Inga edulis
Inga edulis
L’ arachide ghiaccio crema (Inga edulis Mart. 1837) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Fabaceae.
Sistematica –
Da un punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Fabales,
Famiglia Fabaceae,
Sottofamiglia Caesalpinioideae,
Genere Inga,
Specie I. edulis.
Sono sinonimi i termini:
– Feuilleea conferta (Benth.) Kuntze;
– Feuilleea edulis (Mart.) Kuntze;
– Feuilleea scabriuscula (Benth.) Kuntze;
– Inga benthamiana Meisn.;
– Inga complanata Amshoff;
– Inga conferta Benth.;
– Inga edulis f. typica Porto;
– Inga edulis var. edulis;
– Inga edulis var. parviflora Benth.;
– Inga edulis var. parviflora Mart.;
– Inga inga (Vell.) J.W.Moore, 1934;
– Inga scabriuscula Benth.;
– Inga scabriuscula var. villosior Benth.;
– Inga uncinata Spruce;
– Inga uncinata Spruce ex Benth.;
– Inga vera Brenan;
– Inga vera Kunth;
– Inga ynga J.W.Moore;
– Mimosa inga Vell.;
– Mimosa ynga Vell..
Etimologia –
Il termine Inga proviene dal nome vernacolare del popolo Tupí del Sud America.
L’epiteto specifico edulis proviene dal latino “edulis”, cioè edule, commestibile, in riferimento ai frutti.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Inga edulis è una pianta originaria dell’America Meridionale tropicale (Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana, Guyana Francese, Perù, Suriname e Venezuela); nel dettaglio è distribuita, anche come nuova introduzione, a Cuba, mentre è egnalata dal Messico, America Centrale e Nord America del Sud. In Messico è distribuita negli stati di Campeche, Colima, Chiapas, Hidalgo, Michoacán, Morelos, Nayarit, Oaxaca, Chihuahua, Guanajuato, Guerrero, Puebla, Querétaro, Quintana Roo , Nuevo León, San Luis Potosí, Sinaloa, Tabasco, Tamaulipas e Veracruz. Presente dal Messico al Sud America, comprese le Antille e presente anche in Giamaica, Hispaniola, Porto Rico e, come detto, a Cuba.
Il suo habitat naturale è prevalentemente lungo le rive dei fiumi fino a circa 1800 m di altitudine, dove cresce bene da 0 a 1800 m di altitudine, preferibilmente con una temperatura media di 15 °C. In queste aree è moderatamente resistente ai periodi di siccità e predilige terreni profondi e ben drenati e richiede terreni da argillosi a franco-argillosi; sopporta terreni leggermente acidi con tendenza alla neutralità.
È comune sulle rive dei fiumi e nelle cavità protette. Poiché la pianta tollera un’ampia varietà di tipi di terreno e ha una certa resistenza alla siccità, la si trova spesso associata a un’ampia varietà di specie forestali. Questa pianta cresce sia in climi tropicali che subtropicali. Si trova spesso in zone tropicali molto umide o umide, dove le precipitazioni annuali oscillano tra 1.000 e 4.000 mm, sebbene sia stato segnalato che cresce anche in aree aride.
Descrizione –
L’ Inga edulis è una specie arborea alta da 4 a 30 m, con diametro di 1 m, con radici che, dalle informazioni raccolte dai coltivatori di caffè, tendono ad essere superficiali e molto divise.
Ha una chioma appiattita, ampia, molto diffusa con chioma rada. Se c’è spazio forma una chioma aperta che produce leggera ombra.
Il tronco è dritto, i rami lunghi e la corteccia è di colore grigio chiaro con lenticelle, più o meno liscia con qualche fine solco; internamente di colore da rosato a bruno e leggermente amaro con rametti ferruginosi-tomentolati, lenticelle angolate o creste.
Le foglie 10-18, alterne, pennate e pelose lanceolate, decidue, lunghe da 18 a 30 cm, piccioli lunghi 0,3-2,0 cm, da rotondi ad alati, disposti in 2 file divergenti; rachide lungo 7,0-11,0 cm, alato, margine liscio, con entrambe le superfici ellittiche leggermente pelose, foglioline lunghe 3,5-6,0 cm e larghe 1,5-3,5 cm, da lanceolate a ovate, occasionalmente ellittiche, superficie opaca, da cenerino a bruno giallastro, scaglie dense la vena principale, lato inferiore opaco.
