Coprina
Coprina
La coprima, il cui termine nella nomenclatura ufficiale IUPAC è: N-(1-hydroxycyclopropyl)-L-glutamine è un alcaloide con formula bruta o molecolare C8H14N2O4.
La coprina è una tossina presente in natuta nel Coprinus atramentarius (fungo dell’inchiostro) e nel Coprinus micaceus, ed alcune specie di altri generi, unitamente a bevande alcoliche.
L’assunzione della coprina da seguito alla cosiddetta sindrome coprinica, determinata dal consumo dei funghi suddetti unitamente a bevande alcoliche.
Questa sindrome avviene perché, quando vengono ingeriti questi funghi assieme ad alcolici, la coprina (una molecola in essi contenuta) dà luogo alla sintesi di un metabolita (1-aminociclopropanolo) che blocca la degradazione dell’alcol stesso.
Con questo metabolismo alterato l’acetaldeide (tossica), metabolita dell’etanolo, non si converte più in acetato e si accumula nel flusso ematico e nel fegato, causando una serie di sintomi a carico dell’apparato cardiocircolatorio, dalla vasodilatazione al consequenziale arrossamento facciale, dalla tachicardia all’ipotensione arteriosa, dalla cefalea ad uno stato di febbre con tremori e sudorazione accentuata.
La sindrome coprinica non ha comunque esito letale, ma può comportare gravi rischi in soggetti come cardiopatici o simili. Lo stato di malessere può durare per qualche ora in assenza di ulteriore consumo di bevande alcoliche.
In genere l’incubazione di questa sindrome si ha dopo 15-30 minuti dopo l’assunzione di alcool e la durata del malessere 2 h in assenza di ulteriore consumo di alcool.
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