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Rumex longifolius

Rumex longifolius

Il Romice a foglie lunghe (Rumex longifolius DC.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Polygonaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Spermatophyta,
Classe Magnoliophyta,
Ordine Polygonales,
Famiglia Polygonaceae,
Genere Rumex,
Specie R. longifolius.
Sono sinonimi i termini:
– Rumex distans Dumort.;
– Rumex domesticus Hartm.;
– Rumex strepens Schult. & Schult.f.;
– Rumex suzukianus Rech.f..
All’interno di questa specie si riconosce una varietà:
– Rumex longifolius var. nanus.

Etimologia –
Il termine Rumex viene da rumex giavellotto, lancia: per la forma appuntita delle foglie di molte specie di questo genere. Già in Plauto e altri col significato di romice.
L’epiteto specifico longifolius proviene da longus lungo e da folium foglia: dalle lunghe foglie.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Rumex longifolius è una pianta originaria dell’Europa, presente dalla Scandinavia verso sud e verso est fino ai Pirenei, al Caucaso, all’Asia occidentale e centrale. Inoltre è ampiamente naturalizzata nell’America settentrionale.
Il suo habitat è lungo i fiumi, nei fossi e nei luoghi erbosi umidi, valli umide, margini di foreste, pendii montuosi, bordi stradali, campi coltivati, valli fluviali; ad altitudini comprese tra 100 e 3.000 metri s.l.m..

Descrizione –
Il Rumex longifolius è una pianta erbacea perenne che raggiunge un’altezza compresa tra 60 e 120 cm.
Ha foglie grandi e larghe, i cui bordi sono ondulati e ondulati. La superficie superiore delle foglie è glabra e la superficie inferiore pelosa accanto alle vene.
Le foglie del fusto sono alterne e sono strettamente ovato-lanceolate e hanno una base arrotondata o affusolata. Gli steli fogliari hanno all’incirca la stessa lunghezza della lamina fogliare.
Gli steli sono eretti, duri e non ramificati fino a poco al di sotto dell’infiorescenza. Le giunzioni degli steli sono ricoperte da due stipole fuse che formano un’ocrea, una sottile guaina simile alla carta – una caratteristica della famiglia delle Polygonaceae e, in questa specie, sfrangiata superiormente.
L’infiorescenza è costituita da grandi grappoli di racemi che contengono piccoli fiori verdastri che sono bisessuali. I segmenti del perianzio sono in due spirali di tre. I segmenti nella spirale esterna sono piccoli e distesi mentre la spirale interna forma le valve del frutto, che sono arrotondate o reniformi e hanno bordi interi o ondulati. Ogni fiore ha sei stami, un pistillo composto da tre carpelli fusi e tre stili.
La fioritura è tra luglio e settembre.
Il frutto è una noce marrone lucida con una sezione trasversale triangolare.

Coltivazione –
Il Rumex longifolius è una pianta che viene raccolta in natura per uso locale come alimento e medicinale.
In certe condizione può diventare invasiva ed è difficile da eradicare a causa della rigenerazione dell’apparato radicale.
È una pianta che può crescere in una vasta tipologia di suoli ma predilige quelli profondi, fertili, moderatamente pesanti, ricchi di humus, che trattengono l’umidità e anche ben drenati, con una posizione in pieno sole o in ombra parziale.
Questa specie, come altre del suo genere, anche a causa dell’impollinazione anemofila, tende ad ibridarsi facilmente con specie congeneri.
La pianta si propaga per seme, con semina in pieno campo nel periodo primaverile.
Può propagarsi anche per via agamica tramite divisioni, sempre nel periodo primaverile.

Usi e Tradizioni –
Il Romice a foglie lunghe usata da tempo sia per scopo alimentare che medicinale.
Per uso commestibile si consumano le foglie cotte. Queste vengono consumate anche come ortaggio per la loro azione antiscorbutica.
Si possono mangiare anche i semi che, soprattutto un tempo, venivano macinati in polvere e usati nella pappa o aggiunti alle farine di cereali per fare il pane, ecc.
Per uso medicinale si utilizza l’intera pianta, ma soprattutto la radice, che è alterativa, astringente, colagoga, deostruente, stomachica e tonica.
Tra gli altri usi, sebbene non sia stata fatta alcuna menzione specifica per questa specie, dalle radici di molte specie del genere si possono ottenere coloranti dal verde scuro al marrone e al grigio scuro che non necessitano di un mordente.
Si ricorda, inoltre, che questa pianta contiene livelli piuttosto elevati di acido ossalico, che è ciò che conferisce alle foglie un sapore acido-limone. Perfettamente buone in piccole quantità, le foglie non vanno mangiate in grandi quantità poiché l’acido ossalico può bloccare altri nutrienti negli alimenti, in particolare il calcio, causando così carenze minerali. Il contenuto di acido ossalico viene ridotto, comunque, se la pianta è cotta. Le persone con tendenza a reumatismi, artrite, gotta, calcoli renali o iperacidità dovrebbero prestare particolare attenzione se inseriscono questa pianta nella loro dieta poiché può aggravare la loro condizione.

Modalità di Preparazione –
Il Rumex longifolius è una pianta di cui si utilizza tutto.
Le foglie cotte vengono consumate anche come ortaggio.
Anche i semi possono essere mangiati sia tal quali che in forma di farine.
Per uso medicinale si utilizza l’intera pianta, ma soprattutto la radice.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– http://plantillustrations.org/illustration.php?id_illustration=153450
– https://www.inaturalist.org/observations/76884498

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




2 pensieri riguardo “Rumex longifolius

  • Coltivata in pieno campo ci sono esperienze. I semi si possono utilizzare come biomassa

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    • ecosostenibile

      Ci sono alcune esperienze di coltivazioni di specie simili per uso foraggero e biomasse. Tuttavia la letteratura a tal proposito è insufficiente per comprendere l’eventuale capacità della pianta a diventare invasiva in areali diversi dal suo habitat di origine. In generale la sostenibilità nella produzione di biomasse è strettamente legata alla possibilità di utilizzo di specie autoctone (con criteri agroecologici) e, comunque, in impieghi direttamente in azienda o a corto raggio (in quanto l’efficienza energetica delle biomasse è inversamente proporzionale alla distanza di reimpiego).

      Rispondi

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