Gloeophyllum sepiarium
Gloeophyllum sepiarium
Il poliporo con branchie arrugginite (Gloeophyllum sepiarium (Wulfen) P.Karst., 1882) è un fungo appartenente alla famiglia delle Gloeophyllaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Fungi,
Sottodivisione Agaricomycotina,
Classe Agaricomycetes,
Sottoclasse Incertae sedis,
Ordine Gloeophyllales,
Famiglia Gloeophyllaceae,
Genere Gloeophyllum,
Specie G. sepiarium.
È basionimo il termine:
– Agaricus sepiarius Wulfen.
Sono sinonimi i termini:
– Agaricus asserculorum Batsch;
– Agaricus boletiformis Sowerby;
– Agaricus sepiarius subsp. sepiarius;
– Agaricus sepiarius var. vulgaris Alb. & Schwein.;
– Agaricus undulatus Hoffm.;
– Daedalea sepiaria (Wulfen) Fr.;
– Daedalea sepiaria (Wulfen) P.Gärtner, B.Meyer & Scherb., 1802;
– Daedalea sepiaria subsp. sepiaria (Wulfen) Fr.;
– Daedalea sepiaria subsp. undulata (Hoffm.) Pers., 1828;
– Daedalea sepiaria var. cinnamomea Pers.;
– Daedalea sepiaria var. dentifera Fr.;
– Daedalea sepiaria var. porosa Fr.;
– Daedalea sepiaria var. undulata Pers.;
– Daedalea ungulata Lloyd;
– Glocophyllum sepiarum (Wulfen) P.Karst.;
– Gloeophyllum ungulatum (Lloyd) Imazeki;
– Lenzites argentinus Speg.;
– Lenzites crocata (Sacc.) Sacc.;
– Lenzites sepiarius (Wulfen) Fr.;
– Lenzites sepiarius (Wulfen) P.Karst.;
– Lenzites sepiarius f. hydnoideus Henn.;
– Lenzites sepiarius f. monstrosus Pilát;
– Lenzites sepiarius f. resupinatus Pilát;
– Lenzites sepiarius var. fagi Nikol.;
– Lenzites sepiarius var. hydnoideus (Henn.) Sacc. & Traverso;
– Lenzites sepiarius var. porosa (Fr.) P.Karst.;
– Lenzites sepiarius var. porosus Peck;
– Lenzites sepiarius var. ruber Falck;
– Lenzitina sepiaria (Wulfen) P.Karst.;
– Merulius sepiarius (Wulfen) Schrank;
– Merulius sepiarius subsp. sepiarius;
– Merulius sepiarius var. integer Pers.;
– Merulius sepiarius var. prolifer Pers.;
– Merulius sepiarius var. subterraneus Pers.;
– Merulius squamosus Schrad., 1794;
– Pleuropus sepiarius (Wulfen) Zawadzki.
Etimologia –
Il termine Gloeophyllum deriva dal greco gloiós, cioè resina, glutine, gomma, da cui il prefisso gleo o gloeo, che significa resinoso, glutinoso, appiccicoso, e phyllon, cioè foglia, foglio.
L’epiteto specifico sepiarium proviene dal latino “sepiárius”, cioè delle seppie, dell’inchiostro (sépia = seppia, inchiostro + ater = oscuro, nero).
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Gloeophyllum sepiarium è un fungo con un’ampia distribuzione; cresce in vari Paesi europei, nell’America centrale e in altre aree, con una distribuzione nelle zone temperate dell’emisfero nord.
Questo fungo saprofita cresce spesso sul legno nei depositi di legname, il corpo fruttifero cresce solo per un anno e produce spore a fine estate e in autunno.
Il suo habitat è quello dei boschi di aghifoglie, raramente su latifoglie, dove fruttifica in punti asciutti, spesso lo si trova su legno lavorato (recinzioni, ammassi di legname).
Riconoscimento –
Il Gloeophyllum sepiarium è un fungo il cui cappello è vagamente a forma di ventaglio, caratterizzato da basidiomi annuali o perenni, sessili o con il margine superiore ripiegato, solitamente concolore alla superficie pileica, di rado resupinati, isolati o fusi lateralmente, irsuti, ispidi, zonati. Il suo colore va dal giallo-brunastro al bruno-rossiccio, con singoli corpi fruttiferi che misurano 3-10 cm di lunghezza, 2-3 cm di larghezza, mentre lo spessore non supera il cm.
La sua superficie imeniale si distingue dagli altri polipori per la presenza di branchie.
L’imenio è prevalentemente lamellato, con lamelle sottili ampie 3-6 mm, intere o dentate, radiali, a volte le lamelle sono anastomizzate tra loro formando zone miste, poroidi-lamellate, la frequenza è di 1-2 pori per mm e 15-20 lamelle per cm, misurate al margine; il colore delle lamelle è ocraceo, più chiare del contesto, con bordo ricoperto da una pruina nocciola.
Il gambo è assente.
La carne è coriacea, di colore bruno, con uno spessore di circa 5 mm e con commestibilità senza alcun valore.
Al microscopio si osserva un sistema ifale trimitico con frequenti ife strutturali brune, con diametro fino a 6 µm, ife connettive rare, brune, con diametro fino a 5 µm, ife generatrici ialine con giunti a fibbia di diametro da 1,5 a 4,5 µm; i cistidioli sono ialini e subulati, 12-35 × 3-7 µm; basidiospore cilindracee, ialine, non amiloidi, 9-13 × 3-5 µm.
Con il KOH assume una colorazione nerastra.
Coltivazione –
Il Gloeophyllum sepiarium è un fungo della decomposizione del legno che provoca marciume bruno.
Non è comunque un fungo coltivato.
Usi e Tradizioni –
Il Gloeophyllum sepiarium è un fungo non commestibile, conosciuto con vari nomi comuni; tra questi si riportano: “Yesquero de las cercas” (Spagnolo); “Lenzite des clôtures” (Francese); “Zaun-Blättling” (Tedesco); “rusty gilled polypore“, “conifer mazegill” (Inglese).
Si tratta di una specie comune, con una distribuzione nelle zone temperate dell’emisfero nord. È facile confonderlo con Gloeophyllum abietinum (Bulliard) P.Karsten 1882, che cresce esclusivamente su conifere, preferendo l’abete rosso, anch’esso lo si può trovare su legno lavorato, di dimensioni mediamente più piccole e colorazione bruno-ambrato poi nerastro, le lamelle sono 8-12 per cm ai margini, intervallate da lamellule anastomosate più ampie che in Gloeophyllum sepiarium, i cistidi sono appuntiti con pareti ispessite e corona di cristalli apicale. Gloeophyllum trabeum (Persoon) Murril 1908, predilige le latifoglie ed il suo imenio è prevalentemente poroide-dedaliforme con pori e lamelle molto più fitte rispetto alle altre due specie, spore più piccole e cistidi affusolati.
Altre specie simili a questo fungo sono: Daedalea quercina, Lenzites betulina e Trametes versicolor.
Il G. sepiarium, come altri polipori, contiene tremetina o composti simili.
Modalità di Preparazione –
Il Gloeophyllum sepiarium non è un fungo commestibile.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/253297074/original.jpg
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