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Viola canina

Viola canina

La viola selvatica o violetta brughiera (Viola canina L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Violaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Violales,
Famiglia Violaceae,
Genere Viola,
Specie V. canina.
Sono sinonimi i termini:
– Viola albertina Greene;
– Viola canina subsp. crassifolia Grönwall;
– Viola canina subsp. lucorum Schübl. & G.Martens, 1834;
– Viola canina subsp. pumila Wigand, 1859;
– Viola canina var. calcarea Rchb., 1824;
– Viola canina var. lanceolata Martrin-Donos, 1862;
– Viola canina var. longifolia Neilr., 1850;
– Viola canina var. lucorum Lange, 1878;
– Viola canina var. lucorum Rchb., 1824;
– Viola canina var. minor Ging., 1824;
– Viola canina var. sabulosa Rchb., 1824;
– Viola canina var. stricta Hartm.;
– Viola elatior Wimm.;
– Viola ferrariensis Campana ex Pio;
– Viola filipes Greene;
– Viola guitteauae Giraudias, 1865;
– Viola intermedia Krock.;
– Viola kutzingiana Rouy & Foucaud;
– Viola lucorum Pau;
– Viola lucorum Rchb., 1839;
– Viola montana subsp. schultzei (Billot) Janch.;
– Viola montana subsp. silvensis FontQuer;
– Viola pulchella Lam., 1779;
– Viola pumila Ging., 1824.
All’interno di questa specie si riconoscono le seguenti sottospecie e varietà:
– Viola canina subsp. canina L.;
– Viola canina subsp. contracta (Vl.V.Nikitin) Vl.V.Nikitin;
– Viola canina subsp. einseleana (F.W.Schultz ex Nyman) Erben;
– Viola canina subsp. schultzii (Billot) Döll;
– Viola canina subsp. silvensis (Font Quer) O.Bolòs & Vigo;
– Viola canina subsp. vulgaris Regel, 1861;
– Viola canina var. canina;
– Viola canina var. dunensis W.Becker;
– Viola canina var. sylvestris (Lam.) Regel.

Etimologia –
Il termine Viola viene dal greco ἴον íon viola, da un antico ϝίον fíon con lo stesso significato.
L’epiteto specifico canina proviene da cánis cane: frequente, comune come sono i cani oppure amato dai cani o utilizzato per curare i cani.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Viola canina è una specie a distribuzione eurasiatica e presente dalla Norvegia al Portogallo, a est fino all’Estremo Oriente russo, alla Turchia e al Caucaso; Africa settentrionale e Marocco; Nord America e Groenlandia.
Il suo habitat è quello delle lande, praterie aride, dune e paludi dove cresce in pascoli magri, radure e margini di boschi, praterie e arbusteti, in genere su suoli subacidi, dal livello del mare alla fascia montana.

Descrizione –
La Viola canina è una pianta erbacea che cresce in altezza tra 5 e 15 cm e che produce numerosi fusti da eretti a decombenti.
Le foglie sono ovate e più o meno cordate verso la base. Le stipole sono strettamente lanceolate e dentate o fimbriate.
I fiori sono solitari e nascono da lunghi peduncoli ascellari. I sepali sono lanceolati e hanno appendici accresci durante la fruttificazione. I petali sono di colore blu intenso, con uno sperone corto (fino a 5 mm).
Il frutto è una capsula loculicida a tre valve, ovoide acuta, subtrigona, di 6-9 x 4-6 mm, su un peduncolo eretto. Semi di 1,5-2 mm, di colore bruno-scuro, con eleosoma corto.
È una specie spesso difficile da riconoscere e che presenta una grande variabilità. Si differenzia dal genere Viola per l’assenza di una rosetta di foglie basali, carattere a volte non facile da apprezzare.

Coltivazione –
La Viola canina è una pianta erbacea perenne che produce numerosi fusti che si formano da un rizoma. La pianta viene raccolta allo stato naturale per l’uso locale come alimento e medicinale.
Per la sua coltivazione si richiede un terreno fresco, umido, ben drenato, ricco di humus in ombra parziale o screziata e protetto dai venti caldi. Tollera i terreni arenacei e calcarei ma diventa clorotica se il pH è troppo alto. Preferisce un pH compreso tra 6 e 6,5.
La propagazione avviene per seme. La semina va effettuata preferibilmente in semenzaio non riscaldato in autunno o all’inizio della primavera.
Le giovani piantine vanno poste in vasi singoli e trapiantate ad inizio estate.
Si può propagare anche per divisione. In questo caso si opera subito dopo la fioritura. Le divisioni più grandi possono essere piantate direttamente in pieno campo.

Usi e Tradizioni –
La Viola canina è una pianta presente in Eurasia ma anche in altri continenti ed in Italia, con due sottospecie, in tutte le regioni centro-settentrionali.
Questa pianta, soprattutto in passato, trovava impiego per uso alimentare o medicinale.
Per uso commestibile si utilizzano le foglie giovani e i boccioli dei fiori, crudi o cotti. Quando vengono aggiunti alle zuppe, le addensano più o meno allo stesso modo dell’okra.
Dalle foglie, inoltre, si può fare un tè.
Nell’uso medicinale si impiegano i fiori e le foglie che sono fortemente catartici ed emetici.
La pianta ha anche avuto la reputazione di curare le malattie della pelle.
Non sono noti altri usi.

Modalità di Preparazione –
La Viola canina è una pianta che, un tempo, veniva utilizzata in campo alimentare e medicinale.
Si utilizzano le foglie giovani e i boccioli dei fiori, crudi o cotti.
Dalle foglie, inoltre, si può fare un tè.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://temperate.theferns.info/image/Viola+canina
https://eol.org/pages/590864

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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