Trigla lyra
Trigla lyra
Il capone lira (Trigla lyra Linnaeus, 1758) è un pesce di mare appartenente alla famiglia dei Triglidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Phylum Chordata,
Classe Actinopterygii,
Ordine Scorpaeniformes,
Sottordine Scorpaenoidei,
Famiglia Triglidae,
Genere Trigla,
Specie T. lyra.
Sono sinonimi i termini:
– Trigla fagianus Rafinesque, 1810;
– Trigla lyra var. propontidis Steindachner, 1895.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Trigla lyra è un pesce diffuso nell’Atlantico orientale, dalla Scozia a sud fino a Walvis Bay in Namibia, comprese le isole Macaronesia e le isole del Golfo di Guinea. Si trova nel Mar Mediterraneo ma non nel Mar Nero.
In Italia si trova su tutte le coste, senza essere, però, abbondante. Più frequente nei mari siciliani.
È un pesce demersale di acque profonde che si trova a profondità fino a 700 m (in genere tra i 100 ed i 500 m di profondità) e preferisce fondali sabbiosi e fangosi.
Descrizione –
La Trigla lyra si riconosce per avere la regione cefalica e la parte anteriore sviluppati.
Il corpo poi si rastrema e si assottiglia nella zona caudale, con colorazione rossastra o rosa salmone, con il dorso più scuro e i fianchi più chiari sfumati fino al rosa o chiazzate di bianco; il ventre è bianco e, complessivamente raggiunge i 70 cm di lunghezza.
La pelle è ricoperta da scaglie piccole col bordo libero rasposo, mancanti nella parte ventrale anteriore.
La linea laterale è formata da scaglie tubulate.
La testa è corazzata e l’osso preopercolare è prolungato avanti al muso in un rostro molto incavato al centro, con i due lobi dentellati sul margine anteriore. La spina coracoide è molto lunga e acuminata. L’apertura nasale anteriore è circolare e ben evidente. Gli occhi sono rotondi e moderatamente grandi.
Ha la bocca, ampia, situata inferiormente, con fasce di dentini ottusi. Altri dentini si rilevano sul vomere.
Le pinne dorsali sono due e sono inserite in un solco dorsale bordato su ogni lato da una serie di 24/25 spine. La prima ha 9 raggi spinosi, che dopo il quarto sono rapidamente decrescenti. La seconda è quasi contigua alla prima, ha 16-17 raggi di altezza pressoché costante o addirittura crescente. L’anale ha 16-17 raggi, è opposta e quasi uguale alla seconda dorsale. La caudale è spatolata e col bordo posteriore appena incavato al centro. Le pettorali (13 raggi) sono molto sviluppate e gli ultimi tre raggi sono liberi, allungati e articolati. Le ventrali (1 raggio spinoso e 5 molli) sono sviluppate, ma meno delle pettorali.
Biologia –
La Trigla lyra raggiunge la maturità sessuale quando arriva a circa 30 cm di lunghezza.
Le uova pelagiche vengono deposte nei mesi estivi.
Le larve sono già corazzate di placche ossee e di alcune spine. Questi pesci possono vivere fino a 7 anni.
Ruolo Ecologico –
La Trigla lyra è un pesce che vive su fondali sabbiosi profondi.
Questo pesce ha una dieta dominata da crostacei, soprattutto specie neritiche, come banchi di gamberi, ma anche specie bentoniche, come granchi e paguri. Si ciba anche di echinodermi, in particolare di stelle fragili, di policheti e di piccoli pesci (soprattutto Callionymidae).
Si cattura con reti a strascico e abbocca voracemente alle lenze di profondità. La carne è bianca compatta e saporita, buona per la zuppa di pesce.
Non è un pesce soggetto a particolare pesca o esportazione ma viene catturato e consumato su scala locale. Tuttavia, nel Mediterraneo questa specie è soggetta a pesca commerciale ed è regolarmente venduta nei mercati di Marocco, Grecia e Turchia, e occasionalmente anche altrove. la carne viene venduta fresca o refrigerata.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Louisy P., 2016. Guida all’identificazione dei pesci marini d’Europa e del Mediterraneo. Il Castello Editore, Milano.
– Nikiforos G., 2008. Fauna del Mediterraneo. Giunti Editore, Firenze.
Fonte foto:
– https://www.allfishes.net/eau%20de%20mer/tempere/trigla-lyra.htm
– http://photos.gbif.fr/mnhn_nice/aquarelles_animaux_marins_et_plantes/2005-0-865.jpg