Lactuca virosa
Lactuca virosa
La Lattuga velenosa (Lactuca virosa L., 1753) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Asterales,
Famiglia Asteraceae,
Sottofamiglia Cichorioideae,
Tribù Cichorieae,
Genere Lactuca,
Specie L. virosa.
Sono sinonimi termini:
– Hieracium virosum (L.) E.H.L.Krause;
– Lactuca agrestis Bubani;
– Lactuca ambigua Schrad.;
– Lactuca cornigera Pau & Font Quer;
– Lactuca flavida Jord.;
– Lactuca lactucarii (Lamotte) Lamotte;
– Lactuca livida Boiss. & Reut.;
– Lactuca patersoniae Menezes;
– Lactuca patersonii Menezes;
– Lactuca romana Garsault;
– Lactuca scariola subsp. virosa (L.) Bonnier & Layens;
– Lactuca scariola subsp. virosa (L.) Rouy;
– Lactuca scariola var. altissima Lecoq & Lamotte;
– Lactuca scariola var. flavida (Jord.) Gren. & Godr.;
– Lactuca scariola var. lactucarii (Lamotte) Rouy;
– Lactuca schimperi Jord.;
– Lactuca serratifolia Sennen;
– Lactuca sinuata Forssk.;
– Lactuca virosa f. lactucarii (Lamotte) P.D.Sell;
– Lactuca virosa f. lactucarii Lamotte;
– Lactuca virosa subsp. cornigera (Pau & Font Quer) Emb. & Maire;
– Lactuca virosa subsp. livida (Boiss. & Reut.) Ladero & A.Velasco;
– Lactuca virosa var. flavida (Jord.) Cariot & St.-Lag., 1889;
– Lactuca virosa var. virosa;
– Wiestia virosa (L.) Sch.Bip..
All’interno di questa specie si riconoscono le seguenti sottospecie:
– Lactuca virosa subsp. virosa L.;
– Lactuca virosa subsp. cornigera;
– Lactuca virosa var. lactucarii..
Etimologia –
Il termine Lactuca proviene dal latino lac, láctis latte: per l’abbondante lattice bianco presente nelle piante di questo genere.
L’epiteto specifico virosa viene da virus umore vischioso mucilaggine, e in senso peggiorativo veleno, ma anche puzza, fetore, nonché sapore amaro o acre: velenoso; puzzolente, fetido; di gusto sgradevole.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Lactuca virosa è una pianta annua a distribuzione mediterraneo-turanica ed è presente in Europa meridionale e occidentale: dalla Gran Bretagna (ma assente in Irlanda) alla Polonia, dal sud al Portogallo, Spagna e Grecia; Nord Africa – Marocco, Algeria.
In Italia questa specie è rara e si trova più o meno su tutto il territorio (più rara nel Nord-Est). Fuori dall’Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova Francia, Svizzera e Austria. Sugli altri rilievi collegati alle Alpi è presente nella Foresta Nera, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei e Carpazi. Nel resto dell’Europa e dell’areale del Mediterraneo si trova, come detto, nell’areale occidentale.
Si trova anche nella regione del Punjab del Pakistan, India e Australia, dove cresce allo stato selvatico.
Fuori da questo areale è stata documentata come introdotto in California, Alabama, Iowa e Washington, DC, e cresce spontaneamente in altre parti del continente Nord Americano.
Il suo habitat preferito sono gli incolti, i vecchi muri e lungo le vie. Predilige il terreno smosso, macereti, scarpate stradali; è la tipica pianta di bordatura dei fossi e di sentieri, soprattutto di montagna, ed è presente anche nelle radure boschive. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere arido.
La distribuzione altitudinale è varia ma può essere trovata fino a 1.100 m s.l.m. ed oltre in funzione della latitudine.
Descrizione –
La Lactuca virosa è una pianta biennale alta fino a 1,80 – 2 metri, con un odore che ricorda il papavero.
Ha un fusto bianco o rossastro e munito di aculei.
La rosetta basale può avere un diametro fino a 60 cm; le foglie sono di colore blu verde, con margini e pagina inferiore aculeati; le foglie superiori sessili sono spesso profondamente lobate; tutte le foglie abbracciano il fusto e hanno spine sulla pagina inferiore.
I numerosi stretti capolini sono disposti in pannocchie; ciascun capolino è racchiuso da brattee blu verdi che si sovrappongono.
Il periodo di fioritura è tra giugno e settembre.
Il frutto è una cipsela di 7-8 mm con corpo dell’achenio obovato (4)4,2-4,8(5,2) x (1)1,3-1,6(1,7) mm, più largo nella sua metà, con margini larghi e peli principalmente vicino al becco; marrone scuro con 6-7 coste e becco di 2,4-4 mm. Pappo di 5-6,5 mm, bianco.
Coltivazione –
La Lactuca virosa è una pianta che viene raccolta allo stato selvatico per uso locale come alimento e medicina.
