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Engraulis encrasicolus

Engraulis encrasicolus

L’acciuga europea o alice (Engraulis encrasicolus Linnaeus, 1758) è un pesce marino appartenente alla famiglia degli Engraulidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Phylum Chordata,
Classe Actinopterygii,
Ordine Clupeiformes,
Famiglia Engraulidae,
Genere Engraulis,
Specie E. encrasicolus.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Anchoa guineensis;
– Anchoviella guineensis;
– Clupea encrasicolus;
– Engraulis amara;
– Engraulis argyrophanus;
– Engraulis encrasicholus ponticus;
– Engraulis encrasicolus ponticus;
– Engraulis encrasicolis;
– Engraulis encrasicolus russoi;
– Engraulis guineensis;
– Engraulis meletta;
– Engraulis russoi;
– Engraulis vulgaris;
– Stolephorus encrasicolus.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’acciuga europea è un pesce presente in molti mari ed è abbondante nel Mediterraneo e in passato anche nei mari Nero e Azov. Vengono catturati regolarmente sulle coste di Bulgaria, Croazia, Francia, Georgia, Grecia, Italia, Albania, Romania, Russia, Spagna, Turchia e Ucraina. La specie è presente anche lungo la costa atlantica dell’Europa a sud della Norvegia fino al Sudafrica.
È un tipico pesce pelagico che si può trovare anche a grande distanza dalle coste, a cui si avvicina in maggio-giugno per la riproduzione. Di solito nella stagione calda non si incontra a profondità superiori a 50 metri; la massima profondità registrata è di 400 metri. In inverno frequenta acque più profonde, attorno ai 100-180 metri nel Mediterraneo. È una specie moderatamente eurialina, tollera le acque salmastre e talvolta penetra nelle foci e nelle lagune. Nei laghi salmastri di Ganzirri e di Torre Faro in comune di Messina esiste una popolazione stanziale, in passato considerata come una sottospecie (Engraulis encrasicolus russoi).

Descrizione –
L’ Engraulis encrasicolus si riconosce per il suo corpo affusolato, più slanciato della sardina, poco compresso, con la superficie ventrale non carenata, con una lunghezza massima di 20 cm.
Le squame sono di grandezza media e grande e, come quelle della sardina, molto caduche.
La testa ha un occhio abbastanza grande, coperto da una pellicola dermica.
Le narici sono situate molto vicine tra loro e la posteriore è più grande.
La bocca è molto grande e la mascella inferiore è prominente. I denti sono finissimi e acuti e ne esistono anche sui palatini e sul vomere.
Possiede una sola pinna dorsale. La caudale è forcuta e più corta della testa e possiede 4 squame oblunghe sul lobo superiore e 3 su quello inferiore.
La colorazione dorsale è azzurro-verdastra quando il pesce è vivo, da morto il dorso diviene blu indaco scuro. Il ventre è argentato.

Biologia –
Per l’acciuga europea la deposizione delle uova avviene in acque costiere nel periodo tra il mese di aprile e novembre, con un picco in giugno e luglio.
Le uova vengono deposte in numero fino a 40.000 e sono pelagiche. Le uova si schiudono nell’arco di 2 giorni, e le larve lunghe appena 2 mm, note assieme a quelle delle sardine come gianchetti o bianchetti, si aggregano subito in banchi.
Questo pesce raggiunge la maturità sessuale a un anno e può vivere fino a 5 anni.

Ruolo Ecologico –
L’ Engraulis encrasicolus è una specie gregaria in tutta la fase della sua vita e tende a formare banchi numerosissimi, spesso misti con altre specie (per esempio la sardina) ma composti da esemplari di taglia simile (fenomeno noto come gregarismo per taglia). Questo pesce compie migrazioni sia stagionali, dato che in inverno si porta in acque profonde.
La sua alimentazione è diurna ed è a base di zooplancton, le prede principali sono crostacei copepodi e stadi larvali di molluschi. In inverno si nutre anche di organismi bentonici.
L’acciuga è una delle specie ittiche più importanti per le marinerie del mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico temperato caldo europeo. La sua cattura avviene con vari metodi (reti a strascico, reti da posta, ecc.), ma principalmente con un’apposita rete da circuizione nota come ciànciolo, in cui i banchi di acciughe e altri piccoli pesci pelagici vengono attratti da fonti luminose (lampàre). Nell’area mediterranea il bacino più produttivo risulta il mar Adriatico con l’80% dello sbarcato italiano. La misura minima per la commercializzazione, secondo la direttiva UE è di 9 cm.
Questa pesce viene consumato fresco ma è sottoposto a lavorazioni per la conservazione: sotto sale, sott’olio, come pasta d’acciughe, ecc..
Purtroppo, come per altre specie, è un pesce, soprattutto nel mar Adriatico, oggetto di sovra pesca. Si stima che la sola flotta di Chioggia in estate rigetti in mare tra le 6 e le 9 tonnellate al giorno di acciughe (e sardine) morte, per ogni coppia di navi, a causa del prezzo di mercato non remunerativo. Gli stock ittici si sono notevolmente ridotti nell’arco degli ultimi decenni.
La IUCN ritiene che la pesca sia abbondante e pienamente sfruttata e necessiti di un attento monitoraggio. La specie altamente internazionale non ha un piano di gestione concertato.
Le popolazioni locali fluttuano e hanno mostrato grandi variazioni in passato. Queste fluttuazioni non sono ben comprese. Alcuni declini passati sono stati dovuti a problemi ambientali, pesca eccessiva locale e specie invasive.
La Mnemiopsis leidyi è una specie invasiva che si nutre di uova di acciughe europee. Alcune fluttuazioni del passato sono probabilmente dovute ai cambiamenti climatici.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Louisy P., 2016. Guida all’identificazione dei pesci marini d’Europa e del Mediterraneo. Il Castello Editore, Milano.
– Nikiforos G., 2008. Fauna del Mediterraneo. Giunti Editore, Firenze.




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