Proantocianidine
Proantocianidine
Le proantocianidine sono una classe di polifenoli presenti in natura in molte piante.
Dal punto di vista della struttura chimica sono ripetizioni oligomeriche dei flavonoidi; molte infatti sono ripetizioni oligomeriche della catechina e dell’epicatechina e loro esteri dell’acido gallico.
Le proantocianidine sono state scoperte nel 1947 da Jacques Masquelier, il quale ha sviluppato e brevettato le tecniche per l’estrazione delle proantocianidine oligomeriche dalla corteccia di pino e dai semi d’uva.
Le proantocianidine, compresi i polimeri meno bioattivi e biodisponibili (quattro o più catechine), rappresentano un gruppo di flavan-3-oli condensati, come le procianidine, le prodelfinidine e le propelargonidine.
Si trovano in molte piante; le ritorviamo in particolare nelle mele, nella corteccia di pino marittimo ed in quella quella della maggior parte delle altre specie di pino, nella cannella, frutto di aronia, fave di cacao, semi d’uva, buccia d’uva (procianidine e prodelfinidine) ed, in generale, nella specie Vitis vinifera.
Tuttavia, anche il mirtillo, il mirtillo rosso, il ribes nero, il tè verde, il tè nero e altre piante contengono questi flavonoidi. Le fave di cacao contengono, inoltre, le concentrazioni più elevate. Le proantocianidine possono essere isolate anche dal durame di Quercus petraea e Q. robur (querce da botti di vino).L’olio di açaí, ottenuto dal frutto della palma di açaí (Euterpe oleracea), è ricco di numerosi oligomeri di procianidine.
Le mele contengono in media per porzione circa otto volte la quantità di proantocianidine che si trova nel vino, con alcune delle quantità più alte trovate nelle varietà Red Delicious e Granny Smith.
Proprietà –
Le proantocianidine, a livello del metabolismo umano, svolgono alcune funzioni importanti:
– quelle di contrastare l’azione dei radicali liberi. Esse agiscono grazie alla loro capacità di riciclare la vitamina C, di salvare la vitamina E dall’ossidazione e di estinguere una gamma di radicali liberi più ampia rispetto alla maggior parte degli altri antiossidanti. Eliminando i radicali liberi, le proantocianidine riducono gli effetti a essi correlati.
– proteggono il cuore, riducendo il rischio di malattie. Riducono i grassi nel sangue, agiscono da emolliente sui vasi sanguigni, riducono la pressione sanguigna, prevengono la formazione di trombi.
– rafforzano e riparano il tessuto connettivo: contrastano la decomposizione del collagene e riparano i danni dei radicali liberi.
– agiscono come schermo solare naturale: i raggi del sole distruggono fino al 50% delle cellule cutanee; le proantocianidine riducono questo valore al 15% circa.
– migliorano la circolazione, rafforzando le pareti dei vasi sanguigni. Il loro impiego è dunque utile per chi ha un sistema circolatorio compromesso, come infartuati, diabetici, artritici, fumatori, utilizzatrici di contraccettivi orali e persone affette da insufficienze cardiovascolari.
– migliorano la funzione cognitiva. Riuscendo ad attraversare la barriera ematoencefalica, le proantocianidine sono in grado di combattere i radicali liberi direttamente all’interno dei vasi del cervello. Il risultato è un miglioramento dell’acutezza mentale e una minore esposizione all’apoplessia.
– moderano le reazioni allergiche e infiammatorie. Le proantocianidine inibiscono la produzione di istamina, infatti vengono utilizzare nel trattamento delle allergie.
Controindicazioni –
L’assunzione delle proantocianidine non da seguito a particolari controindicazioni, in quanto sono sostanze praticamente prive di tossicità; si consiglia comunque di evitare l’assunzione in caso di gravidanza e allattamento. Alle proantocianidine contenute nell’estratto dei semi di uva sono state attribuite proprietà anticoagulanti, è quindi sconsigliato associarle a farmaci antiaggreganti piastrinici.
Avvertenza: le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.