Frisona orientale
Frisona orientale
La Frisona orientale o Frisona tedesca è una razza ovina originaria della Frisia (Ovis aries Linnaeus, 1758) allevata prevalentemente in Germania e Olanda con attitudine alla produzione di latte.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Phylum Chordata,
Classe Mammalia,
Ordine Artiodactyla,
Sottordine Ruminantia,
Famiglia Bovidae,
Sottofamiglia Caprinae,
Genere Ovis,
Specie O. aries,
Razza Frisona orientale.
Distribuzione Geografica ed Areale –
La Frisona orientale è una razza ovina tedesca (nota anche come Ostfriesisches Milchschaf) originaria della Frisia e allevata soprattutto in Germania ed in Olanda ma importata anche in tutto il mondo per essere allevata allo stato puro o incrociata con razze locali.
In Israele, per esempio, si pratica l’incrocio Frisona orientale x Awassi –> Assaf.
Al gruppo delle frisone appartiene anche la Fries melkshaap, allevata nei Paesi Bassi.
La Frisona è stata importata in Italia in diverse regioni (Sardegna, Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio e Sicilia).
Origini e Storia –
La Frisona orientale è una razza con una storia pluricentenaria. Per più di dieci secoli, nelle aree costiere sul mare del Nord, dal Belgio alla Danimarca, nella regione della Frisia, si sono allevate pecore. Nei dipinti dei pittori fiamminghi, dal XV al XVII secolo, le greggi sono rappresentate frequentemente sullo sfondo di splendidi paesaggi agrari, a testimonianza del fatto che erano una presenza comune nelle fattorie, dove erano allevate per la lana ma anche per la carne e per il latte (la pecora era definita “la vacca dei poveri”). Negli ultimi cinquant’anni in particolare il suo allevamento è crollato e razze autoctone, con secoli di storia alle spalle, oggi sono pressoché a rischio di estinzione.
Una tra le più antiche, riconoscibile nella tavola “L’Adorazione dell’Agnello di Dio” di Jan e Hubert van Eyck, conservata nella cattedrale di Gand, è la melkshaap (che in olandese significa “pecora da latte”). Il nome con cui questa razza è registrata è friesian-zeeland, cioè frisona zelandese, ma esistono due libri genealogici, uno per la friesian e uno per la zeeland, perché il ceppo originario si è lievemente differenziato a livello genetico nel tempo nelle due regioni (Frisia e Zelanda) in cui è ancora allevata, anche se alla vista sono del tutto simili.
Anche in Italia questa razza è stata introdotta in varie regioni. Per esempio alcuni anni fa sono stati effettuati in Sardegna studi sull’impiego di arieti Frisoni sulla pecora Sarda per ottenere animali adatti a condizioni di allevamento intensivo e semintensivo. Diverse sperimentazioni pluriennali hanno dimostrato che le meticce F1 così prodotte sono capaci di produzioni per lattazione tra i 250 e i 350 kg di latte ed una quantità di carne nettamente superiore a quella ottenibile da pecore di pura razza Sarda. Nonostante ciò questo incrocio non si è mai diffuso non solo in Sardegna, ma anche nelle altre regioni italiane dove è stata introdotta in più occasioni. La ragione va ricercata quasi certamente nel sistema di allevamento che, pur modificato in meglio, vede le pecore sempre confinate in aree difficili. Così questa razza particolarmente gentile non risponde bene alle condizioni difficili, anche se limitatamente nel tempo.
Nelle sue zone di origini, come nella Frisia, invece questa razza è allevata in piccoli e piccolissimi allevamenti ed in un ambiente meno arido e disagevole rispetto ad altri territori del sud. Gli animali sono molto curati, vivono di pascolo e ricevono integrazioni alla mangiatoia quasi giornalmente. I pascoli sono fertili e le stalle comode.
Morfologia –
La Frisona orientale è una razza ovina a taglia grande, con vello bianco e peso medio che nei maschi è di 90-100 kg fino a 120 kg e nelle femmine di 60 – 80 kg.
Ha il collo lungo e sottile e si riconosce per via del naso leggermente schiacciato e per la coda, priva di pelo e lunga fino al garretto.
Attitudine produttiva –
Questa razza è un’ottima lattifera che raggiunge produzioni di oltre 500 kg per lattazione (grasso 6-7%). È, in assoluto, la razza ovina che raggiunge al mondo le massime produzioni di latte. Anche la produzione di carne è interessante per l’elevata gemellarità (normalmente parti gemellari e su femmine di 2° parto e oltre il 20% di parti trigemini) e il rapido accrescimento degli agnelli, allattati senza difficoltà.
La lana è di tipo croisé. Un montone adulto può fornire 8 kg alla tosa annuale.
Inoltre è una razza molto fertile che spesso ha parti plurigemellari.
Per questa ragione nei secoli è stata esportata e diffusa in varie parti del mondo, anche se non ha avuto un grande sviluppo perché è una razza gentile, non adatta a pascolare su terreni difficili e accidentati.
Guido Bissanti
Fonti-
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Daniele Bigi, Alessio Zanon , 2010. Atlante delle razze autoctone. Bovini, equini, ovicaprini, suini allevati in Italia, Edagricole-New Business Media, Bologna.