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Ruolo ecologico dei ragni

Ruolo ecologico dei ragni

Gli araneidi (Araneae Clerck, 1757) sono un ordine di Aracnidi, suddiviso in 129 famiglie, con un totale di 49.720 specie, che comunemente vengono chiamati ragni.
I ragni sono artropodi terrestri provvisti di cheliceri e hanno il corpo suddiviso in due segmenti, cefalotorace e opistosoma, e otto zampe. I due segmenti sono congiunti da un piccolo pedicello di forma cilindrica. Come in tutti gli artropodi, il celoma (cavità del mesoderma per il trasporto dei fluidi), pur essendo molto piccolo, consente il passaggio dell’emolinfa che ossigena e nutre i tessuti e rimuove i prodotti di scarto. L’intestino è così stretto che i ragni non possono mangiare alcun grumo di materiale solido, per quanto piccolo, e sono costretti a rendere liquide le parti interne delle loro prede con vari enzimi digestivi per poi suggerle e nutrirsene.
Con l’eccezione del sottordine più primitivo, quello dei Mesothelae, i ragni hanno il sistema nervoso più centralizzato fra tutti gli artropodi e, come questi, hanno i gangli cefalici fusi in una sola massa all’interno del cefalotorace. Diversamente dalla maggior parte degli artropodi, i ragni non hanno muscoli estensori nel loro corpo; i movimenti delle zampe e del corpo sono ottenuti attraverso variazioni di pressione del loro sistema idraulico. Nella parte terminale dell’addome sono presenti le filiere che estrudono la seta, usata per avvolgere le prede e costruire le ragnatele.

Ecologia –
I ragni giocano un ruolo essenziale nell’ecosistema. Contribuiscono al controllo delle popolazioni di insetti, aiutando a mantenere l’equilibrio ecologico. Senza di loro, il numero di insetti sarebbe molto più elevato, con potenziali conseguenze negative su agricoltura e salute umana.
I ragni impediscono, quindi, infatti il proliferare dei parassiti che infestano le colture. Importanti applicazioni hanno anche il loro veleno e la loro tela.
Se, infatti, i ragni scomparissero, dovremmo affrontare la fame in quanto i ragni sono i principali controllori degli insetti. Senza ragni tutti i nostri raccolti sarebbero consumati dai parassiti. Lo scenario che si delineerebbe se non esistessero più i ragni non è ancora chiaro, tuttavia è innegabile la loro importanza per l’agricoltura. Insieme ad altri predatori i ragni rappresentano degli organismi molto importanti per limitare i parassiti che infestano le colture. L’importanza dei ragni è particolarmente significativa nell’agricoltura biologica che si basa molto sul controllo naturale dei parassiti.
La conservazione di queste strane creature, dotate di otto zampe e capaci di tessere meraviglie architettoniche con la loro tela, è importante per motivi che vanno oltre la protezione delle colture. Ad esempio le numerose possibilità offerte dai loro incredibili veleni. Il veleno di un ragno contiene centinaia, o addirittura migliaia, di diversi composti chimici. Sappiamo che esistono, ma non sappiamo ancora se potrebbero essere utili per l’uomo. In diversi centri e facoltà stanno testando questi veleni per fornire delle risposte. Il veleno degli scorpioni, che appartengono alla stessa classe animale dei ragni, gli aracnidi, potrebbe addirittura aiutare a identificare i tumori cerebrali.
Oltre alle sostanze chimiche nel loro veleno, anche le ragnatele potrebbero avere importanti applicazioni. La seta ragno, in proporzione, è molto più resistente dell’acciaio. Scoprirne la composizione potrebbe consentire di utilizzarla un giorno per costruire aeroplani, giubbotti antiproiettile, fili chirurgici e protesi. Gli scienziati hanno identificato quasi 45mila diverse specie di ragno e nella migliore delle ipotesi sono solo la metà di quelle che realmente esistono. Quando perdiamo una specie di ragno, potremmo perdere un composto che potrebbe aver curato l’epilessia. Possiamo perdere una seta che potrebbe aver prodotto un materiale resistente e leggero.
Purtroppo le principali minacce per la sopravvivenza dei ragni sono la perdita e la frammentazione dell’habitat, le popolazioni diventano sempre più esigue esponendosi maggiormente alle minacce e al rischio di scomparire per sempre. Gli aracnidi abitano il pianeta da molto tempo prima di noi, furono i primi animali che colonizzarono le terre emerse. Se per tutelarli non bastano le loro origini antiche, facciamolo almeno per noi stessi.




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