Lobelia inflata
Lobelia inflata
Il tabacco indiano (Lobelia inflata L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Campanulaceae.
Sistematica –
Da un punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Campanulales,
Famiglia Campanulaceae,
Sottofamiglia Lobelioideae,
Genere Lobelia,
Specie L. inflata.
Sono sinonimi i termini:
– Dortmanna inflata (L.) Kuntze;
– Dortmannia inflata (L.) Kuntze;
– Lobelia inflata f. albiflora Moldenke;
– Lobelia inflata var. simplex Millsp.;
– Lobelia michauxii Nutt.;
– Rapuntium inflatum (L.) Mill.;
– Rapuntium michauxii (Nutt.) C.Presl.
Etimologia –
Il termine Lobelia fu dato al genere da Linneo al botanico fiammingo Mathias de Lobel (o de L’Obel, latinizzato in Matthaeus Lobelius, 1538-1616), medico e botanico del re sotto Giacomo I d’Inghilterra, di corte a Londra, e autore di una famosa Historia plantarum.
L’epiteto specifico inflata viene dal termine latino ínflo, gonfiare, per l’aspetto rigonfio.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Lobelia inflata è una pianta originaria del Nord America orientale, dal Canada sud-orientale (dalla Nuova Scozia al sud-est dell’Ontario) al Quebec, dal sud alla Louisiana e alla Georgia e a sud attraverso gli Stati Uniti orientali fino all’Alabama e ad ovest fino al Kansas.
Questa pianta è presente, oltre che nelle sue zone di origine anche in Giappone e piccole segnalazioni si sono avute in altri areali.
Il suo habitat è quello dei terreni asciutti e incolti, aree aperte e ruderali, bordi stradali, prati e pendii.
Descrizione –
La Lobelia inflata è una pianta erbacea annuale o biennale che cresce fino tra 15 e 100 cm di altezza, con steli ricoperti di minuscoli peli.
Presenta una radice fibrosa, di colore giallastra o violacea.
Le foglie sono lunghe 5-8 cm e larghe 2-3 cm, sono disposte in maniera alterna, con quelle inferiori picciolate e quelle superiori sessili, oblunghe, dentate e ricoperte di peli.
I fiori sono di colore viola-porpora, o azzurro pallido, sfumati di giallo all’interno, prodotti in grappoli terminali. Sono numerosi e piccoli con un calice composto da 5 segmenti e con una corolla piccola e tubolare di colore azzurro. Le antere degli stami sono unite a formare una corona purpurea.
L’antesi inizia da metà estate e continua fino all’autunno.
Il frutto è una piccola capsula a due cellule con numerosi semi.
I semi sono piccoli, marroni, deiscenti e cartacei.
Coltivazione –
La Lobelia inflata è una pianta annuale o biennale che viene raccolta allo stato selvatico per uso locale come medicina e fonte di materiali.
A volte viene anche coltivata come pianta medicinale ed è commercializzata in vari Paesi.
Per la sua coltivazione richiede sia una posizione soleggiata che in leggera ombra.
Dal punto di vista pedologico cresce bene in terreni argillosi pesanti e preferisce un terreno leggermente acido.
La propagazione viene solitamente eseguita per talea o seme. I semi vengono seminati in contenitori a metà primavera o metà autunno. I semi impiegano circa 2 settimane per germogliare.
Usi e Tradizioni –
La Lobelia inflata ha un lunga storia di utilizzo come pianta medicinale, come aiuto enteogenico, emetico e cutaneo o respiratorio.
I nativi americani lo usavano per i disturbi respiratori e muscolari, come purgante e come medicina cerimoniale.
Le foglie venivano masticate e affumicate; inoltre la pianta veniva usata come pianta medicinale tradizionale dai Cherokee, Irochesi, Penobscot e altri popoli indigeni. Il fogliame veniva bruciato dai Cherokee come insetticida naturale, per allontanare i moscerini.
Tuttavia, anche se possa essere usata in medicina, il consumo di Lobelia provoca effetti avversi, che possono includere sudorazione, nausea, vomito, diarrea, tremori, battito cardiaco accelerato, confusione mentale, convulsioni, ipotermia, coma o forse morte; inoltre la radice è tossica e può essere fatale se mangiata.
In generale le proprietà della Lobelia inflata sono legate all’utilizzo per problemi respiratori contro l’asma e la tosse. Ha un effetto adrenergico (simpaticomimetico): aumenta la frequenza e la forza del battito cardiaco, agisce come dilatatore coronarico, diminuisce la peristalsi e aumenta il tono intestinale. Provoca il rilascio di glicogeno epatico, inibisce la secrezione biliare, diminuisce la diuresi, è un vasocostrittore e aumenta la pressione sanguigna. Producendo una scarica di adrenalina, stimola il sistema nervoso centrale a livello dei centri bulbari, producendo broncodilatazione.
Questa pianta è emetica, espettorante, sedativa, diaforetica e leggermente lassativa.
Inoltre stimola la frequenza della respirazione e la dilatazione dei bronchi.
Da questa pianta sono stati isolati una ventina di alcaloidi del tipo: piperidina e metilpiperidina, il più importante dei quali è la lobelina. Degni di nota sono anche lobelanina e lobelanidina; inoltre, tra gli altri composti annoveriamo: norlobelanina, lobelanidina e radicamina e sono presenti anche altri principi attivi come flavonoidi, terpeni, alchini e cumarine.
La concentrazione di lobelina è più alta nei semi.
Un altro composto, l’isolobinina ha un effetto balsamico, espettorante e antiasmatico.
La lobelina è un alcaloide che aiuta a smettere di fumare. Indicato per asma, bronchite cronica, enfisema, insufficienza respiratoria (come farmaco di emergenza). Inoltre a causa del suo effetto ganglioplegico simile alla nicotina (agisce come un antagonista), è stato raccomandato il suo uso nell’astinenza da nicotina.
Tuttavia è controindicato con ipertensione arteriosa, gravidanza, allattamento. Non prescrivere contemporaneamente neurolettici o altri farmaci con alcaloidi.
Modalità di Preparazione –
Della Lobelia inflata si raccoglie l’intera pianta quando i frutti inferiori sono maturi e si può usare sia fresca che essiccata.
Questa pianta era un rimedio tradizionale dei nativi indiani nordamericani per molte condizioni curative.
Al giorno d’oggi vene utilizzata principalmente come potente erba antispasmodica nel trattamento dei disturbi respiratori e muscolari, agendo anche come stimolante respiratorio,essendo un prezioso rimedio per condizioni come l’asma bronchiale e la bronchite cronica.
Tuttavia il suo uso dovrebbe essere fatto con cautela e, comunque, con l’assistenza di un medico.
Infatti, come detto, dosi eccessive provocano nausea, vomito, sonnolenza e insufficienza respiratoria.
La pianta viene assunta:
– Internamente, nel trattamento di asma, bronchite, pertosse e pleurite;
– Esternamente, nel trattamento di pleurite, reumatismi, gomito del tennista, colpi di frusta, foruncoli e ulcere.
Tra gli altri usi, si ricorda che bruciando questa pianta il suo fumo respinge naturalmente gli insetti, soprattutto le zanzare.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/217142237/original.jpg
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.