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Pecora da latte belga

Pecora da latte belga

La Pecora da latte belga è una razza ovina belga (Ovis aries Linnaeus, 1758) autoctona fiamminga, con attitudine principale alla produzione di latte.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Phylum Chordata,
Classe Mammalia,
Ordine Artiodactyla,
Sottordine Ruminantia,
Famiglia Bovidae,
Sottofamiglia Caprinae,
Genere Ovis,
Specie O. aries,
Razza Da latte belga.

Distribuzione Geografica ed Areale –
La pecora da latte belga è una razza autoctona che rientra tra le quattro principali di questo paese anche se ne esistono 21.
La pecora da latte belga (Mouton laitier belge) ha probabile origine dalla razza Frisona ed era piuttosto diffusa in Belgio negli anni 1900, circa 180.000 capi, oggi ridotti a 1.200 capi.
La pecora è anche conosciuta come Ratstaartschaap, o “pecora dalla coda di ratto”.
Oggi, la pecora da latte belga può essere allevata lungo la costa del Mar del Nord, così come nelle aree collinari delle Ardenne. Grazie alla sua rusticità e adattabilità, e il clima simile che hanno tutte queste regioni, la razza non è legata strettamente ad una specifica area del Belgio.

Origini e Storia –
La pecora da latte belga discende probabilmente dalla pecora fiamminga (la Vlaamse schaap e il mouton Flamand), documentata per la prima volta nel XVII secolo, ed è imparentata anche con la pecora di razza Polder (la Polder schaap e il mouton des Polders) della costa del Mar del Nord di cui si hanno notizie fin dal Medioevo. La pecora fiamminga Polder è stata selezionata per la produzione del latte a partire dal XIX secolo e dopo la seconda guerra mondiale tutte le restanti pecore da latte fiamminghe furono riunite sotto la razza belga da latte.
Lo standard è stato fissato nel 1930.
All’inizio degli anni 2000, erano rimaste soltanto poco più di mille pecore belga da latte, allevate da 40-50 produttori, che vendevano il latte, il formaggio e la carne di questa razza in pochi negozi specializzati. Non si conosce, invece, l’esatto numero degli allevatori che, per hobby, allevano questa razza per uso personale. Una delle ragioni del suo declino numerico sta nel fatto che le politiche agricole dell’Unione Europea dopo la seconda guerra mondiale, introducendo sussidi per l’allevamento delle vacche, provocò l’abbandono di quello delle pecore da parte di molti produttori, preferendo il più intensivo allevamento dei bovini, spesso con razze ibride e commerciali. I numeri parlano da soli: 100 anni fa, c’erano ancora 200.000 pecore belga da latte, nel 2011 ne erano rimaste soltanto 1200. Questa razza è palesemente in via di estinzione, visto lo scarso numero di esemplari e la ridotta distribuzione geografica.

Morfologia –
La Pecora da latte belga è di taglia grande con una larghezza minima delle spalle delle femmine di 75 cm e dei maschi di 85 cm.
Il peso medio è fino a 100 Kg per i maschi e fino a 75 Kg per le femmine.
Il mantello è di colore bianco esteso; la testa priva di corna, tipica coda lunga, fine e priva di lana.
Ha lunghe zampe sottili e il manto color crema.

Attitudine produttiva –
La pecora da latte belga è una pecora con attitudine principale alla produzione di latte; vive in gregge ed è molto fertile.
Anche se il suo nome indica unicamente la tendenza alla produzione di latte, queste pecore sono allevate anche per la loro eccellente lana e, in parte, anche per la loro carne. Il latte ha un sapore molto cremoso e si conosce almeno ancora un produttore che è in grado di utilizzarlo per produrre formaggio. Il latte è molto adatto alla produzione di formaggio grazie al suo elevato contenuto di sostanza secca. La lana è di qualità molto alta perché non contiene kemp (una fibra ruvida), e quindi è molto soffice, perfetta per la filatura. Anche la carne è molto apprezzata, con una minore quantità di grasso intramuscolare rispetto alla norma e un più alto livello di proteine.
La coda e il petto non producono lana. Il ventre, la testa, la coda e l’area intorno alla base della coda, così come parte del collo, sono poco pelosi e privi di lana.

Guido Bissanti

Fonti-
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Daniele Bigi, Alessio Zanon , 2010. Atlante delle razze autoctone. Bovini, equini, ovicaprini, suini allevati in Italia, Edagricole-New Business Media, Bologna.




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