L’infiorescenza è, generalmente, costituita da poche spighe peduncolate alle ascelle delle foglie, o frequentemente panicolata inserendo tali spighe nei nodi subterminali; le spighe sono lunghe per lo più 6-8 cm.
I fiori sono sottili, sessili o peduncolati, boccioli fiorali aperti, lobi che si toccano senza unendosi per tutta la loro lunghezza, i fiori diventano giallo-verdi dopo poche ore dall’apertura, i fiori hanno stami allungati e sono lunghi da 5 a 7,5 cm e larghi da 7,5 a 9 cm, si aprono solo uno o due fiori al giorno su ciascun racemo, aprendosi completamente all’alba, appassisce durante il giorno. Il calice è lungo 1,0-1,8 cm, a forma di imbuto, occasionalmente semicampanulato, stami robusti e lisci in un tubo staminale inserito.
Il frutto è un baccello leggermente ricurvo e bruno lungo 8,0-18,0 cm, largo 1,3-2,2 cm, spesso 0,8-1,3 cm, cilindrico, cordonato, diritto a spirale, e con 2 larghe striature longitudinali, contenente una polpa bianca, con pochi semi e non si aprono quando sono maturi, lineari, con base da sessile a attenuata.
Coltivazione –
L’ Inga edulis è una pianta che cresce in un areale che si estende dall’America centrale al Sud America e varia dalle condizioni subtropicali secche a quelle tropicali umide. Si può trovare ad altitudini dal livello del mare fino a 2200 m. Cresce meglio quando la temperatura media annuale diurna è compresa tra 23 e 30 °C. Tuttavia, può tollerare 18–35 °C. Durante il periodo di riposo gli alberi maturi possono sopravvivere a -2 °C mentre le piante giovani muoiono a 0 °C. Le precipitazioni annuali preferite vanno da 1200 a 2500 mm, ma possono essere tollerate anche da 640 a 4000 mm di precipitazioni annuali.
L’Inga edulis può essere coltivata su una gamma molto variabile di condizioni del terreno. Preferisce un pH del terreno compreso tra 5 e 6,5, ma può anche crescere in terreni fortemente acidi fino a un pH di 4,5 o in condizioni moderatamente alcaline fino a pH 8.
Siccome l’habitat naturale di questa pianta comprende i margini di grandi fiumi come il Rio delle Amazzoni, boschetti sotto la linea dell’acqua alta e paludi boscose, tollera terreni temporaneamente impregnati d’acqua per 2-3 mesi all’anno. Tuttavia, può tollerare anche stagioni di siccità fino a 6 mesi. Inoltre può affrontare abbastanza bene terreni pesanti o pendenze. In termini di fertilità del suolo, l’Inga edulis non solo è senza pretese, ma ha il potenziale per migliorare la qualità del suolo. Essendo una leguminosa, può compensare i terreni impoveriti di nutrienti fissando l’azoto con i suoi noduli radicali. L’ammonio e i nitrati presenti nel suolo tipicamente determinano una riduzione della nodulazione. Inga edulis costituisce un’eccezione, poiché i suoi noduli aumentano di dimensioni quando i livelli di ammonio sono a 5 mM. Il nitrato d’altro canto non ha apportato benefici a Inga edulis e ha continuato a mostrare proprietà che hanno impedito la nodulazione. Oltre all’azoto, è stato riportato che Inga edulis aumenta significativamente il contenuto di fosforo estraibile nel suolo e quindi migliora ulteriormente i terreni degradati.
La pianta viene coltivata nei sistemi agroforestali nella sua area di dispersione neotropicale. Questa forma di coltivazione, spesso associata alla cultura del caffè o del cacao, è ampiamente conosciuta fin dall’epoca precolombiana.
Gli alberi propagati da piantine possono iniziare a fruttificare quando hanno solo due anni e possono fiorire e fruttificare tutto l’anno, inoltre l’albero risponde bene al ceduo.
Si riporta, inoltre, che è una specie molto variabile, le forme con baccelli della migliore qualità si trovano raramente in America Centrale, dove è molto probabile che tutti gli alberi siano relitti di antiche coltivazioni.
