Abies homolepis
Abies homolepis
L’Abete di Nikko (Abies homolepis Siebold & Zucc., 1842) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Pinaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Pinophyta,
Classe Pinopsida,
Ordine Pinales,
Famiglia Pinaceae,
Genere Abies,
Specie A. homolepis.
Sono sinonimi i termini:
– Abies homolepis var. scottii McFarland;
– Picea homolepis (Siebold & Zucc.) Carrière;
– Picea homolepis (Siebold & Zucc.) Godr.;
– Picea homolepis (Siebold & Zucc.) Gord..
All’interno di questa specie si riconoscono le seguenti varietà:
– Abies homolepis var. homolepis;
– Abies homolepis var. umbellata (Mayr) E.H.Wilson.
Etimologia –
Il termine Abies viene da Abies che è il nome classico latino (Virgilio, Egloghe, dalla radice sanscrita abh sgorgare della resina); secondo un’altra interpretazione deriverebbe dalla parola greca ἄβιος = longevo.
L’epiteto specifico homolepis deriva dalle radici greche ὁμός homós = uguale e λεπιϛ lepís = squama, scaglia riferendosi a squame e brattee della stessa lunghezza nei coni.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Abies homolepis è una conifera endemica delle zone montane del Giappone e con precisione delle isole giapponesi di Honshū, Kyūshū e Shikoku e presente in un areale che comprende l’Asia dell’est ed il Giappone centrale e meridionale.
Il suo habitat naturale è quello delle quote montane comprese tra 700 e 2.000 m su suoli di origine vulcanica, generalmente ben drenati. Alle quote più elevate forma boschi puri o in associazione con Abies veitchii e Larix kaempferi, ma generalmente alle quote più comuni si rinviene in associazione con Fagus crenata, Quercus crispula, Betula grossa, Tsuga diversifolia, Thuja standishii Pinus densiflora. A quote ancora inferiori A. homolepis è sostituito da Abies firma.
Descrizione –
L’ Abies homolepis è una conifera di taglia medio-grande che può raggiungere i 45 m di altezza.
Il tronco può raggiungere 1-5 m di diametro.
La corteccia è di colore grigio-marrone che tende a sfogliarsi.
I rami principali dipartono dal tronco ad angolo retto, orizzontalmente; i ramoscelli secondari sono lievemente pubescenti, grigi, marroni o marroni-giallastri.
Le gemme sono marroni con resina bianca, di forma ovoidale-conica, di 10-14 mm di diametro.
Le foglie sono aghiformi, di colore verde scuro brillante superiormente, verde-bluastro inferiormente, lunghe fino a 3 cm, con apice ottuso o bifido.
Gli strobili maschili sono ovoidali, verdi-giallastri e lunghi 1,4 cm; gli strobili femminili, resinosi, di color prima viola scuro e poi marrone a maturazione, sono cilindrici, con cima arrotondata, lunghi fino a 10 cm e larghi fino a 4 cm; le scaglie sono dentellate, leggermente pelose.
I semi sono di colore grigiastro e lunghi 1,8 cm.
Coltivazione –
L’Abies homolepis è una conifera sempreverde dalla chioma stretta e conica che viene raccolto in natura per l’uso prevalentemente locale del suo legno.
Questa pianta è ampiamente coltivata come ornamentale in Europa, in Asia e nel Nord America, dove sono disponibili diverse forme nane.
Per la sua coltivazione si tenga conto che è una pianta della zona temperata fresca e umida, dove si trova ad altitudini fino a 2.000 metri, e preferisce un buon terreno umido ma non impregnato d’acqua. Questa conifera cresce bene in terreni argillosi pesanti, è molto tollerante all’ombra, soprattutto da giovane, ma la crescita è più lenta in ombra fitta.
È una pianta più tollerante all’inquinamento atmosferico rispetto ad altre specie del genere.
Dal punto di vista pedologico preferisce suoli leggermente acidi fino a un pH di circa 5 ed essere piantata su pendii esposti a nord.
Il tasso di crescita è abbastanza buono, con una media di circa 30 cm all’anno per almeno i primi 100 anni; anche l’aumento della circonferenza è ragionevole, sono stati registrati 1,2 metri in 36 anni.
La propagazione avviene per seme e la semina va effettuata a fine inverno in serra o all’aperto all’inizio della primavera.
La germinazione è spesso scarsa, di solito richiede circa 6 – 8 settimane; tuttavia la stratificazione dovrebbe produrre una germinazione più uniforme, per cui è meglio seminare il seme in un semenzaio non riscaldato non appena è maturo in autunno.
Il seme rimane vitale fino a 5 anni se ben conservato.
Le giovani piantine vanno poi messe in vasi singoli dove saranno fatte sviluppare almeno per il loro primo inverno.
Il trapianto in pieno campo va effettuato in tarda primavera o all’inizio dell’estate, dopo le ultime gelate previste.
Gli alberi dovrebbero essere piantati in pieno campo quando sono piuttosto piccoli, tra i 30 ei 90 cm di altezza. Gli alberi più grandi attecchiscono male anche per difficoltà di sviluppo delle radici e di resistenza al vento.
Usi e Tradizioni –
L’Abies homolepis è un abete originario delle montagne centrali e meridionali di Honshū e Shikoku, in Giappone dove cresce spesso in foreste pluviali temperate con piogge abbondanti ed estati fresche e umide e abbondanti nevicate invernali.
Questa pianta trova impiego soprattutto per l’utilizzo del suo legname oltre che come ornamentale in Europa, in Asia e nel Nord America.
Tra gli altri usi si segnala che un estratto delle foglie viene utilizzato come ingrediente nelle preparazioni cosmetiche commerciali come astringente e umettante.
Per quanto riguarda il suo legno questo è leggero, morbido, a grana grossa. Viene utilizzato per l’edilizia, la pasta di legno, ecc.
Poiché il valore del legname è basso, questa specie non è stata utilizzata come albero da legno in misura significativa. Di conseguenza, ci sono molte sottopopolazioni relativamente grandi rimaste nel centro di Honshu. Tuttavia, i cervi giapponesi sono un problema serio, poiché riducono la rigenerazione e talvolta uccidono alberi più grandi.
La pianta è classificata come “quasi minacciata” nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate (2013).
È anche un albero forestale popolare poiché è più resistente di altre specie del genere all’inquinamento atmosferico.
Modalità di Preparazione –
L’ Abies homolepis è una conifera che viene impiegata soprattutto per l’utilizzo del suo legname oltre che come ornamentale in Europa, in Asia e nel Nord America.
D questa pianta si prepara anche un estratto delle foglie che viene utilizzato come ingrediente in vari preparati cosmetici e come astringente e umettante.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/4541268/original.jpeg
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.