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Euphrasia rostkoviana

Euphrasia rostkoviana

L’Eufrasia officinale o eufrasia di Rostkov (Euphrasia rostkoviana Hayne, 1825) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota;
Regno Plantae;
Sottoregno Tracheobionta;
Superdivisione Spermatophyta;
Divisione Magnoliophyta;
Classe Magnoliopsida;
Sottoclasse Asteridae;
Ordine Scrophulariales;
Famiglia Scrophulariaceae;
Genere Euphrasia;
Specie E. rostkoviana.
Sono sinonimi i termini:
– Euphrasia alpina Lam. var. rostkoviana Bég.;
– Euphrasia arctica Lange ex Rostr. subsp. borealis (F.Towns.) Yeo;
– Euphrasia campestris Jordan (1852);
– Euphrasia fennica Kihlm.;
– Euphrasia montana Jordan (1852);
– Euphrasia officinalis L. (1753);
– Euphrasia officinalis L. subsp. campestris (Jordan) Kerguélen & Lambinon in Lambinon & al. (1993),
– Euphrasia officinalis L. subsp. montana (Jordan) Berher in L. Louis (1887);
– Euphrasia officinalis L. subsp. monticola Silverside (1991);
– Euphrasia officinalis L. subsp. pratensis Schübler & Martens (1834);
– Euphrasia praerostkoviana Chitr.;
– Euphrasia pratensis Fr..
Inoltre a causa del suo grande polimorfismo sono presenti molte varietà di cui, nell’elenco che segue, se ne riportano alcune:
– Euphrasia rostkoviana Hayne fo. borealis F. Towns. (1917);
– Euphrasia rostkoviana Hayne subsp. campestris (Jordan) Wettst.;
– Euphrasia rostkoviana Hayne subsp. campestris (Jordan) P.Fourn. (1837);
– Euphrasia rostkoviana Hayne subsp. campestris (Jordan) Hayek in Hegi (1913);
– Euphrasia rostkoviana Hayne subsp. hirtella (Jordan ex Reuter) H. & A. Marcailhou-d’Ayméric (1908);
– Euphrasia rostkoviana Hayne subsp. kreiselii Rothm. & U. Schneider (1965);
– Euphrasia rostkoviana Hayne subsp. montana (Jordan) Wettst. (1901);
– Euphrasia rostkoviana Hayne subsp. rostkoviana;
– Euphrasia rostkoviana Hayne subsp. rostkoviana forma borealis F.Towns.;
– Euphrasia rostkoviana Hayne subsp. rostkoviana forma rostkoviana;
– Euphrasia rostkoviana Hayne subvar. campestris (Jordan) Hartl (1972);
– Euphrasia rostkoviana Hayne subvar. montana (Jordan) Hartl (1972);
– Euphrasia rostkoviana Hayne subvar. versicolor (A.Kern.) Hartl (1972);
– Euphrasia rostkoviana Hayne var. campestris (Jordan) Rouy (1909);
– Euphrasia rostkoviana Hayne var. fennica (Kihlman) Jalas (1977);
– Euphrasia rostkoviana Hayne var. onegensis (Cajander) Jalas (1977);
– Euphrasia rostkoviana Hayne var. montana (Jordan) Rouy (1909).

Etimologia –
Il termine Euphrasia proviene dal greco “ευφρυσια euphrusia” ilarità, gioia (da ἐῧ éu vero, bene, buono e φρήν fren animo, mente): pianta che rallegra, induce gioia.
L’epiteto specifico rostkoviana gli è stato attribuito in onore del medico e botanico prussiano Friedrich Wilhelm Gottlieb Theophil Rostkovius (1770-1848).

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Eufrasia officinale è una specie con vasta distribuzione circumboreale e presente dall’Europa occidentale, inclusa la Gran Bretagna, all’Europa orientale.
In Italia presente con certezza in tutte le regioni settentrionali, in Toscana e in Abruzzo.
Il suo habitat è quello degli incolti e prati-pascoli, con optimum al di sopra della fascia montana inferiore e preferibilmente in suoli calcarei. Le piante di questo genere sono emiparassite (parzialmente parassite) e ottengono alcuni elementi minerali dalla pianta ospite; a differenza delle piante totalmente parassite, possiedono radici e foglie verdi e possono anche sopravvivere per conto proprio.

