Calatide
Calatide
Con il termine calatide, in botanica, si intende l’infiorescenza a capolino delle Composite, detta anche antodio o, semplicemente capolino.
La calatide è l’infiorescenza tipica della famiglia delle Asteraceae.
La calatide è costituita da molti fiori sessili ed è circondata da brattee che costituiscono nel complesso l’involucro della calatide.
Nella calatide, pertanto, i numerosi fiorellini sono fittamente impiantati ciascuno su un alveolo di un ricettacolo più o meno discoidale, che ha forma emisferica, ovoidale o clavata e ricoperto all’esterno di brattee involucrali dette fillari.
Nella calatide i fiori sono spesso accompagnati da una piccola brattea scariosa (brattea ricettacolare o paglietta) e sovente quelli all’interno (fiori del disco) differiscono da quelli della periferia (fiori del raggio).
L’intera infiorescenza simula un unico fiore.
I fiori che formano la calatide possono essere di due tipi:
– fiori tubulosi, a simmetria radiale (actinomorfi), con corolla a 5 lobi; il loro numero varia da alcune decine (o meno) fino a oltre 1000 (Oldenburgia).
– fiori ligulati, a simmetria bilaterale, (zigomorfi), con corolla a 5 lobi, fusi in un prolungamento nastriforme (ligula).
Le calatidi possono essere formate:
– da un solo tipo di fiore (tubuloso o ligulato), in questo caso prendono il nome di “capolino omogamo”
– da entrambi i tipi di fiori (tubuloso e ligulato), in questo caso prendono il nome di “capolino eterogamo”. Nei capolini che portano entrambi i fiori, i fiori tubulosi sono disposti al centro del capolino (fiori del disco), mentre i fiori ligulati sono disposti alla periferia (fiori del raggio).