Lobelia chinensis
Lobelia chinensis
La lobelia cinese (Lobelia chinensis Lour.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Campanulaceae.
Sistematica –
Da un punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Campanulales,
Famiglia Campanulaceae,
Sottofamiglia Lobelioideae,
Genere Lobelia,
Specie L. chinensis.
Sono sinonimi i termini:
– Dortmanna campanuloides (Thunb.) Kuntze;
– Dortmanna chinensis (Lour.) Kuntze;
– Dortmanna radicans (Thunb.) Kuntze;
– Dortmannia campanuloides (Thunb.) Kuntze;
– Dortmannia chinensis (Lour.) Kuntze;
– Dortmannia radicans (Thunb.) Kuntze;
– Isolobus caespitosus (Blume) Hassk.;
– Isolobus campanuloides (Thunb.) A.DC.;
– Isolobus kerii A.DC.;
– Isolobus radicans (Thunb.) A.DC.;
– Isolobus roxburghianus A.DC.;
– Lobelia caespitosa Blume;
– Lobelia campanuloides Thunb.;
– Lobelia chinensis f. lactiflora (Hisauti) H.Hara;
– Lobelia chinensis f. plena (Makino) H.Hara;
– Lobelia chinensis f. tetrapetala (Y.N.Lee) M.Kim;
– Lobelia chinensis subsp. albiflora (E.Wimm.) E.Wimm.;
– Lobelia chinensis subsp. lactiflora (Hisauti) H.Hara;
– Lobelia chinensis subsp. plena (Makino) H.Hara;
– Lobelia chinensis subsp. tetrapetala Y.N.Lee;
– Lobelia chinensis var. albiflora (E.Wimm.) E.Wimm.;
– Lobelia chinensis var. tetrapetala Y.N.Lee;
– Lobelia japonica F.Dietr.;
– Lobelia kerii (A.DC.) Heynh.;
– Lobelia radicans Thunb.;
– Lobelia radicans f. lactiflora Hisauti;
– Lobelia radicans f. plena Makino;
– Lobelia radicans subsp. albiflora E.Wimm.;
– Lobelia radicans subsp. lactiflora Hisauti;
– Lobelia radicans subsp. plena Makino;
– Lobelia radicans var. albiflora E.Wimm.;
– Lobelia roxburghiana (A.DC.) Heynh.;
– Lobelia roxburgiana (DC.) Heynh.;
– Pratia radicans G.Don;
– Pratia thunbergii G.Don;
– Rapuntium caespitosum (Blume) C.Presl;
– Rapuntium campanuloides (Thunb.) C.Presl;
– Rapuntium chinense (Lour.) C.Presl;
– Rapuntium chinensis C.Presl;
– Rapuntium radicans (Thunb.) C.Presl.
All’interno di questa specie vengono riconosciute le seguenti forme:
– Lobelia chinensis f. cantonensis Danguy, 1930;
– Lobelia chinensis f. chinensis.
Etimologia –
Il termine Lobelia fu dato al genere da Linneo al botanico fiammingo Mathias de Lobel (o de L’Obel, latinizzato in Matthaeus Lobelius, 1538-1616), medico e botanico del re sotto Giacomo I d’Inghilterra, di corte a Londra, e autore di una famosa Historia plantarum.
L’epiteto specifico chinensis è in riferimento alla sua origine della Cina.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Lobelia chinensis è una pianta endemica della Cina orientale, meridionale, sud-occidentale e centro-meridionale.
Questa pianta cresce nelle risaie, nei ruscelli e tra le praterie umide di Anhui, Fujian, Guangdong, Guangxi, Guizhou, Hainan, Hubei, Hunan, Jiangsu, Jiangxi, Sichuan, Taiwan, Yunnan, Zhejiang, Bangladesh, Cambogia, India, Giappone (compresi Isole Ryukyu), Corea, Laos, Malesia, Nepal, Sri Lanka, Tailandia e Vietnam.
Il suo habitat naturale è quindi quello dei luoghi umidi, specialmente intorno alle risaie e nelle pianure, nelle praterie umide ed erbose, lungo corsi d’acqua e su terreni coltivati, come risaie, piantagioni di tè e china, prevalentemente tra i 500 e i 1.600 metri.
Descrizione –
La Lobelia chinensis è una pianta erbacea e perenne, strisciante con fusti decumbenti, esili, alti fino a 6-30 cm, glabri, nodi radicati minori.
Le foglie sono alterne, sessili o picciolate, lunghe 1 mm, con lamina stretta ellittica o lanceolata, di 7-26 x 1,5-7 mm, con base glabra, arrotondata, ottusa o largamente cuneiforme, margine intero o chiaramente seghettato nella parte superiore , apice acuto o acuminato.
I fiori sono generalmente solitari, portati in posizione ascellare delle foglie superiori dei rami; hanno pedicelli sottili, di 1,2-2,5 cm; 2 bratteole alla base, lunghe 1 mm, glabre o assenti. Ipanto obconico stretto. La corolla è di colore rosa, bianca o blu, di 10-15 mm, divisa alla base nella parte posteriore, con villi bianchi sotto la gola.