Descrizione –
L’ Euphrasia rostkoviana è una pianta “emiparassita” con portamento eretto-prostrato e comunque con minime altezze: 10 – 30 cm (minimo 5 cm; massimo 40 cm).
La pianta può essere sia glabra che pelosa.
La radice è piccola e legnosa tipo fittone.
Il fusto è eretto, semplice o poco ramoso in basso, con sezione cilindrica, mentre la superficie è rossastra e pubescente. Nella parte alta il fusto può essere ghiandoloso.
Le foglie sono sessili e sono disposte in modo alternato nella parte bassa del fusto, mentre sono disposte in modo opposto nei pressi dell’infiorescenza; hanno margine dentato con denti brevemente aristati; hanno, inoltre, forma molto variabile ma normalmente ovale (con la massima larghezza verso la parte basale; più esattamente a 1/3 dalla base). La pagina inferiore è percorsa da grossolane nervature. Entrambe le pagine sono verdi, quindi svolgono la normale funzione clorofilliana. Le foglie hanno dimensione in larghezza di 2,5 – 6 mm ed in lunghezza di 6 – 14 mm.
L’infiorescenza è formata da fogliose spighe terminali di pochi fiori bianchi screziati di altri colori. I fiori, nell’infiorescenza, sono disposti in modo sessile all’ascella di brattee poco differenziate dalle foglie. Queste foglie-brattee hanno un rapporto lunghezza/larghezza di circa 1 – 2,5, sono dentate (4 – 8 denti per lato) e il dente apicale è acuto (con un angolo minore di 90º), mentre i denti laterali hanno un angolo ancora più acuto (minore di 45º). La base è sempre arrotondata. Le foglie-brattee più grandi si trovano a circa 1/3 dell’infiorescenza e sono leggermente più larghe delle foglie vere e proprie. Sono inoltre provviste di peli ghiandolosi.
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi e tetraciclici (con i quattro verticilli fondamentali delle Angiosperme: calice – corolla – androceo – gineceo); hanno calice gamosepalo, con quattro denti (tetramero) e con forma tubulosa-campanulata e lunghezza del calice di 5 – 6 mm; la corolla è pentamera (a cinque lobi), simpetala, è bilabiata; il labbro superiore ha una forma che ricorda un elmo squadrato dal bordo smarginato o anche bilobo con un orlo rovesciato all’indietro; il labbro inferiore è a tre lobi anch’essi con i bordi smarginati e a loro volta divisi in due lobi. La corolla è priva di sperone, sacco o gozzo. I due labbri formano un angolo retto. Durante la fioritura il tubo corollino si allunga superando così alla fine il calice. Il colore è bianco o lillacino con striature longitudinali violacee e una macchia gialla al centro del lobo inferiore. Lunghezza della corolla : 9 – 14 mm. L’androceo presenta quattro stami didinami, inseriti nel tubo corollino, in particolare ascendono sotto il labbro superiore della corolla. Le antere sono conniventi ed hanno una loggia portante un cornetto allungato. Le sacche polliniche hanno l’estremità inferiore a forma di freccia. Il gineceo si presenta con due carpelli che formano un ovario supero biloculare (derivato dai due carpelli iniziali). Lo stilo è unico lievemente più lungo degli stami ed è inserito all’apice dell’ovario; lo stimma è capitato.
L’antesi è tra maggio e ottobre.
Il frutto è una capsula loculicida, ellissoide, di 4-8 mm, con numerosi peli lunghi e diversi semi ± ovoidi, striati verticalmente, lunghi ÷ 1-1,3 mm .

Coltivazione –
L’Eufrasia officinale è una pianta che cresce nella maggior parte dei terreni, preferendo quelli gessosi o calcarei. È una pianta emiparassita, che cresce sulle radici di varie specie di graminacee e anche sulle specie Trifolium pratense e Plantago. L’erba ospite non sembra soffrire indebitamente di questo parassitismo poiché l’eufrasia è annuale e le sue cellule non penetrano molto in profondità nell’erba ospite.
Questa pianta si ibrida facilmente con altri membri del suo genere.
Per quanto riguarda la propagazione questa può avvenire per semina all’aperto in situ all’inizio della primavera, nei prati, in un terreno umido ma non paludoso.