Inoltre l’Inga edulis sembra essere molto resistente ai parassiti e alle malattie. Danni minori possono derivare da attacchi fungini nella fase di piantina. L’Inga edulis matura può essere defogliata dalle larve dei lepidotteri. Inoltre, le larve del moscerino della frutta spesso danneggiano la testa del seme. In Ecuador, Inga edulis è particolarmente suscettibile alle infestazioni di vischio.
La pianta si riproduce facilmente per seme che ha una germinabilità di breve durata, circa due settimane, la germinazione si ha in due, tre giorni, a volte nello stesso legume. La fruttificazione può iniziare, nelle migliori condizioni di coltivazione, al secondo un anno dalla semina.
La germinazione dei semi è abbastanza semplice poiché i semi spesso germinano già nel baccello. La semina diretta dei semi è possibile, ma l’impianto di piantine già di una certa altezza può diminuire la concorrenza con le erbe infestanti e quindi aumentare la crescita. Inoltre, si raccomanda l’inoculazione con rizobi e funghi micorrizici in terreni impoveriti per promuovere la crescita. Questi inoculi possono essere facilmente prodotti raccogliendo terreno, noduli e radici fini da popolamenti maturi e nodulati di Inga edulis.
Usi e Tradizioni –
L’ Inga edulis è conosciuta con vari nomi comuni; tra questi si riportano: ice cream bean, monkey tamarind (inglese); pois doux (francese); anga, ingá, inga-cipó, ingá de macaco, maingá de metro, ingá macarrão, inga-rabo-de-mico (portoghese – Brasile); chalaite, cuajiniquil, guaba, guaba de bejuco, guaba mecate, guaba chillillo, guama, guamo san Antonio, guamo santafereño, guava, guava machete, guavo-bejuco, inga cipo, jiniquil, pacae, pacay (spagnolo); affenschwanz-inga, essbare inga (tedesco).
Il frutto commestibile è molto popolare nel Sud America, dove viene comunemente raccolto in natura e spesso anche coltivato.
I frutti vengono spesso venduti nei mercati locali e l’albero è anche ampiamente utilizzato, soprattutto in America Centrale, per fornire ombra nelle piantagioni di caffè, tè e cacao e anche intorno alle abitazioni.
Ha anche un discreto valore ornamentale per la sua chioma espansa e piuttosto fitta.
La polpa che circonda il seme, dolce e dal sapore di vaniglia, è consumata fresca, ma se ne può ricavare un succo che a volte viene utilizzato per preparare una bevanda alcolica.
I semi, consumati cotti come ortaggio o arrostiti, sono molto popolari nei luoghi di origine.
Le foglie ed i semi, con il loro elevato contenuto di proteine, sono anche utilizzati come foraggio per il bestiame.
Localmente il legno viene utilizzato come combustibile e materiale da costruzione.
Infine i semi e le foglie sono utilizzati nella medicina tradizionale come astringenti nelle malattie intestinali e come antireumatici.
La pianta, storicamente, è ampiamente coltivata, soprattutto dagli indigeni amazzonici, per l’ombra, il cibo, il legname, le medicine e la produzione della bevanda alcolica cachiri.
Dal punto di vista ecologico questa pianta è in simbiosi con le formiche (ad esempio Pheidoles spp.), che ottengono il nettare dei nettari extraflorali. In cambio le formiche pattuglieranno la pianta Inga per proteggerla dagli erbivori. Ci sono alcuni insetti come i bruchi Riodinidi che espellono melata zuccherina dai loro nettari tentacolari. Le formiche formeranno una simbiosi con i bruchi lasciandoli nutrire dell’albero e ottenendo da loro la melata zuccherina.
La pianta, come detto, può anche formare relazioni simbiotiche in cui l’azoto atmosferico può essere fissato da batteri rizobi e micorrize come fanno altri legumi. Le indagini hanno dimostrato che Inga edulis instaura una relazione mutualistica con il ceppo batterico di Bradyrhizobium.
Per quanto concerne il suo stato di conservazione, sembra che ci sia una certa variabilità tra le provenienze di questa specie, almeno nella dimensione e nella forma delle foglie, nella forma della corona, ecc. Si suppone che esistano differenze nella tolleranza ai diversi suoli, tra cui acidità, umidità, ecc., ma non ci sono ancora dati sufficienti per poter raccomandare varietà o provenienze.
