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Riproduzione del Ginepro fenicio

Riproduzione del Ginepro fenicio

Il Ginepro fenicio (Juniperus phoenicea L., 1753) è una specie arbustiva della famiglia delle Cupressaceae, elemento costitutivo della macchia mediterranea.

Habitat idoneo di riproduzione –
Il Ginepro fenicio è una pianta originaria delle coste del Mediterraneo e questa specie è diffusa nella Spagna orientale, compresa Andorra, nella Francia meridionale e in una piccola parte dell’Italia nord-occidentale.
Il suo habitat è quello delle colline aride a substrato calcareo, in prossimità delle coste, dove cresce su zone rocciose o sabbiose, formando di rado formazioni pure; in genere cresce con altre specie della macchia mediterranea, dal piano fino a 1300 metri sui rilievi costieri.

Propagazione –
Il Ginepro fenicio è una pianta molto longeva e a crescita lenta, ma non molto resistente al freddo, in grado di tollerare temperature di breve durata fino a circa -5 °C quando è dormiente.
Può crescere anche nell’entroterra delle aree mediterranee e riesce a vegetare con precipitazioni minime di soli 200 mm annui.
Per la sua coltivazione richiede una posizione aperta, soleggiata e un terreno ben drenato, con preferenza per i substrati calcarei.
Le piante sono generalmente monoiche, anche se si hanno forme dioiche che possono essere localmente predominanti; In questo caso, se si vogliono produrre semi, dovrebbero vanno coltivate sia le forme maschili che quelle femminili.
La propagazione avviene per seme che richiede un periodo di stratificazione fredda. Il seme ha un tegumento duro e può essere molto lento a germinare, richiedendo un periodo freddo seguito da un periodo caldo e poi un altro periodo freddo, ciascuno della durata di 2 – 3 mesi.
Si consiglia di immergere il seme per 3 – 6 secondi in acqua bollente per accelerare il processo di germinazione. Il seme va seminato, possibilmente, non appena è maturo in un semenzaio non riscaldato. Alcuni semi potrebbero germogliare nella primavera successiva, anche se la maggior parte impiegherà un altro anno. Un’altra possibilità è raccogliere il seme “verde” (quando l’embrione si è completamente formato ma prima che il tegumento si sia indurito).
Le giovani piantine vanno invasate in vasi singoli quando sono abbastanza grandi da poter essere maneggiate. Il trapianto va effettuato all’inizio dell’estate.
Infine si ricorda che se il seme viene conservato asciutto può rimanere vitale per diversi anni.
Questa pianta si può propagare anche tramite talee di legno maturo, di 5 – 10 cm con tacco, da preparare nel periodo di settembre – inizio autunno in serra non riscaldata. Il trapianto delle talee radicate va effettuato nell’autunno successivo.

Ecologia –
Lo Juniperus phoenicea è una pianta che nel suo habitat naturale ha una vita generazionale di 25 anni ed è considerata una specie stabile nella Lista Rossa IUCN 2016 delle specie minacciate.
Il suo habitat nelle zone costiere è maggiormente minacciato dalla presenza umana, sia stanziale che itinerante. Questo perche sono state piantate in questi habitat piante non presenti in natura come pini, robinia, tamerici francesi, falso indaco del deserto, agave americana, albero del paradiso e alcune piante succulente del Sud Africa. Lo scopo di questo è solitamente quello di stabilizzare le dune, ma queste piante esterne interferiscono con la vegetazione naturale. Inoltre lo Juniperus phoenicea è minacciato facilmente dagli incendi, perché è abbastanza infiammabile e non si rigenera bene. Ciò rende necessario piantare nuovi esemplari dopo che un incendio ha danneggiato gli altri.




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