Coleus barbatus
Coleus barbatus
Il Coleo dell’India (Coleus barbatus (Andrews) Benth. ex G. Don;) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Lamiales,
Famiglia Lamiaceae,
Tribù Ocimeae,
Sottotribù Plectranthinae,
Genere Coleus,
Specie C. barbatus.
Sono sinonimi i termini:
– Plectranthus barbatus Andrews;
– Plectranthus forskaolaei Vahl;
– Plectranthus forskohlii Willd.;
– Coleus forskalaei auct., non Briq..
– Coleus forskohlii (Willd.) Briq..
Etimologia –
Coleus dal greco κολεός coléos guaina, fodero: riferimento ai filamenti che appaiono riuniti in piccoli fasci inguainanti lo stilo
L’epiteto specifico barbatus viene da barbuto, da barba barba: per la presenza di organi forniti di peli localizzati simili a barbe.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Coleus barbatus è una pianta perenne originaria dell’India e dell’Africa orientale.
Il suo habitat è quello delle zone montagnose esposte al sole in India, Nepal, Sri Lanka e Thailandia, ad una altitudine dai 300 ai 2000 m.
Descrizione –
Il Coleus barbatus è una pianta erbacea perenne che può raggiungere i 90 centimetri di altezza che si diparte da radici carnose ed aromatiche.
Le foglie sono di colore verde chiaro, ovate e con margini seghettati.
I fiori possono essere di colore azzurro-violaceo oppure possono assumere una sfumatura tra il blu e l’indaco.
Coltivazione –
Il Coleus barbatus è una pianta che cresce in climi subtropicali e tropicali umidi e che va coltivata, pertanto in aree non soggette a gelate, tranne se coltivate in vaso ed in ambiente protetto.
La propagazione avviene per seme, da gennaio a giugno in vasetti o in semenzaio, ricoprendo leggermente con vermiculite, a 20-22° C.
La germinazione avverrà in 2-4 settimane.
È possibile propagare per cespi contenente una porzione di radici.
Usi e Tradizioni –
Il Coleus barbatus è una pianta che viene chiamata in vari modi in funzione dell’aria dove viene coltivata o utilizzata.
Il nome brasiliano è boldo brasileiro o boldo gaúcho.
Questa pianta fu descritta per la prima volta come Plectranthus barbatus da Henry Cranke Andrews nel 1810. Successivamente fu trasferito al genere Coleus da Bentham nel 1830.
Sebbene Coleus fosse stato precedentemente inserito in Plectranthus, il binomio originale è stato ripreso in un importante studio sulla sottotribù Plectranthinae nel 2019.
Nel tempo c’è stata una certa confusione sui sinonimi di questa specie. Plectranthus forskaolaei fu descritto per la prima volta da Vahl nel 1790.
Tuttavia il nome di Vahl è illegittimo, perché lo tratta come sinonimo del già descritto Ocimum hadiense Forrsk. Vahl ha scritto l’epiteto come “Forskålaei”, riferendosi a Pehr Forsskål, scritto anche come “Forskål”.
Successivamente, nel 1800, Willdenow fece riferimento al nome di Vahl, ma pronunciò l’epiteto “forskolaei”. A partire dal 31 luglio 2020, l’International Plant Names Index utilizza l’ortografia “forskalei”. Era probabilmente questa specie a cui Briquet si riferiva quando trasferì una specie a Coleus come “C. forskohlii (Willd.) Briq.” , introducendo un’altra grafia dell’epiteto; tuttavia, Briquet non ha fatto esplicito riferimento a un basionimo. Briquet considerava “Coleus forskohlii” come sinonimo di quello che chiamava “C. barbatus Benth.”, sebbene Vahl avesse originariamente dato una sinonimia diversa. Paton et al. (2019) affermano che gli epiteti “forskalaei” o “forskohlii” sono applicati in modo errato a questa specie, trattando invece i binomi con questi epiteti come sinonimi di Coleus hadiensis, in conformità con l’uso originale di Vahl.
Al di la degli aspetti tassonomici il Coleus barbatus è una pianta di cui si utilizzano le carnose radici aromatiche, che costituiscono la droga, da cui si ottengono i principi attivi che rendono così interessante questa specie vegetale.
Nella medicina tradizionale ayurvedica il Coleus barbatus è stato usato per curare malattie cardiache, dolori spasmodici, minzione dolorosa e convulsioni. Viene infatti utilizzato da migliaia di anni dagli indù per curare disturbi cardiovascolari, respiratori (asma), oftalmologici e della pelle.
Dalla pianta si estrae la forskolina, un derivato diterpenico anche conosciuto con il nome di coleonolo.
Solo nel 1974 la ricerca occidentale ha individuato questo principio attivo che contiene nelle sue radici ed è responsabile delle sue virtù medicinali.
La forskolina, attivando la produzione di calore e la lipolisi (scioglimento del tessuto adiposo), riduce la quantità di grasso circolante nel sangue e favorisce la perdita di peso.
La forskolina ha gli stessi effetti dell’efedrina, la molecola simile all’anfetamina utilizzata nel trattamento dell’asma, dell’ipertensione e dell’obesità, con minori effetti collaterali.
Questa sostanza, secondo alcuni studi, ha anche il vantaggio di preservare il tessuto muscolare, spesso colpito dalla perdita di peso.
Inoltre aumentando la produzione di ormoni tiroidei da parte della ghiandola tiroidea e con la sua azione sulla serotonina e sulla dopamina, la forskolina sarebbe efficace nel migliorare i sintomi della depressione.
È interessante anche per le persone che soffrono di ipotiroidismo.
Inoltre l’azione sulla dilatazione dei vasi sanguigni conferisce alla forskolina il suo effetto benefico sull’ipertensione. Fu infatti uno dei primi usi della pianta nella medicina ayurvedica diversi secoli fa.
È con lo stesso processo che la forskolina è efficace nel glaucoma, una malattia causata da un’eccessiva pressione nell’occhio che può portare alla cecità.
Uno studio statunitense del 2005 ha anche mostrato che “l’assunzione orale di forskolina (250 mg di estratto di forskolina al 10% due volte al giorno) per 12 settimane ha modificato favorevolmente la composizione corporea.
Inoltre le tisane a base di Coleus barbatus contengono acido rosmarinico e anche flavonoidi glucuronidi e diterpenoidi.
Si ricorda, comunque, che le persone con stomaco sensibile, soggette a bruciore di stomaco e malattia da reflusso gastroesofageo, dovrebbero fare attenzione quando consumano Coleus barbatus.
Inoltre, a causa delle sue proprietà sulla pressione sanguigna, le persone con pressione sanguigna bassa o ipotensione dovrebbero evitare di assumere Coleus barbatus.
Modalità di Preparazione –
I principi attivi di questa pianta si trovano in commercio e, generalmente dosati tra il 10 e il 20% di forskolina. Gli integratori alimentari estratti dal Coleus barbatus sono consigliati in dosi che vanno da 10 a 60 mg due o tre volte al giorno, in una cura rinnovabile di un mese.
Il Coleus barbatus è spesso combinato con guaranà o garcinia per una maggiore efficacia.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto: http://legacy.tropicos.org/Image/100694624
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.