L’antesi avviene a partire del mese di maggio e fruttifica fino ad ottobre.
Il frutto è una capsula obconica di 6-7 mm.
I semi sono largamente ellittici e compressi.
Coltivazione –
Lobelia chinensis è una pianta perenne che, sebbene velenosa, è spesso usata nella fitoterapia cinese. Viene spesso raccolta allo stato selvatico e commercializzata nei mercati locali.
Questa pianta viene coltivata in aree umide e, per quanto riguarda le coltivazioni della Malesia, si propaga principalmente per via vegetativa.
Fusti o stoloni vengono dispersi con vari mezzi, inclusa l’acqua, e questi radicano per formare nuove piante.
La propagazione avviene anche per seme, che va seminato subito dopo la maturazione.
Le giovani piantine fatte crescere in vivaio vanne poi poste in singoli vasi e fatte sviluppare a sufficienza prima di essere trapiantate.
Si può propagare anche per divisione, tramite talee basali nella stagione vegetativa. Si consiglia di raccogliere i germogli quando sono lunghi circa 10 cm con abbondante stelo sotterraneo. Vanno poi posti in vasi singoli e tenuti in ombra leggera finché non si radicano bene.
Se fatti stratificare nella sabbia umida, forma radici ai nodi.
Usi e Tradizioni –
La Lobelia chinensis rientra tra le 50 erbe fondamentali utilizzate nella medicina tradizionale cinese, di cui ha il nome cinese: 半边莲; pinyin: bàn biān lián.
Questa erba viene raccomandata per morsi di serpente, ascite e infezioni dell’apparato digerente.
Ha una serie di presunti usi e rimedi popolari tra cui il trattamento dell’infiammazione, dello scorbuto e della febbre. Un tè ricavato dalla radice e dalle foglie può essere utilizzato come diuretico. D’altra parte, ha anche alcune proprietà e usi astringenti.
Tuttavia bisogna considerare che la Lobelia chinensis è considerata leggermente tossica a causa dei suoi effetti avversi, tra cui vomito, bruciore di stomaco, ansia, vibrazione, eclampsia, aumento della frequenza cardiaca e forti dolori di stomaco.
Secondo la medicina cinese tutta la pianta è antiflogistica, depurativa, diuretica e febbrifuga.
Assunta come macerato alcolico, viene utilizzata come tonico polmonare e per la cura della tubercolosi, dell’asma e del vomito sanguinante. Un forte decotto è assunto come diuretico e catartico; può stimolare la respirazione, abbassare la pressione sanguigna, arrestare il sanguinamento e ridurre il gonfiore.
Applicata esternamente come decotto o come cataplasma delle foglie fresche, viene impiegata nella cura di gonfiori, piaghe e ascessi, i morsi e le punture di insetti e animali velenosi; ascessi dentali, ascite e lesioni traumatiche.
La pianta fresca può anche essere frantumata e usata come cataplasma.
La radice è antinfiammatoria, antireumatica, antisifilitica, catartica, depurativa e diuretica e viene usata nel trattamento dei problemi renali.
Non sono noti invece usi commestibili.
La Lobelia chinensis contiene l’alcaloide lobelina che ha un effetto simile sul sistema nervoso come la nicotina; inoltre sono presenti i seguenti principi attivi:
– 6,7-dimetossicumarina, fraxinolo, 5-idrossi-7-metossicumarina, tomentina, 3′-idrossigenkwanina, apigenina, quercetina, luteolina, linarina, luteolina 3′,4′-dimetiletere-7-O-beta-D -glucoside, acido isoferulico ed etil rosmarinato.
Modalità di Preparazione –
La Lobelia chinensis ha poco o nessun odore e un sapore dolce e pungente. Quando si raccoglie per uso medico, si preferiscono le piante con gli steli più verdi e le radici più gialle.
Con questa pianta si prepara un macerato alcolico che viene usato come tonico polmonare e per la cura della tubercolosi, dell’asma e del vomito sanguinante.
Si prepara un decotto come diuretico e catartico.
Per via esterna si usano le foglie fresche come decotto o come cataplasma.
La radice viene utilizzata come antinfiammatoria, antireumatica, antisifilitica, catartica, depurativa e diuretica e viene usata nel trattamento dei problemi renali.
Storicamente, questa pianta, veniva utilizzata in erboristeria per aiutare a smettere di fumare, tuttavia a causa di mancanza di prove scientifiche, in alcuni Paesi ne è stato vietato l’uso come per gli Stati Uniti dove la Food and Drug Administration ha vietato l’uso di erbe contenenti lobelina.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://static.inaturalist.org/photos/166588201/original.jpeg
– https://tropical.theferns.info/plantimages/a/0/a05ed5061816aa652524f815f2bbdeabf1e1c600.jpg
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