Anche se il termine virosa fa pensare alla velenosità, casi di avvelenamento da questa pianta sono stati registrati solo molto raramente, tuttavia va utilizzata con molto cautela; tra l’altro la pianta è molto amara.
La pianta può essere coltivata e predilige un substrato sabbioso o sciolto e una posizione soleggiata.
Questa pianta è coltivata come pianta medicinale in molte zone d’Europa.
La propagazione avviene per seme e questo va seminato in primavera o in autunno in situ, avendo cura di coprire appena il seme. La germinazione è di solito abbastanza veloce.
Usi e Tradizioni –
La Lactuca virosa è una pianta nota per i suoi effetti psicotropi (specificatamente ipnotici o sedativi) effetti che sono spesso stati descritti come simili a quelli dell’oppio. Gli effetti ipnotici e sedativi sono noti anche in altre specie di Lactuca, anche se nelle normali lattughe alimentari tali effetti sono poco percettibili. Gli effetti dell’ingestione della L. virosa sono blandamente simili a quelli dell’oppio, anche se nella pianta non sono presenti oppiacei.
Nella farmacopea tradizionale occidentale si utilizza un estratto dalla secrezione della pianta, praticato in analogia all’oppio, chiamato lactucarium. La pianta è stata usata come anestetico e ipnotico, ma anche come sostanza stupefacente.
Allo stato attuale, anche per la irrilevanza culturale in alcuni Paesi (come in Italia) la coltivazione e la detenzione non sono vietate né regolamentate.
Dalla L. virosa possono essere ricavati oli ed estratti.
Il suo utilizzo come galattogeno non è dimostrato.
La pianta contiene flavonoidi, che hanno proprietà antiossidanti. Inoltre contiene anche cumarine e metilfenilalanina. Sono state isolate due sostanze chimiche responsabili delle proprietà sedative e sonnifere della L. virosa; lactucopicrina e lactucina.
La Lactuca virosa è stata utilizzata nel 1800 da parte dei medici come blando narcotico, quando l’oppio non era disponibile. Negli Stati Uniti, la pianta ha subito una ripresa di popolarità negli anni ’70 per la sua attività psicotropa, mentre altrove è largamente ignorata.
La pianta trova utilizzo sia in campo alimentare che medicinale.
In campo alimentare si utilizzano le foglie tenere crude o cotte, tuttavia si consiglia cautela, per alcuni effetti tossici.
Dai semi si ottiene un olio dal sapore delicato, utilizzato in cucina.
In campo medicinale, come detto, tutta la pianta è ricca di una linfa lattiginosa che sgorga libera da eventuali ferite. Questa si indurisce e si asciuga a contatto con l’aria.
Il lactucarium contenuto nella linfa ha proprietà anodine, antispasmodiche, digestive, diuretiche, ipnotiche, narcotiche e sedative.
Il lactucarium ha gli effetti di un debole oppio, ma senza la sua tendenza a causare disturbi digestivi, né crea dipendenza.
Viene assunto internamente nel trattamento di insonnia, ansia, nevrosi, iperattività nei bambini, tosse secca, pertosse, dolori reumatici, ecc.
Le concentrazioni di lactucarium sono basse nelle piante giovani e più concentrate quando la pianta entra in fiore.
Questa specie è probabilmente la più ricca in concentrazione di lactucarium.
La pianta contiene anche iosciamina, un potente depressore del sistema nervoso parasimpatico.
La pianta deve essere utilizzata con cautela e mai senza la supervisione di un professionista esperto. Anche dosi normali possono causare sonnolenza mentre l’eccesso provoca irrequietezza e le overdose possono causare la morte per paralisi cardiaca anche se alcuni studiosi dubitano su questo aspetto.
Dalla pianta si ricava un rimedio omeopatico che viene utilizzato nel trattamento di catarro cronico, tosse, fegato gonfio, flatulenza e disturbi delle vie urinarie.
Tra gli altri usi si riporta che un estratto delle foglie è usato come ingrediente in preparazioni cosmetiche commerciali come balsamo per la pelle.
Modalità di Preparazione –
La Lactuca virosa è una pianta che trova impiego sia in campo alimentare che medicinale.
In campo alimentare si possono consumare le foglie tenere crude o cotte, tuttavia si consiglia cautela, per alcuni effetti tossici.
Dai semi si ricava un olio che viene utilizzato in cucina.
Il lactucarium, presente nella pianta, viene raccolto commercialmente tagliando le teste delle piante e raschiando il succo in vasi di porcellana più volte al giorno finché la pianta non si esaurisce.
Si può utilizzare anche un infuso della pianta fiorita fresca o essiccata.
La pianta deve essere utilizzata con cautela in quanto dosi normali possono causare sonnolenza mentre l’eccesso provoca irrequietezza e le overdose hanno date in alcuni casi esito letale.
La linfa è stata applicata anche esternamente nel trattamento delle verruche.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://bs.plantnet.org/image/o/8f9e97552f89bb48b1862770f932eea45d515ff2
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.