Usi e Tradizioni –
Il genere di questa specie viene definito “genere critico” in quanto l’Euphrasia rostkoviana è una specie caratterizzata da un grande polimorfismo che può essere sintetizzato nei seguenti caratteri:
– la forma variabile delle foglie: ovale, lineare, oblunga oppure ottusa;
– la diversa lunghezza della capsula rispetto al calice;
– la capsula può essere cigliata oppure no;
– il colore del fiore varia facilmente;
– il grado di pubescenza della pianta fino ad essere setolosa o anche ghiandolosa.
Per determinare con un certo grado di sicurezza l’appartenenza di un individuo ad una data specie si consiglia di verificare i caratteri più significativi su campioni di popolazioni (5 – 10 individui) piuttosto che sul singolo fiore.
A complicare la situazione in questa specie sono presenti oltre alle frequenti ibridazioni, anche delle forme più o meno stagionali (dimorfismo dovuto a due fioriture successive nello stesso anno).
Questa pianta ha avuto un lungo uso nell’antica medicina erboristica. Era considerata tonico-risolutiva e fortificatrice della memoria nonché oftalmica. A questo proposito sembra che gli estratti di questa pianta possano alleviare la congiuntivite e la blefarite. A tal proposito è interessante notare come il nome volgare della pianta, in tedesco, si traduce come “sollievo per gli occhi”.
Per questi usi è importante che vengano utilizzate solo le forme corrette di eufrasia, con peli ghiandolari sul calice, poiché altre forme non possiedono virtù medicinali.
Questa pianta oltre a rassodare le mucose dell’occhio ed alleviare l’infiammazione della congiuntivite e della blefarite ha capacità di contrastare il catarro per cui viene spesso utilizzata per condizioni infettive e allergiche che colpiscono gli occhi, l’orecchio medio, i seni e le vie nasali.
Tutta la pianta è antinfiammatoria, astringente, digestiva, oftalmica e leggermente tonificante.
L’ Euphrasia rostkoviana viene assunta internamente nel trattamento di catarro, sinusite, raffreddore da fieno, infezioni del tratto respiratorio superiore, ecc. Come oftalmico si usa un infuso della pianta che può essere assunto internamente o utilizzato come lavaggio oculare. In alternativa, il succo diluito può essere fatto cadere negli occhi a mo’ di collirio.
L’uso della Euphrasia rostkoviana ha però delle controindicazioni.
Dovrebbe essere utilizzata, infatti, con una certa cautela; si è visto che può indurre effetti collaterali tra cui visione offuscata. L’astringenza della pianta la rende inappropriata per il trattamento della congestione secca o soffocante.
In generale tra gli effetti collaterali si hanno: confusione mentale, mal di testa, pressione oculare, arrossamento e gonfiore degli occhi se si usano già 10-60 gocce di lozione. Inoltre si hanno sintomi oculari possibilmente seguiti da sensibilità alla luce, starnuti, nausea, costipazione, tosse, mancanza di respiro e aumento della minzione.
Tra gli altri rimedi si ricorda che la pianta può essere utilizzata esternamente come impiastro per aiutare la guarigione delle ferite.
La pianta essere raccolta durante la fioritura e può essere essiccata per un uso successivo. L’erba essiccata è un ingrediente di miscele di erbe da fumo, utilizzate nel trattamento del raffreddore bronchiale cronico. Dal succo della pianta si ottiene un rimedio omeopatico che viene utilizzato in particolare nel trattamento delle infiammazioni oculari e del raffreddore.
Le sostanze presenti in questa pianta sono: rinantina, tannini, essenze varie e sali.
L’ Euphrasia rostkoviana viene anche usata da qualcuno come insalata per il suo leggero sapore amarognolo.
Un ulteriore utilizzo di questa pianta è nel giardinaggio dove, anche se raramente, viene impiegata nei giardini rocciosi e alpini per creare dei cuscinetti omogenei e riempitivi.

Modalità di Preparazione –
Dell’ Euphrasia rostkoviana si utilizza l’intera pianta, che può essere raccolta durante la fioritura ed anche essiccata per un utilizzo successivo ed assunta internamente nel trattamento di catarro, sinusite, raffreddore da fieno, infezioni del tratto respiratorio superiore, ecc. Come oftalmico si usa un infuso della pianta che può essere assunto internamente o utilizzato come lavaggio oculare. In alternativa, il succo diluito può essere fatto cadere negli occhi a mo’ di collirio.
Viene inoltre utilizzata in cucina da qualcuno come insalata per il suo leggero sapore amarognolo.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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