Caryota obtusa
Caryota obtusa
La Palma gigante tailandese (Caryota obtusa Griff., 1845) è una spcie arborea appartenente alla famiglia delle Arecaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Liliopsida,
Ordine Arecales,
Famiglia Arecaceae,
Sottofamiglia Arecoideae,
Tribù Caryoteae,
Genere Caryota,
Specie C. obtusa.
Sono sinonimi i termini:
– Caryota gigas Hahn;
– Caryota gigas Hahn ex Hodel;
– Caryota obtusidentata Griff.;
– Caryota rumphiana var. indica Becc..
Etimologia –
Il termine Caryota proviene dal sostantivo latino di derivazione greca “caryota, ae”, cioè dattero, frutto della palma.
L’epiteto specifico obtusa viene da latino “obtusus, a, um”, cioè smussato, ottuso, in riferimento alla dentellatura smussata presente sull’apice delle foglioline.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Caryota obtusa è una pianta originaria di un’areale che comprende: Cina (Yunnan), India (Arunachal Pradesh, Assam e Manipur), Laos, Myanmar e Thailandia.
Il suo habitat è quello dei margini delle foreste umide montane tra 1200 e 1800 m di altitudine.
Descrizione –
La Caryota obtusa è una palma monoica e monocarpica che cresce fino ad un’altezza di oltre 30 metri, allo stato naturale, e non oltre 10-15 metri nelle coltivazioni.
Ha un fusto solitario cilindrico, di 40-80 cm di diametro (fino a 90 alla base), che presenta spesso un rigonfiamento verso la parte centrale; inoltre è provvisto alla base di un cono di radici aeree con funzione di sostegno; questo ha colore grigio chiaro, con i segni delle cicatrici fogliari, distanti 20-30 cm, delle foglie cadute, e ricoperto da un sottile tomento nerastro in prossimità della chioma.
Le foglie si trovano su un picciolo lungo 1-2 metri, provvisto ai margini da fibre nerastre; sono bipennate (tranne quelle giovani) ed hanno profilo triangolare, lunghe 4-6 m e larghe oltre 3 m, con 18-22 pinne primarie da ambo i lati del rachide, lunghe fino a circa 3 m con la parte terminale ricurva verso il basso, e foglioline coriacee obliquamente cuneiformi, lunghe 20-30 cm e larghe 7-12 cm, con apice dentato-crenato.
Le infiorescenze sono alquanto ramificate, portate da un robusto peduncolo e pendenti; sono lunghe 3-6 m, con ramificazioni di primo ordine, prodotte in sequenza dall’alto verso il basso (basipete); queste portano fiori unisessuali di colore giallastro disposti in triadi, con un fiore femminile tra i due maschili; i fiori maschili maturano prima di quelli femminili (proterandria) favorendo in questo modo la fecondazione incrociata. La fioritura di questa pianta si protrae per alcuni anni e alla maturazione dei frutti dell’infiorescenza più bassa la pianta muore.
I frutti hanno forma globosa e con colore rossastro a maturità; sono di 2,5-3,5 cm di diametro; la polpa è irritante per la presenza di cristalli aghiformi di ossalato di calcio, per cui vanno manipolati con cautela.
All’interno dei frutti sono presenti uno o, più spesso, due semi.
Coltivazione –
La Caryota obtusa è una palma di assoluto effetto ornamentale, per le foglie enormi, ma avendo una vita alquanto breve, intorno ai 15-20 anni, non è adatta, anche per le sue dimensioni a piccoli e medi giardini; inoltre crea problemi al momento della rimozione delle foglie e piante morte.
Questa pianta viene comunque coltivata nelle regioni tropicali e subtropicali umide e marginalmente temperato-calde, dove può resistere a valori di temperatura intorno a -3 °C per brevi periodi. Per la sua coltivazione richiede pieno sole, tranne una leggera nella fase giovanile dove si avvantaggia di una leggera ombra. Dal punto di vista pedologico predilige terreni ricchi, drenanti, con pH da leggermente acidi a leggermente alcalini, mantenuti umidi, anche se resiste a brevi periodi di siccità, ma con crescita più lenta.
La pianta si riproduce per seme, che va tenuto preventivamente in acqua per due giorni, in substrato organico, drenante e mantenuto costantemente umido alla temperatura di 26-28 °C; in queste condizioni i tempi di germinazione sono di 1-3 mesi.
Usi e Tradizioni –
La Caryota obtusa è una palma conosciuta con vari nomi comuni in funzione dell’area dove cresce, tra questi ricordiamo: black trunk palm, fishtail palm, giant fishtail palm, mountain fishtail palm, Thai mountain giant palm (inglese); dong zong (Cina); bura suwar (India); tao rang yak, tao rang yak nan, tao rang yak phukha (Thailandia).
Questa pianta fu descritto alla fine degli anni Quaranta dell’Ottocento da William Griffith nell’India nordorientale. Sappiamo che esiste un enorme Caryota, che, dalle fotografie, appare indistinguibile dall’enorme Caryota dello Yunnan, del Laos e del nord-est della Thailandia: si trovano abbastanza vicine tra loro da suggerire una distribuzione contigua, probabilmente anche in Birmania. La popolazione in Cina è chiamata C. urens nella Flora of China, ma chiaramente non è quella specie. In Tailandia, la palma si chiama C. gigas Don Hodel. Tuttavia il lavoro di revisione sistematica sta continuando e quindi in seguito si avranno maggiori chiarimenti.
Questa pianta trova impiego in campo alimentare. Si utilizza il cuore del fusto da cui si ricava amido che viene impiegato in varie preparazioni ed utilizzi alimentari.
Modalità di Preparazione –
La Caryota obtusa è una pianta che viene coltivata e che è notevolmente diminuita allo stato naturale.
Infatti la parte centrale del fusto, ricca di amido, viene utilizzata in alcune località come alimento, tagliando il fusto prima della fioritura, cosa che ha provocato una diminuzione del numero di esemplari in natura.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/155379954/original.jpeg
– http://mediaphoto.mnhn.fr/media/1452684847973BpS41Uw8JqF2KmmR
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.