Sterculia monosperma
Sterculia monosperma
Il castagno cinese (Sterculia monosperma Vent., 1805) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Sterculioideae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Dilleniidae,
Ordine Malvales,
Famiglia Malvaceae,
Sottofamiglia Sterculioideae,
Genere Sterculia,
Specie S. monosperma.
Sono sinonimi i termini:
– Clompanus monosperma (Vent.) Kuntze;
– Southwellia nobilis Salisb.;
– Sterculia balanghas Aiton;
– Sterculia nobilis (Salisb.) Sm..
All’interno di questa specie vengono riconosciute le seguenti varietà:
– Sterculia monosperma var. monosperma;
– Sterculia monosperma var. subspontanea (H.H.Hsue & S.J.Xu) Y.Tang, M.G.Gilbert & Dorr.
Etimologia –
Il termine Sterculia proviene dal latino “stercus”, cioè sterco, letame, con riferimento all’odore sgradevole dei fiori e delle foglie di alcune specie.
L’epiteto specifico monosperma proviene dal greco μόνος mónos, solo, unico e da σπέρμα spérma, seme: per il frutto contenente un unico seme.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Sterculia monosperma è una pianta originaria della Cina meridionale (Guangdong, Guangxi e Yunnan) e Taiwan, ma ora è un albero coltivato comune nella Thailandia settentrionale, nel Vietnam settentrionale, nelle aree montuose della Malesia e dell’Indonesia, nonché nel Laos settentrionale e nello Stato Shan in Birmania.
Il suo habitat naturale è quello delle foreste dense umide a bassa e media altitudine.
Descrizione –
La Sterculia monosperma è un albero con tronco eretto, cilindrico, alto 10-20 m.
Il tronco ha una corteccia liscia o leggermente solcata longitudinalmente di colore bruno-grigiastro.
Le foglie sono spesso raggruppate all’estremità dei rami e portate da un picciolo lungo 2-8 cm; sono semplici, alterne, da ellittiche a oblunghe con apice appuntito e margine intero, di 8-25 cm di lunghezza e 4-15 cm di larghezza, coriacee, di colore verde intenso. Le infiorescenze sono terminali o ascellari a pannocchia lasse, lunghe fino a circa 30 cm, che portano numerosi fiori; questi sono unisessuali sulla stessa pianta, privi di corolla, con rachide e pedicelli pubescenti di colore rosso, calice campanulato, inizialmente di colore bianco crema poi giallo rossastro, pubescente, con lobi lineari-lanceolati con apice appuntito ricurvi verso l’interno, che emanano un leggero profumo di vaniglia; i fiori maschili, con colonna staminale ricurva e antere gialle, sono più numerosi e leggermente più piccoli di quelli femminili che presentano un ovario globoso a cinque logge.
Il frutto è composto da 1-5 follicoli di forma ovato-oblunga con apice appuntito, inizialmente di colore verde, poi rosso a maturità, coriacei, vellutati, di 3-8 cm di lunghezza e 2-3 cm di diametro.
All’interno è presente un seme di forma ellissoide, meno frequentemente 2-4, di circa 1,5-2,5 cm di lunghezza, di colore bruno-nerastro lucido.
Coltivazione –
La Sterculia monosperma è un albero che cresce sia allo stato spontaneo che piantato come frutteto e, spesso, anche come albero da ombra.
La pianta ampiamente diffusa nel sud-est asiatico sia come albero ornamentale e da ombra, per il fitto fogliame lussureggiante, che per i suoi frutti, ricchi principalmente di carboidrati, oltre che di grassi, proteine e minerali, che vengono consumati pelati, crudi, tostati o bolliti o utilizzati per preparare pietanze tradizionali.
Si può coltivare nelle regioni a clima tropicale, subtropicale e marginalmente temperato caldo, dove temperature appena inferiori a 0 °C sono eventi eccezionali e di breve durata. Richiede una esposizione in pieno sole e non è particolarmente esigente riguardo al suolo, purché ben drenato, mantenuto pressoché costantemente umido, ma senza ristagni, anche se esemplari ben radicati possono sopportare periodi di secco.
Questa pianta si riproduce generalmente per seme, preventivamente scarificato e immerso in acqua per 24 ore, in terriccio organico con aggiunta di sabbia grossolana o perlite, mantenuto umido alla temperatura di 22-24 °C, con tempi di germinazione a partire da 2 settimane.
I semi germinano in modo ottimale a temperature comprese tra 20 e 30°C. Possono essere seminati in semenzaio da vivaio o in contenitori. Se il seme è stato trattato adeguatamente, si può prevedere un tasso di germinazione di circa il 95%, che si verifica entro circa 2 settimane.
Usi e Tradizioni –
La Sterculia monosperma è una pianta conosciuta con vari nomi comuni; tra questi si riportano: China chestnut, noble bottle tre nut, phoenix eyes, seven sister’s fruit (inglese); 蘋婆,fei zhu guo, feng yan guo, ji shu guan, jiu ceng pi, ping po, qi jie guo, pinyin (cinese); เกาลัดไทย, pheng phok (thailandese).
I fiori, unisessuali, sono privi di corolla ed emanano un leggero profumo di vaniglia.
I baccelli che contengono le noci hanno un sorprendente colore rosso quando sono maturi e le noci sono molto più scure — il loro mallo o pericarpo è quasi nero — e più piccole delle comuni castagne del genere Castanea. La pellicola è marrone e liscia e il frutto è di colore giallastro.
Le noci mature sono commestibili. Possono essere consumate al naturale, arrostite, bollite con acqua e sale o anche usate per preparare piatti, come il pollo saltato in padella.
In Cina queste noci sono uno dei cibi tradizionali del Qixi Festival, la ‘notte dei sette’, conosciuta anche come ‘anniversario della settima sorella’ (七姐誕). Qixi si celebra il settimo giorno del settimo mese lunare che cade il 20 agosto 2015 e il 9 agosto 2016 dell’anno prossimo.
Modalità di Preparazione –
La Sterculia monosperma è una pianta utilizzata sia per i suoi frutti ma anche coltivata a scopo ornamentale.
I frutti amidacei vengono consumati crudi o cotti. Il consumo può avvenire al naturale, oppure essere arrostiti, bolliti con acqua e sale o per preparare piatti, come il pollo saltato in padella.
I semi vengono consumati cotti.
Non si conoscono invece usi medicinali.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/301730471/original.jpg
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.