Chelidonichthys lastoviza
Chelidonichthys lastoviza
Il capone ubriaco (Chelidonichthys lastoviza Bonnaterre, 1788) è un pesce di mare appartenente alla famiglia dei Triglidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Phylum Chordata,
Subphylum Vertebrata,
Superclasse Gnathostomata,
Classe Actinopterygii,
Infraclasse Teleostei,
Ordine Scorpaeniformes,
Sottordine Scorpaenoidei,
Famiglia Triglidae,
Genere Chelidonichthys,
Specie C. lastoviza.
È basionimo il termine:
– Trigla lastoviza Bonnaterre, 1788.
Sono sinonimi i termini:
– Chelidonichthys africana (Smith, 1934);
– Cuculus lineatus Pennant, 1769;
– Trigla adriatica Gmelin, 1789;
– Trigla africana Smith, 1934;
– Trigla gonotus Rafinesque, 1810;
– Trigla lastoviza Bonnaterre, 1788;
– Trigla lineata Gmelin, 1789;
– Trigloporus africanus (Smith, 1934);
– Trigloporus lastovitza (Bonnaterre, 1788);
– Trigloporus lastoviza (Bonnaterre, 1788);
– Trigloporus lastoviza subsp. africanus (Smith, 1934);
– Trigloporus lineata (Gmelin, 1789);
– Trygloporus lastoviza (Bonnaterre, 1788).
All’interno di questa specie vengono riconosciute due sottospecie:
– Chelidonichthys lastoviza lastoviza (Bonnaterre, 1788); presente nell’Atlantico orientale a sud dell’Angola;
– Chelidonichthys lastoviza africana (J. L. B. Smith, 1934); presente in Africa meridionale.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Chelidonichthys lastoviza è un pesce che vive nell’Oceano Atlantico orientale e nell’Oceano Indiano occidentale.
Nello specifico si trova nell’Oceano Atlantico orientale, dalla Norvegia meridionale e dalla Scozia al Capo di Buona Speranza e lungo la costa del Sud Africa nell’Oceano Indiano sudoccidentale fino al Mozambico. Si trova anche intorno alle isole Macaronesia e alle isole del Golfo di Guinea. Si trova nel Mar Mediterraneo ma è assente nel Mar Nero. Nei mari italiani sembra più comune in Adriatico.
Il suo habitat è quello dei fondali con substrati rocciosi e sabbiosi e sabbia, in acque costiere poco profonde fino ad acque profonde fino a 150 m.
Descrizione –
Il Chelidonichthys lastoviza è un pesce dal corpo snello, di sezione quasi circolare, che si rastrema dalla testa verso il peduncolo caudale. Normalmente non supera i 25 cm (eccezionalmente fino a 40).
Ha una colorazione della parte superiore del corpo, della coda e della testa, rosso carminio che sfuma rapidamente nei fianchi e sul ventre al bianco. Le parti dorsali sono rossastre con macchie irregolari oblique.
L’anale è rossa alla base e bianco giallastra al margine esterno. Le pettorali sono violacee, con raggi biancastri e macchie azzurro-cobalto negli spazi interradiali, più evidenti nella faccia inferiore; la faccia superiore è di colore rosso mattone con macchie scure; i raggi liberi sono rossi con strisce trasversali scure. L’iride è bianca con riflessi azzurrognoli.
Il corpo, tranne la zona ventrale, è coperto da scaglie seminascoste dalla pelle. La linea laterale, a partire dall’opercolo, segue il profilo dorsale e su di essa vi sono 62-67 scaglie dotate di piccole spine.
La testa è corazzata con la presenza di placche ossee e il profilo del muso è ripido e poco incavato. L’occhio è relativamente piccolo e situato in alto. Il margine superiore dell’orbita è dotato di 3 spinette. La narice anteriore è un piccolo foro e quella posteriore è una fessura.
La bocca è orizzontale e non molto grande. I denti sono villiformi e si trovano sui mascellari e sul vomere.
Le due pinne dorsali, sono alloggiate in un solco longitudinale e lungo i suoi bordi vi è una serie di 25 scudetti, appuntiti nei giovani e smussati e granulosi negli adulti. La prima pinna ha forma triangolare, con 9-11 raggi spinosi, che dal secondo al sesto sono lunghi, mentre i successivi hanno un rapido degrado dell’altezza. La seconda dorsale è estesa e si origina dopo un brevissimo spazio dalla prima; ha 16-17 raggi molli di altezza quasi costante. L’anale (15-16 raggi molli) è opposta e quasi uguale alla seconda dorsale. La caudale ha 12 raggi ed è spatolata con margine posteriore leggermente incavato al centro. Le pettorali (13 raggi) sono ampie e gli ultimi 3 raggi sono liberi, allungati e articolati. Le ventrali hanno 1 raggio spinoso e 5 molli, sono ampie, ma più corte delle pettorali.
Biologia –
Il Chelidonichthys lastoviza è un pesce bentonico che frequenta fondali (mai oltre i 100 m) di fango e sabbia. Frequentemente si trova intorno ai 20 m.
La riproduzione è in estate e le uova sono piccole e pelagiche. Nella popolazione europea la deposizione delle uova avviene in piena estate, da giugno ad agosto.
Ruolo Ecologico –
Il Chelidonichthys lastoviza fu descritto formalmente per la prima volta come Trigla lastoviza nel 1788 dal naturalista francese Pierre Joseph Bonnaterre con la località tipo data come Spalato, Croazia. Nel 1934 J. L. B. Smith descrisse un nuovo sottogenere del genere Trigla chiamato Trigloporus per la sua specie appena descritta Trigla africana. Alcune autorità lo hanno trattato come un genere valido, ma attualmente viene classificato come un sottogenere di Chelidonichthys.
Questi pesci possono formare banchi quando sono vicini alla superficie. La loro dieta è composta soprattutto di piccoli crostacei brachiuri bentonici.
Si cattura reti a strascico e con tramagli nelle zone sabbiose e fangose; occasionalmente abbocca alle lenze.
Viene spesso catturato con reti a strascico, ma vengono conservati solo gli esemplari più grandi. Appare regolarmente nei mercati ittici del Mediterraneo occidentale, dell’Adriatico e di Cipro, raramente altrove. Il pescato è commercializzato fresco o refrigerato.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Louisy P., 2016. Guida all’identificazione dei pesci marini d’Europa e del Mediterraneo. Il Castello Editore, Milano.
– Nikiforos G., 2008. Fauna del Mediterraneo. Giunti Editore, Firenze.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/276563976/original.jpeg