Sium sisarum
Sium sisarum
La Sedanina o Sisaro (Sium sisarum L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Apiaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Apiales,
Famiglia Apiaceae,
Genere Sium,
Specie S. sisarum.
Sono sinonimi i termini:
– Apium sisarum (L.) Calest.;
– Carum sisarum (L.) Baill.;
– Pimpinella sisarum (L.) Jess.;
– Pimpinella sisarum (L.) Koso-Pol.;
– Selinum sisarum (L.) E.H.L.Krause;
– Seseli sisarum (L.) Crantz;
– Sium brevifolium hort.;
– Sium brevifolium hort. ex DC.;
– Sium podolicum Besser;
– Sium podolicum Besser ex Rchb.;
– Sium podolicum G.Don.
Etimologia –
Il termine Sium proviene dal greco σίον síon, nome di un genere di piante perenni di luoghi umidi e paludosi nell’emisfero settentrionale.
L’epiteto specifico sisarum è il genitivo plurale di sisara erica: delle eriche, per la condivisione dell’habitat.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Sedanina è una pianta il cui luogo di origine è incerto ma molto probabilmente tra l’Europa orientale e l’Asia.
Il suo habitat naturale, per via della sua antica coltivazione non è conosciuto in condizioni spontanee ma la pianta cresce agevolmente in luoghi umidi, margini di coltivazioni, fossati parzialmente sommersi, ecc.
Descrizione –
Il Sium sisarum è una pianta erbacea perenne che si diparte da un grappolo di radici bianche luminose, dolciastre, alquanto aromatiche, ciascuna di circa 15–20 centimetri di lunghezza.
La pianta può raggiungere un’altezza di 1,00 metri e 40 centimetri di ampiezza.
I fiori sono bianchi, piccoli e raggruppati in ombrelle; sono ermafroditi ed impollinati dagli insetti. La pianta è autofecondante.
Le foglie sono lanceolate, seghettate e pennate composte, verde scuro e lucenti.
I frutti sono acheni e i semi hanno uno spessore compreso tra 0,75 e 1 mm e una lunghezza compresa tra 2 e 2,5.
Coltivazione –
Il Sium sisarum è una pianta conosciuta da parecchio tempo e raccolta allo stato naturale o coltivata, sia per uso alimentare che medicinale.
Ha una radice tuberosa a grappolo spessa un paio di centimetri con un nucleo fibroso non commestibile. La carne è bianca e ha un sapore dolce vicino a quello di carote e pastinache.
È una pianta rustica che cresce bene nel clima freddo e umido dell’Europa centrale.
La pianta preferisce un terreno leggero, ricco, che trattiene l’umidità ed una esposizione in pieno sole.
Per una maggiore tenerezza delle radice la pianta deve crescere in condizioni di umidità del suolo ed inoltre può crescere anche in zone parzialmente ombreggiate.
La propagazione avviene per seme; la semina va effettuata dal tardo inverno all’inizio della primavera. In condizioni più fredde può essere lenta germogliare.
La semina può essere fatta in semenzaio, con trapianto in primavera.
Si può propagare anche per divisione, all’inizio della primavera, appena prima del periodo vegetativo. In questo caso si utilizzano le radici laterali e le divisioni più grandi possono essere piantate direttamente in pieno campo.
Le piante hanno bisogno di una distanza d’impianto di circa 30 cm e germinano ad una temperatura di circa 20 °C. I semi vanno ricoperti di una quantità di terra pari a circa 1-2 volte il loro spessore. Si consiglia comunque di evitare i ristagni d’acqua durante le prime settimane. Trapiantate le giovani piantine quando sono già vigorose.
Usi e Tradizioni –
Il Sium sisarum è una pianta che un tempo veniva spesso coltivata per la sua radice commestibile; oggi, purtroppo, è praticamente caduta in disuso nonostante abbia una radice molto saporita, facile da coltivare e relativamente produttiva.
Questa pianta è un antico ortaggio considerato un tempo una prelibatezza, coltivato in Europa fino al XVIII secolo. A causa del contenuto naturale di zucchero relativamente alto, la pianta veniva anche macinata, raffinata ed usata come dolcificante prima che si diffondesse la ben più produttiva barbabietola da zucchero.
Nell’uso commestibile si utilizzano le radici sia crude che cotte; ha una consistenza soda, dolce e farinosa a cui va tolta la parte centrale di consistenza legnosa e fibrosa.
Le radici hanno un gusto molto accettabile anche da crude, un po’ come un incrocio tra carote e pastinaca ma con un sapore di nocciola.
La radice tostata è stata usata come succedanea del caffè.
L’origine della pianta non è certa, pare di provenienza asiatica, ed arrivò in Europa prima o prima dell’epoca romana. Si presume che sia quella stata menzionato da Plinio il Vecchio come favorito dell’imperatore Tiberio, anche se questo potrebbe essere stato anche un riferimento a una pastinaca o una carota.
La badessa benedettina del XII secolo Hildegard von Bingen ha discusso le proprietà medicinali del Sium sisarum nella sua opera Physica:
si ricorda che questa pianta va mangiata comunque con moderazione per via di effetti negativi sulla digestione ed assimilazione.
La pianta ha trovato impiego anche in campo cosmetico e medicinale.
Modalità di Preparazione –
Le radici del Sium sisarum, soprattutto un tempo, avevano uno spazio particolare in cucina e nelle relative ricette, di cui la letteratura ce ne riporta un buon riscontro.
Nell’uso culinario vengono tagliate a pezzi, bollite e servite come pastinache o carote. Le radici possono essere stufate, cotte al forno, arrostite, fritte in pastella come frittelle o mantecate, e anche grattugiate e utilizzate crude in insalata. In alcune radici può essere presente un nucleo fibroso, legato anche alle condizioni ed ai terreni in cui cresce la pianta. in questi casi la parte centrale va rimossa.
Questa pianta, inoltre, è entrata in passato in vari piatti e ricette nazionali per lo più legate alle tradizioni popolari.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– http://dryades.units.it/dryades/plants/foto/TSB44633.jpg
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.