Corythucha ciliata
Corythucha ciliata
La tingide del platano (Corythucha ciliata Say, 1832) è un insetto appartenente alla famiglia dei Tingidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Ramo Bilateria,
Phylum Arthropoda,
Subphylum Hexapoda,
Classe Insecta,
Sottoclasse Pterygota,
Coorte Exopterygota,
Subcoorte Neoptera,
Superordine Paraneoptera,
Sezione Rhynchotoidea,
Ordine Rhynchota,
Sottordine Heteroptera,
Infraordine Cimicomorpha,
Superfamiglia Tingoidea,
Famiglia Tingidae,
Genere Corythucha,
Specie C. ciliata.
È basionimo il termine:
– Tingis ciliata Say, 1832.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Corythucha ciliata è un insetto eterottero e fitofago di piante forestali.
Il suo ospite principale è Platanus occidentalis ma vive anche su Broussonetia papyrifera, fraxinus sp. ed altre latifoglie.
Questo insetto è originario del Nord America ma è presente anche in altre zone del continente, come in Messico dove è diffuso negli Stati del Coahuila, Nuevo León e Tamaulipas.
È stato inoltro introdotto da oltre mezzo secolo in buona parte dell’Europa, soprattutto nella zona meridionale e centrale, dove attacca principalmente il platano.
In Italia è noto dal 1964, dove ora è diffuso in Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia, Lazio e Toscana.
Morfologia –
La Corythucha ciliata, allo stato adulto (di circa 4 mm di lunghezza) si riconosce per avere un corpo di colore nero lucente. Inoltre presenta un pronoto giallastro largamente espanso a reticolo ai lati trasparenti.
Le ali anteriori sono di forma sub-quadrangolare e mostrano un reticolato con maglie quadrangolari o pentagonali
Le neanidi sono caratterizzate da zampette e antenne di colore giallognolo; non si spostano mai dalla foglia su cui erano situate le uova da cui sono nate.
Le ninfe cominciano a sviluppare un abbozzo di ali, sono di colore grigio scuro e tendono a spostarsi verso foglie meno popolate.
Attitudine e Ciclo biologico –
La Corythucha ciliata è un insetto che sverna allo stadio di adulto, riparato sotto le placche della scorza delle piante ospiti, o in altri anfratti.
Giunti nella primavera, di norma dopo la seconda quindicina di aprile, gli adulti svernanti riprendono l’attività, andando a colonizzare la nuova vegetazione.
Nel periodo di maggio, iniziano ad ovideporre, originando la prima generazione che è attiva agli inizi dell’estate.
Le femmine infiggono le uova nel mesofillo, per circa due terzi della loro lunghezza, e ricoprono la parte sporgente con escrementi nerastri; questi determinano una punteggiatura nerastra nella pagina inferiore delle foglie.
Le prime uova sono quindi deposte sulle foglie dei platani, incollate lungo le biforcazioni delle nervature, sulla pagina inferiore delle foglie. Dopo 20-30 giorni nascono le neanidi che alla fine di giugno sono già adulti e depongono a loro volta uova in luglio e in agosto originando altre due generazioni. A ottobre gli adulti ritornano nei ricoveri invernali.
In questo modo la Corythucha ciliata compie 3 generazioni all’anno.
Ruolo Ecologico –
La Corythucha ciliata è un insetto che ha un apparato boccale pungente succhiante in tutti gli stadi; l’insetto punge il mesofillo e vuota la cellula che si riempie di aria e necrotizza. Sulla pagina superiore si evidenzia una tipica sintomatologia; questa si manifesta con un’intensa alterazione cromatica di colore argenteo, localizzata soprattutto nella parte centrale della foglia, vicino al picciolo. La parte argentea successivamente diviene giallastra e clorotica, fino a necrotizzare.
Per questo motivo l’insetto causa molti danni alle piante infestate. L’insetto risulta inoltre anche molto fastidioso per l’uomo infestando soprattutto vie e viali.
Si ricorda che tra i emici naturali esistono alcuni parassito idi; in Italia è assalita da un Antocoride predatore: l’Orius laticollis, che di preferenza vive a spese degli stadi giovanili dell’insetto.
Altri nemici sono anche del genere Anthocoris e Neurotteri Crisopidi.
Le infestazioni, fino ad oggi, sono state controllate agendo con insetticidi di contatto contro le neanidi. In questo caso è utile operare soprattutto nel periodo tre la fine di maggio e la metà di luglio quando la vegetazione fogliare non è ancora completamente sviluppata consentendo un’agile bagnatura. È inutile attaccare le uova, che difficilmente vengono devitalizzate, e gli esemplari adulti, che si lasciano cadere al suolo se disturbati dal nebulizzatore.
Tuttavia questa lotta risulta alquanto difficoltosa per il contesto urbano in cui normalmente si trovano i Platani e per le grandi dimensioni che raggiungono.
A questo si aggiunga l’effetto indiretto di questi insetticidi ad altri componenti della fauna, oltre che all’uomo.
In via sperimentale sono stati provati interventi alternativi all’irrorazione della chioma con iniezioni, al tronco, di soluzioni insetticide; i risultati, come già detto a proposito della lotta contro l’Antracnosi, non sempre sono standardizzabili.
Se ci si trova in vivaio o in altri contesti, alquanto perimetrali, è comunque possibile effettuare un intervento diretto sulla chioma l’intervento deve essere eseguito contro i primi stadi giovanili della 1a generazione, allo scopo di abbattere immediatamente il potenziale di infestazione.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Pollini A., 2002. Manuale di entomologia applicata. Edagricole, Bologna.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/251013985/original.jpeg