Clima nivale
Clima nivale
Con il termine clima nivale s’intende un clima caratterizzato da temperature molto fredde e rigidissime durante tutto l’anno e con precipitazioni generalmente scarse e prevalentemente nevose.
Il clima nivale, nella classificazione dei climi di Köppen viene indicato con E.
I climi nivali si estendono a nord del Circolo Polare Artico e comprendono due tipi climatici:
– il clima della tundra;
– il clima polare.
Il clima subpolare è detto anche clima seminivale, o della tundra; durante l’estate, breve e fresca, lo strato più superficiale del suolo, che per il resto dell’anno è gelato, sgela, permettendo la crescita di poche specie vegetali, soprattutto erbacee; lo strato più profondo del suolo rimane, invece, ghiacciato e costituisce il cosiddetto permafrost (permanentemente gelato). L’associazione vegetale tipica di questo clima è la tundra, in cui sono presenti prevalentemente erbe, muschi e licheni e solo sporadicamente qualche betulla o salice di pochi decimetri di altezza.
Nell’emisfero boreale, il clima subpolare interessa il nord della Siberia, le isole del mar Glaciale Artico, il Nordamerica, dall’Alaska al Labrador; nell’emisfero australe solo alcune isole più vicine all’Antartide, quali le Falkland e le Orcadi.
Il clima polare è detto anche clima nivale ed è tipico delle calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide; in tutto l’anno non si superano mai gli 0 °C e il suolo rimane perciò permanentemente coperto di neve e ghiaccio. Le precipitazioni sono scarse, ma si accumulano completamente.
Nei climi nivali la vegetazione è prevalentemente composta da muschi e licheni, la fauna da diverse specie animale tra cui il lupo, l’orso bianco, la volpe artica, l’ermellino che usano la bianca neve per mimetizzarsi e difendersi dai pochi abitanti di quelle zone che vivono di caccia per le pellicce. Da queste zone provengono molti dei legni più pregiati.