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Rheum rhabarbarum

Rheum rhabarbarum

Il Rabarbaro comune (Rheum rhabarbarum L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Polygonaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Caryophyllidae,
Ordine Polygonales,
Famiglia Polygonaceae,
Genere Rheum,
Specie R. rhabarbarum.
Sono sinonimi i termini:
– Rheum franzenbachii Münter;
– Rheum franzenbachii var. mongolium Münter;
– Rheum macropterum Mart.;
– Rheum muricatum Blanco;
– Rheum sanguineum Meisn.;
– Rheum undulatum L.;
– Rheum undulatum var. longifolium C. Y. Cheng & T. C. Kao.

Etimologia –
Il termine Rheum proviene da rheu radice; per antonomasia rheu barbarum radice dei barbari, da cui rabarbaro.
L’epiteto specifico rhabarbarum viene dal greco ῥα rha, contrazione di ῥίζα rhiza radice, e da βάρβᾰρος bárbaros esotico, straniero: radice esotica.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Rabarbaro comune è una pianta originaria della Siberia meridionale, della Cina settentrionale e centrale.
È presente in natura in un’area che comprende la Siberia sud-orientale nella regione intorno a dauriana fino ad est, dal lago Baikal in Russia e nella Mongolia settentrionale. In Cina, si trova nelle province settentrionali di Hebei, Heilongjiang, Henan, Hubei, Jilin, Mongolia Interna, Shanxi e Shaanxi.
Il suo habitat naturale in Cina è quello delle aree assolate sui pendii montuosi, da 1000 a 1600 m di altitudine; in Russia si trova nei terreni sabbiosi lungo i margini dei campi, nelle steppe e nei boschi cedui non comuni a livello regionale.

Descrizione –
Il Rheum rhabarbarum è una pianta erbacea perenne che cresce da un robusto rizoma carnoso da cui viene emesso ogni anno un nuovo apparato vegetativo che può raggiungere altezze anche superiori ai 200 cm.
Le foglie, di grandi dimensioni, di colore verde scuro, sono in gran parte riunite in una rosetta basale, disposte con fillotassi alternata, con piccioli lunghi cilindrici e carnosi e lembo variabile da ovato-cordato a reniforme, semplice o palmato-lobato. Il margine è dentato, più o meno ondulato.
I fiori sono bisessuali, riuniti in pannocchie terminali lungamente peduncolate che possono raggiungere alcuni decimetri di lunghezza. I singoli fiori hanno simmetria raggiata, con perigonio composto da sei tepali di colore bianco o giallastro. Stami in numero di 6 o 9. Ovario supero, contenente un solo ovulo.
In Cina fiorisce a giugno e fruttifica dopo luglio.
Il frutto è una noce trigona con spigoli prolungati in un’ala membranosa.

Coltivazione –
Il Rheum rhabarbarum è una pianta che è stata raccolta per secoli, in natura, per la sua radice, come impiego sia medicina popolare in Europa che in Asia. Successivamente è stato coltivato per la sua radice in alcuni Paesi come in Inghilterra e Russia.
Il rabarbaro viene coltivato sia come pianta industriale per la produzione dei rizomi, sia come pianta ortiva per l’utilizzazione a scopo alimentare.
In entrambi i casi il ciclo colturale è biennale o poliennale in quanto nel primo anno la pianta ha una modesta vigoria. È una pianta rustica e abbastanza adattabile, tuttavia vegeta bene in terreni freschi, moderatamente umidi, ben dotati di sostanza organica e ben drenati. Predilige i terreni con reazione subacida, neutra o sub-basica poiché si adatta a valori di pH variabili da 6 a 8. È preferibile l’esposizione in piena luce, ma tollera bene anche un certo grado d’ombreggiamento.
Per l’impianto è sconsigliata la semina diretta in pieno campo alla quale va preferito il trapianto utilizzando piante di un anno d’età. Le piante vanno messe a dimora ad una distanza di 80–100 cm lungo la fila e con distanze fra le file in funzione del tipo di meccanizzazione adottato. La messa a dimora si effettua a novembre-dicembre nelle zone a inverno mite o a febbraio-marzo nelle regioni fredde.
La raccolta va fatta al secondo anno d’impianto per quanto riguarda il rizoma, oppure moderatamente anche al primo anno per i piccioli fogliari, avendo cura di lasciare un adeguato numero di foglie per consentire l’attività. L’epoca di raccolta è autunnale per il rizoma e primaverile, da aprile a giugno secondo le zone, per le foglie. In estate vanno asportati gli scapi con le infiorescenze in quanto la fioritura e la fruttificazione sottraggono energie alla pianta penalizzando soprattutto la produzione dei rizomi.

Usi e Tradizioni –
Il Rheum rhabarbarum fu descritto per la prima volta da Carlo Linneo nel 1753. Linneo descrisse anche il R. undulatum, ma questa è ora considerata la stessa specie.
Questa pianta è una officinale da sempre utilizzata per le sue proprietà. In cucina, si utilizzano i gambi rosso ciliegia, aggiunti ai dolci per il loro sapore intenso ed agrodolce, possono anche essere cucinati a pezzi, arrostiti o ridotti in purea e sono ottimi per dare sapore ai piatti a base di carne d’anatra e di faraona. La radice, raccolta in stagione autunnale, possiede proprietà rinfrescanti, toniche, digestive, lassative, astringenti e depurative, svolgere un’azione antinfiammatoria, antimicotica, regolarizza la bile, è utile in caso di coliche, dolori del fegato e dissenterie.

Modalità di Preparazione –
Del Rabarbaro comune se ne fa un utilizzo sia in campo medicinale che per scopi alimentari.
Per uso commestibile si utilizzano i gambi rosso ciliegia, aggiunti ai dolci per il loro sapore intenso ed agrodolce; questi possono anche essere cucinati a pezzi, arrostiti o ridotti in purea e sono ottimi per dare sapore a vari piatti a base di carne bianca.
La radice viene raccolta durante il periodo autunnale.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://powo.science.kew.org/taxon/urn:lsid:ipni.org:names:301818-2

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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