Tra gli altri usi si ricordano quelli agroforestali.
La specie viene comunemente piantata come albero da ombra nelle piantagioni di caffè e cacao, poiché cresce rapidamente, fissa l’azoto atmosferico, ha una chioma ben estesa e produce grandi quantità di foglie che ricoprono il terreno e apportano notevoli quantità di materia organica al suolo.
In esperimenti di prova su pendii coltivati, la pacciamatura di questo albero ha ridotto l’erosione del suolo a livelli quasi uguali a quelli delle foreste secondarie.
La lettiera fogliare è ricca di azoto, lignina e polifenoli. È lenta a decomporsi, ma fornisce un accumulo a lungo termine di azoto organico e un efficace controllo delle infestanti. La biomassa delle erbe infestanti è diminuita considerevolmente in tutte le prove agroforestali con questa specie, molto più che con altre specie leguminose. Gli studi esistenti sono troppo nuovi per accertare se la specie possa mantenere o migliorare la fertilità del suolo nei siti acidi a lungo termine, ma i risultati finora sono promettenti.
Talee e foglie vengono utilizzate anche come pacciame e foraggio per gli animali.
Nonostante la sua rapida crescita e il significativo potenziale di miglioramento dei suoli nei sistemi agroforestali, l’Inga edulis non è stata oggetto di alcun programma di miglioramento genetico. Tuttavia, è stato dimostrato che la pianta mostra una forte introgressione con Inga ingoides nelle aree di contatto delle specie. Ciò potrebbe consentire la selezione di ibridi tramite ibridazione interspecifica per aumentare ulteriormente la resa e la tolleranza alle inondazioni della coltura.
Per quanto riguarda gli usi del legname, si riporta che il durame è marrone chiaro con striature scure; l’alburno è di colore giallo pallido o quasi bianco. La tessitura è grossolana; la grana da dritta a intrecciata; la lucentezza è media; non c’è gusto o aroma caratteristico. Il legno non è molto pesante; da difficile a moderatamente difficile. Si dice che sia molto resistente, anche nell’acqua.
È facile da tagliare, risulta leggermente lanoso e tende a spaccarsi durante l’essiccazione. Serve soprattutto per fare casse da imballaggio, e soprattutto per realizzare pali, inoltre viene utilizzato come combustibile. È una popolare fonte di legna da ardere, il legno ha un elevato potere calorifico e brucia producendo poco fumo.
Modalità di Preparazione –
L’ Inga edulis è una pianta che trova impiego in molteplici campi, da quello commestibile al medicinale, agroforestale e per vari materiali.
Nell’uso commestibile la polpa che circonda i semi del baccello è bianca, traslucida e gelatinosa, dal sapore dolce e profumato. È molto apprezzata in Ecuador, alcune forme hanno un leggero sapore di cannella. Il gusto è descritto come simile a quello del gelato alla vaniglia. Alcune varietà possiedono anche un leggero sapore di cannella.
In Colombia gli arilli vengono utilizzati anche per preparare una bevanda alcolica chiamata cachiri per l’omonima festa. Le donne indigene masticano gli arilli e sputano il composto in una tinozza, dove viene lasciato fermentare. Il frutto matura rapidamente e può essere conservato solo per tre o quattro giorni, limitando le potenziali opportunità di esportazione. Tuttavia, la refrigerazione può prolungare la durata di conservazione fino a circa tre settimane.
I semi sono commestibili solo cotti e hanno un sapore simile a quello dei ceci.
La pianta è ampiamente utilizzata nella medicina popolare dei nativi sudamericani. I decotti di foglie, corteccia o radice vengono comunemente utilizzati come trattamenti per la diarrea, l’artrite e i reumatismi.
Le foglie tritate e bollite vengono ingerite per alleviare la tosse o applicate sulle ferite alle labbra, probabilmente causate dall’herpes. Diversi studi hanno studiato l’Inga edulis come fonte di polifenoli da utilizzare come antiossidanti e hanno mostrato risultati promettenti. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per testare e sviluppare applicazioni mediche.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/1364117/original.JPG
– https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/54/Inga_edulis_Taub57.png
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