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Riproduzione del Salice azzurro

Riproduzione del Salice azzurro

Il Salice azzurro o Salice dafnoide (Salix daphnoides Vill.) è una pianta a portamento arbustivo con distribuzione euroasiatica.

Habitat idoneo di riproduzione –
Il Salix daphnoides è una pianta diffusa in tutta l’Europa centrale tra gli stati baltici e il Piemonte, e dai Balcani alla Francia orientale.
In Italia è presente in tutta l’area settentrionale.
La pianta è originaria di un areale che comprende le Alpi, i Pirenei e i Carpazi, ma è stato naturalizzato dalla coltivazione in un’area molto più ampia. Cresce e si sviluppa ad altitudini di 100-2.000 metri.
Il suo habitat è quello delle sponde dei corsi d’acqua e nei loro greti frequentemente asciutti, insieme soprattutto a S. eleagnos, preferibilmente su suoli alluvionali calcarei a tessitura da ghiaiosa a sabbioso-limosa soggetti a periodiche sommersioni; a volte vive anche su morene e conoidi umidi.

Propagazione –
Il Salix daphnoides è una pianta che cresce in forma di arbusto deciduo o anche di albero dal portamento eretto e vigoroso; può crescere fino a 15 metri di altezza. Il tronco può avere un diametro di 20 cm.
Questo salice viene spesso coltivato come pianta ornamentale, in progetti di stabilizzazione del suolo, per uso medicinale, ecc., la pianta è spesso sfuggita alla coltivazione in alcune aree e si è naturalizzata.
È una pianta molto resistente al freddo, in grado di tollerare temperature fino a circa -25 °C quando è completamente dormiente.
Come altri salici richiede una posizione in zone spaziose e soffre l’aridità.
Cresce bene in suoli umidi ma ben drenati purché siano abbastanza profondi mentre è poco adatta ai terreni calcarei.
È una pianta molto ornamentale e di rapida crescita.
Si consiglia, inoltre, di non piantare questa specie entro 10 metri dagli edifici.
La propagazione avviene sia per seme che per talea.
Il seme ha una vitalità molto breve, di pochi giorni e deve essere seminato in superficie non appena è maturo. si consiglia di seminare in un semenzaio in posizione moderatamente soleggiata, mantenendo il terreno umido. La germinazione è solitamente piuttosto rapida. Quando le piantine divengono delle dimensioni per essere maneggiate vanno poste in vasi singoli e trapiantate abbastanza presto per evitare difficoltà di attecchimento.
Nella propagazione per talea, questa va prelevata da legno maturo della crescita dell’anno in corso; quelle prelevate da legno più maturo possono radicare in quasi qualsiasi momento dell’anno, sebbene il periodo del tardo autunno sia considerato il migliore in quanto produce un migliore equilibrio di crescita delle radici e del fusto nella primavera successiva.
Queste talee vanno poste comunque in un vivaio riparato all’aperto o direttamente in pieno campo avendo cura di pacciamare la base della pianta.
Si possono preparare anche talee di legno semimaturo, nel periodo che va dall’inizio alla metà dell’estate.

Ecologia –
Il Salice azzurro cresce in natura soprattutto sugli argini fluviali montani o nella macchia fluviale in aree alpine su suoli alluvioniali, sabbiosi, ghiaiosi e pietrosi, spesso insieme a Salix elaeagnos e Myricaria germanica.
A volte cresce anche a quote più basse, in pianura, lungo grandi fiumi e si trova anche su dune di sabbia.
Questa pianta viene piantata in programmi di agroforestazione per dare rinforzo alle dune di sabbia costiere e continentali, ma è anche ampiamente piantato come specie ornamentale nei parchi e lungo le strade.
Il Salix daphnoides ha un’ampia distribuzione, si trova in un certo numero di aree protette ed è improbabile che stia diminuendo abbastanza velocemente da qualificarsi per l’elenco in una categoria minacciata. Tuttavia, è preoccupante che la specie sia classificata come minacciata in varie liste rosse nazionali e sono necessarie ricerche sulle cause di tale declino e misure adeguate per prevenirlo. La pianta è classificata come “Least Concern” nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate.
Come in tutti i salici, la scorza e le foglie contengono il glicoside salicina, che li rende tossici per molti animali, e da cui si ricava l’acido salicilico.




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