme germina dopo 1-3 settimane formando un lungo fittone; la crescita iniziale è particolarmente veloce.
Usi e Tradizioni –
La Sterculia foetida è una pianta conosciuta con vari nomi comuni; tra questi si riportano: australian flame tree, bangar nut, bastard poon tree, fetid sterculia, great sterculia, hazel bottletree, indian-almond, Java-olive, poon tree, skunk tree, star-chestnut, wild almond (inglese); xiang ping po (cinese); kalumpang (filippino); arbre puant, olive de Java, olivier putois (francese); jangli badam (hindi); janghang, kabu-kabu, kepoh (indonesiano); castanha-da-Índia, chichà, chichá-fedorento, oliva-de-java (portoghese-Brasile); anacagüita, olivo de Java (spagnolo); chammahong, homrong, samrong (thailandese); gorapu-badam, pee, pottaikavalam (tamil); gewöhnlicher Stinkbaum (tedesco).
La specie fu descritta nel 1753 da Carlo Linneo. È la specie tipo del genere Sterculia ed entrambi i nomi significano maleodoranti.
Le foglie sono spesso usate come foraggio per il bestiame. La resina che essuda dal tronco e dai rami è utilizzata come collante. Dalla corteccia, infine, vengono ricavati cordami.
I semi immaturi non sono eduli, possono essere consumati maturi e tostati, con un sapore simile a quello delle castagne (Castanea sativa Mill.), ma con moderazione avendo un effetto lassativo.
Le prove suggeriscono che i semi sono commestibili, ma purgativi e dovrebbero essere arrostiti prima di essere mangiati. Almeno una revisione indica che i CPFA come l’acido sterculico sono cancerogeni, co-cancerogeni e hanno effetti medici e di altro tipo sugli animali; secondo questa revisione, “I CPFA negli alimenti sono pericolosi per la salute umana”.
Foglie e fiori vengono utilizzati nella medicina tradizionale, come pure l’olio che si ricava dai semi, il cui componente principale (53%) è l’acido sterculico, che ha dimostrato avere interessanti e promettenti applicazioni farmacologiche.
In Vietnam, l’albero si chiama Trôm e la sua linfa viene raccolta per essere utilizzata come bevanda analcolica chiamata “Mủ Trôm”.
L’olio, che si ricava da questa pianta, presenta anche una attività insetticida e potenzialità come biodiesel.
L’olio viene utilizzato anche per l’illuminazione. Una caratteristica insolita del seme è che l’olio è presente sia nella testa che nel nocciolo. Il contenuto totale di olio è di circa il 34%.
Tradizionalmente l’olio viene mescolato con terra bianca e utilizzato come vernice.
È stato riscontrato che l’olio di Sterculia foetida è paragonabile agli oli di girasole, soia e colza per l’uso come biocarburante. L’olio di Sterculia foetida contiene acidi grassi ciclopropene come l’acido 8,9-metilene-eptadec-8-enoico (acido malvalco) e l’acido 9,10-metilene-ocadec-9-enoico (acido stericico). Punto di infiammabilità, numero di iodio, numero di acidi grassi liberi, contenuto di fosforo, punto di intorbidimento, viscosità a 40 °C, stabilità ossidativa a 110 °C, densità e numero di metalli in tracce rientrano nelle specifiche ASTM ed EN.7
Il legno è di colore rosato, facile da lavorare e rifinire, è usato nella costruzione di mobili e localmente per imbarcazioni e strumenti musicali.
È facile da segare e da lavorare, rifinisce abbastanza bene, è molto deperibile se esposto alle intemperie o a contatto con il suolo, sebbene sia abbastanza durevole per i lavori interni.
Dalla corteccia si ottiene una fibra. La fibra è la corteccia interna dell’albero. Si usa per fare stuoie, sacchi, corde e carta.
Dal tronco e dai rami si ottiene una gomma che assomiglia alla “gomma adragante”, e viene utilizzata per la rilegatura di libri e scopi simili.
Tra gli altri usi si ricordano quelli agroforestali in quanto viene anche impiegata per il controllo dell’erosione.
Modalità di Preparazione –
La Sterculia foetida è una pianta che trova impiego per vari usi, da quello alimentare a quello medicinale e per l’olio ed altri materiali, oltre che come uso ornamentale o agroforestale.
In campo alimentare il seme può essere consumato crudo, arrostito o fritto (avendo cura di quanto detto prima).
È oleoso e ha un sapore gradevole, simile al cacao, ma non è amaro.
Una volta tostato ha il sapore delle arachidi; se consumato in quantità eccessiva, tuttavia, può avere un effetto lassativo o purgante.
Le parti tenere delle piante giovani possono essere consumate crude; sono una ricca fonte di amido, con un sapore simile al jicama (Pachyrhizus erosus).
Dal seme si ottiene un olio commestibile non essiccante; è un olio insipido, dal sapore dolce, giallo con un punto di fusione piuttosto alto.
Ha proprietà simili e può essere utilizzato allo stesso modo dell’olio d’oliva.
In campo medicinale la corteccia è esperienziale, diaforetica e diuretica. Viene utilizzata nel trattamento dell’idropisia e dei reumatismi.
Le foglie sono aperienti.
Il frutto è astringente e mucillaginoso ed è usato nel trattamento della gonorrea.
I semi sono usati come purgante in Ghana.
L’olio del seme è lassativo e carminativo e viene estratto su scala locale per essere utilizzato in medicina.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/279940971/original.jpeg
– https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/9e/Sterculia_foetida_Blanco1.134-cropped.jpg
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.